L'autocontrollo.. come controllare e gestire la rabbia...

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Sherry76
view post Posted on 10/8/2008, 23:41




L'autocontrollo

L'arte di vivere in modo cosciente
L'autocontrollo, o la padronanza di sé, rappresenta un traguardo per l'essere umano. E' strettamente legato al livello di evoluzione raggiunto da un essere e ne rispecchia il grado di coscienza.

Comportarsi normalmente

"L'autocontrollo è la capacità umana attraverso la quale ci possiamo comportare "normalmente", indipendentemente dalla natura delle situazioni che viviamo "

Quando riesci a mantenere il controllo sull'intero corpo, indipendentemente da ciò che ti succede, allora puoi dire di possedere un grande potere di autocontrollo. Essere naturali, sia nel successo, sia nell'insuccesso, non eccitarsi troppo quando le cose vanno bene e, al contrario, non scoraggiarsi quando vanno male, significa dare esempio di autocontrollo. La naturalezza è uno di quegli stati d'animo più belli che un uomo può manifestare. I bambini sono così ammirati anche per il loro comportamento spontaneo. Passano in un attimo dal riso al pianto. Possono ridere a crepapelle e subito dopo piangere a dirotto. Di un bambino, però, non diciamo che non ha autocontrollo, ma che è spontaneo, naturale. Una simile spontaneità è apprezzata anche quando è manifestata da un uomo adulto, conferendogli forza.

Se sei in risonanza con le leggi della natura, non puoi essere preso alla sprovvista. 'NATURA NON FACIT SALTUM' dicevano i latini. La mancanza di controllo si riferisce esattamente ai bruschi cambiamenti che possono apparire nel nostro comportamento. Il potere di autocontrollo di un essere non significa che esso prova permanentemente lo stesso stato d'animo, bensì che può passare da uno stato d'animo all'altro in modo perfettamente cosciente.

Rimanere imperturbabile

"Il potere di mantenere un pensiero coerente e capace di sfruttare al massimo le proprie qualità (quali memoria, logica, percezione, intuizione) indipendentemente dalle situazioni con cui ci si confronta, si chiama autocontrollo"

Questa volta si parla di un controllo dei pensieri. Colui che ha il controllo dei propri pensieri può essere paragonato ad un acrobata circense che cammina sul filo. Egli è attento a non perdere l' equilibrio e, allo stesso tempo, esegue anche salti e movimenti per la gioia del pubblico. Un uomo che controlla il proprio pensiero è simile all'acrobata, perché da una parte deve essere coerente e consolidare certi pensieri, dall'altra la sua attenzione deve anche rivolgersi, su un piano secondario, ad un esteso campo di percezione.

Vivere tutto in modo perfettamente cosciente

" Lo stato in cui un uomo vive pienamente ogni emozione e, allo stesso tempo, ne è perfettamente cosciente, si chiama autocontrollo "

E' necessaria una terza definizione per sottolineare chiaramente il fatto che avere il controllo su se stessi non significa essere incapaci di vivere emozioni, sentimenti, di avere un animo sensibile. Non si deve confondere l'autocontrollo con la mancanza di sentimenti. Questi due aspetti non hanno nulla in comune. Una donna può provare un forte sentimento d'amore verso un uomo, ma allo stesso tempo può nasconderlo. Ogni volta che sono insieme lei è piena d'amore ma aspetta il momento in cui anche lui si innamora. Non manifesta appieno i suoi sentimenti solo perché non è arrivato il momento giusto. Però il suo animo è pieno d'amore.

PERCHE' E' NECESSARIO L'AUTOCONTROLLO ?

Equilibrio

l'importanza dell'equilibrio nell'autocontrolloNon è sufficiente manifestare il controllo su se stessi solo quando si è in mezzo agli altri, ma anche quando si è soli. Altrimenti significherebbe essere solo degli ipocriti che si controllano solo rispetto al giudizio degli altri. Se è autocontrollo, lo è in ogni situazione. Una persona che ha autocontrollo sulla sensazione di fame, lo farà in ogni caso. Quando, ad esempio, una persona ingorda è invitata a tavola si controllerà nel mangiare solo per non farsi prendere in giro dagli altri, ma quando nessuno la vede mangerà senza alcun controllo. Ciò non significa padronanza di sé. Chi ha autocontrollo, indipendentemente dal fatto che sia a tavola da solo o in compagnia, mangerà in modo calmo ed equilibrato in ogni caso. Quindi, ovunque ci si trovi, bisogna agire con autocontrollo.

Attenzione

l'importanza dell'attenzione nell'autocontrolloIn un certo senso, l'autocontrollo equivale all'attenzione. In questo modo diventa una necessità, perché niente può essere fatto senza attenzione. Di fronte ad un pericolo, l'autocontrollo è salutare. Se non ci si fa prendere dal panico, in un momento di pericolo, saranno maggiori le possibilità di superarlo senza conseguenze, o almeno di ridurle al minimo.

Le prove della vita possono essere superate facilmente manifestando un forte autocontrollo. Che lo si voglia o no, la vita ci mette alla prova molto più spesso di quanto crediamo; l'autocontrollo può assicurare la forza necessaria per superare tutti gli ostacoli o le difficoltà con successo.

Spesso ci si mette nei guai da soli, solo perché non si è capaci di fermarsi in tempo nelle situazioni. Alcuni hanno molte grane per il fatto che "aprono" la bocca troppo presto. La capacità di controllarsi evita tutto ciò.

Salute

Si perde molto anche dal punto di vista della salute fisica nel caso di crisi di rabbia o collera. Contro questi stati l'autocontrollo conferisce qualità che sono vere e proprie armi: umiltà, calma, pazienza. Non esiste un solo aspetto della vita in cui non sia necessario l'autocontrollo; non esiste un solo momento in cui non sia utile l'autocontrollo, in questa o quella forma. Molti desiderano e tentano di essere più calmi, di non pronunciare più intere frasi senza pensare, di rinunciare per sempre a vizi di ogni genere ecc. Ma ogni tentativo, fatto senza l'ausilio dell'autocontrollo, non riuscirà ad ottenere alcun valido risultato.

" La padronanza di sé é ciò che conferisce potere carismatico; ecco un motivo per il quale bisognerebbe sforzarsi di ottenere la capacità di autocontrollo "

" Dovunque ed ovunque, l'autocontrollo è un segno distintivo dell'essere superiore "

Fermezza

La fermezza è un altro aspetto dell'autocontrollo. Molti desiderano ottenere la padronanza di sé, ed alcuni sono anche disposti a fare sforzi per ottenerla. Promettono che si controlleranno, iniziando ad osservarsi con molta attenzione, praticano metodi e tecniche; tuttavia quelli che alla fine ottengono risultati sono pochi. 'Solo uno tra mille e due tra dieci mila -diceva Gesù- riescono ad ottenere risultati concreti'.

Se la nostra buona volontà non è accompagnata dalla fermezza, i risultati nell'ottenere la padronanza di sé appariranno difficilmente. Alcuni riescono a dare prova di autocontrollo solo per brevi periodi. Quando l'influenza perturbatrice persiste è possibile che l'uomo perda l'autocontrollo. In questo momento egli cede psichicamente, perdendo la forza di resistere, di lottare e così via.

In simili momenti, ciò che manca è la fermezza. Supponiamo che qualcuno voglia smettere di fumare. I primi giorni è possibile che riesca a controllarsi, ma la voglia di fumare, poco a poco, crescerà sempre di più. Se l'essere in causa non ha sufficiente forza interiore e fermezza, alla fine cederà. E oltre al fatto che ricomincerà a fumare, vivrà anche con un complesso di inferiorità ed impotenza che lo farà anche sentire triste d'animo.

La maggior parte degli uomini è bene intenzionata ed ha un desiderio sincero di conoscersi e di diventare padroni di sé. Molti si propongono di non fare più certi gesti, di non parlare più volgarmente, di non essere più cattivi, di non bere più, ecc. Ma i loro desideri resisteranno poco perché non sviluppano anche la fermezza.

La fermezza, di fatto, è la forza di volontà. Così come tra desiderio e volontà esiste una differenza evidente, allo stesso modo sono diverse la padronanza di sé e la fermezza. La padronanza di sé è il primo passo verso l' autocontrollo, la fermezza è il seguente.

Concretezza nei fatti, fiducia in sé, tenacia nel sostenere le decisioni prese, è ciò che caratterizza l'uomo superiore.

Dare prova di fermezza significa, in un certo senso, riuscire ad eliminare dalla mente tentazione e dubbio. Questi sono i due mali che consumano la forza di volontà.

Ora siamo di fronte ad un paradosso, perché se la tentazione e il dubbio sono entrati nel nostro animo non si possono eliminare che con la forza di volontà, che era - a sua volta - stata eliminata dalla tentazione e dal dubbio. Ecco un circolo vizioso in cui si trovano molti uomini. Bisogna cercare soluzioni per spezzare questo cerchio. Riguardo a ciò Gesù diceva :"Non accumulate tesori sulla terra (sul piano fisico) dove le tarme, i vermi e la ruggine li consumano ed i ladri li rubano; ma accumulate tesori in cielo (nello spirito) dove né le tarme, né i vermi, né la ruggine li consumano e nessun ladro potrà rubarveli; perché laddove è il vostro tesoro è anche il vostro cuore". La fermezza conferisce la padronanza di sé permanente, illimitata nel tempo.

Padronanaza di sè

La padronanza di sé è un'espressione che si riferisce al controllo della personalità. Tutto ciò che definisce un uomo, le sue azioni fondamentali, i pensieri e le sue emozioni, i sentimenti e i suoi desideri, i suoi bisogni, entra a far parte della personalità che va controllata e orientata.

Padronanza di sé implica necessariamente autoconoscenza. Non puoi controllare quello che non conosci.

Ad esempio, quando l'uomo usò per la prima volta il fuoco, ciò fu dovuto alla generosità della natura che poteva o meno offrirgli un albero incendiato. Allora gli uomini non controllavano il fuoco, anzi, ne erano spaventati. Poi invece, nella misura in cui iniziarono a conoscerlo più a fondo, non solo non ne avevano più paura, ma potevano anche controllarlo. La conoscenza è la chiave della padronanza di sé.

Chi arriva a conoscersi diventa uno con il SE' SUPREMO. Non esiste felicità più grande, dovere più importante, ideale più alto per un essere umano.

Molti vorrebbero dominare, ma non desiderano anche conoscere se stessi. Conoscere te stesso non è semplice. Tutto l'attuale sistema educativo si basa su un orientamento verso l'esterno, ed il movimento fondamentale della mente è di tipo centrifugo, sempre verso l'esterno. Conoscere se stessi significa quindi nuotare contro corrente, cercare di entrare dalla porta stretta del regno dei cieli.

Calma

l'importanza della calma nell'autocontrolloLa calma è la più evidente qualità distintiva dell'uomo che è capace di controllare se stesso. La sua calma interiore, i suoi gesti sicuri, le sue parole controllate - inducono una forte sensazione di pace. La calma è ciò che segue alla fermezza. La fermezza è la lotta contro gli ostacoli che appaiano, la calma è la pace che si manifesta dopo aver sottomesso le forze avverse. La calma è una forza infinita che si manifesta con la non-azione.

"Nella misura in cui troveremo l'essenza del nostro essere e la verità ci si rivelerà, manifesteremo un autocontrollo sempre più profondo. Possiamo credere di ottenerlo con l'allenamento del corpo fisico, della mente e della psiche, ma ci sbagliamo. Solo quando cercheremo l'essenza ultima del nostro essere saremo sulla buona strada. L'autocontrollo che proviene dalla conoscenza dell'essenza del tuo SE' è veramente perfetto e imperturbabile."


"L' attitudine di un vincente proviene dall'autoconoscenza”
fonte: http://www.amoyoga.it/autocontrollo


Edited by Sherry76 - 10/3/2009, 17:11
 
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Sherry76
view post Posted on 13/8/2008, 23:18




Molti di voi si saranno chiesti come mai ho postato qui questo piccolo manuale dell'autocontrollo...
l'ho fatto per me ma anche per tutti quelli che come me vorrebbero riuscire ad avere più autocontrollo... a frenare la lingua quando si sta per offendere... a fermarsi in tempo.. a non lasciarsi travolgere dalle emozioni.. insomma a riuscire a lasciarsi scivolare tutto adosso...
so che non è facile... perchè non basta ripetersi all'infinito "lascia perdere, fregatene" ma secondo me ci vogliono proprio degli esercizi di controllo del proprio istinto...
senza accorgemene oggi guardando una trasmissione ho compreso cosa è che mi manca... il controllo della respirazione.. sembrerà strano ma controllando la respirazione riusciamo a calmarci... quando ci consigliano di fare dei respiri profondi ci obbligano a fermare quel turbinio di pensieri ed emozioni che ci imprigionano...
anni fa avevo letto un libro, Il grande libro della calma... e mi sà che dovrò rileggerlo...
e voi come riuscire ad avere autocontrollo???


Edited by Sherry76 - 10/3/2009, 17:10
 
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Sherry76
view post Posted on 30/10/2008, 23:25




attendo ancora una vostra risposta... su non siate timidi!!!

Edited by Sherry76 - 10/3/2009, 17:10
 
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lady steelhard
view post Posted on 31/10/2008, 10:38




penso ci voglia del tempo per riuscirci, certo la regolazione del respiro credo sia importante.........sai io sono una di quelle persone ke non pensa prima di parlare e alle volte ci penso dopo, dovrei imparare a contare fino a 100 prima di parlare ma essendo un ariete prima faccio le cose e dopo ci rifletto..........cmq diciamo ke dopo aver avuto la perdita di sacha le cose le prendo con distacco, se prima mi prendevo se mia sorella non veniva o non m telefonava (esempio) io rimanevo male ora mi è indifferente............invece continuo a prendermela se i figli hanno comportamenti ke giudico inadeguati nei nostri confronti........cmq penso ke una dose di autocontrollo non farebbe male in questi tempi dove una scintillla causa tanti guai
 
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Rossyokkiblu
view post Posted on 31/10/2008, 14:57




questo intervento è stato scritto per me??? :smiles_2021.gif: :smiles_2021.gif: :smiles_2021.gif: :smiles_2021.gif: :smiles_2021.gif:
purtroppo attraverso un periodo di forte stress emotivo... e non vi so dire quanti errori, e crisi di nervosismo ho in questi giorni... :emo_cogne.gif:
piango rido, a volte rispondo davvero male, chiunque mi trovi davanti...
orrendo...
proverò a seguire tutti i consigli che ci sono scritti e se aete altri da darmene sarò lieta di leggerli.
p.s. controllare la respirazione...???? la mia bocca è più veloce... :00018038.gif:
 
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Sherry76
view post Posted on 5/11/2008, 07:44




cara Rossella.. tu come me devi imparare a contare non fino a 10 ma fino a 100....
e far si che il Pensiero inteso come Riflessione preceda sempre l'Azione...
e questo perchè quando ci si fa prendere dall'Impulsività si rischia di parlare senza neanche immaginare le conseguenze.... e anche le Parole possono ferire...
io proprio perchè per la mia impulsività cadevo vittima delle provocazioni.. sto imparando a sorridere e a non rispondere... è molto difficile ma nella mia mente mi costruisco il quadro di cosa succederebbe se.. e allora mi tappo la bocca e ingoio un bel rospetto e combatto il mio orgoglio....


Edited by Sherry76 - 10/3/2009, 17:10
 
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acransi
view post Posted on 10/3/2009, 17:21




Ciao a tutti, io sono Paola. Mi sento molto toccata dalle vostre discussioni, anche io non riesco ormai a controllare le mie emozioni.
Sono piena di rabbia nei confronti di mia madre e purtroppo, anche se so che sarebbe meglio lasciar stare, mi ritrovo a urlarle contro. Lei è sempre stata molto critica e svalutante nei miei confronti fin da piccola; purtroppo è peggiorata ancora di più dopo la morte di mio padre. All'inizio mi ripetevo che la cosa sarebbe passata con gli anni, che il mio comportamento retto e diligente negli studi e le mie prospettive future ottime in campo medico mi avrebbero fatto rivalutare ai suoi occhi; e invece nulla, è sempre pronta a criticarmi in casa e di fronte a persone estranee. Difendermi, a quel punto, diventa una cosa di vitale importanza e quindi potete immaginare quante litigate, quanti scoppi d'ira hanno portato il nostro rapporto già critico alla rovina.
Ogni volta sento la mia rabbia diventare più forte ed incontrollabile e spesso a poco serve uscire di casa o contare fino a 10 prima di parlare.
Ho pensato che forse un piccolo sfogo con persone sconosciute mi avrebbe aiutato..
 
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Sherry76
view post Posted on 10/3/2009, 17:35




Cara Paola...
il rapporto con la propria madre o con il proprio padre è quasi sempre conflittuale perchè da una parte c'è la voglia del figlio di rendersi indipendente.. dall'altra la paura del genitore di vedere il proprio figlio andar via e uscire dal nido da adito a queste situazioni al limite del sopportabile... e allora è un rinfacciarsi continuo di frasi e gesti... ed è proprio lì che dovremo cercare con tutte le forze di non cedere alla rabbia... perchè lo sappiamo tutti, a volte le parole feriscono più di un coltello.. e quando si è in preda alla rabbia si dicono cose che non si pensano realmente...

comprendo il tuo stato d'animo... e ti faccio una domanda... hai mai provato ad affrontare questo problema con tua madre.. chiedendogli perchè ti sminuisce etc.? magari serve proprio un confronto sereno... e se neanche quello basta allora cerca di cambiare strategia...

sempre con il sorriso.. e calma (facile a dirsi) rispondi alle domande e sopratutto non raccogliere le provocazioni...
ho imparato che quando qualcuno ti provoca.. la miglior risposta è il silenzio... e smontare tutto con un sorriso

se posso permettermi... ti vorrei chiedere in che rapporti eri con tuo padre? magari tua madre era gelosa del vostro rapporto... e si sentiva esclusa.. è triste dirlo.. ma ci sono famiglie in cui un genitore è geloso dell'altro per l'affetto dei figli...

Un abbraccio
Serena


Edited by Sherry76 - 3/8/2009, 10:52
 
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acransi
view post Posted on 10/3/2009, 18:29




eh di tentativi ne ho fatti, ma purtroppo mia madre è un tipo che non ama sentirsi dire che il suo comportamento non è quello giusto. Spesso anche quei momenti in cui io tento di spiegarle come mi sento e in cui le chiedo il perchè si comporta in un determinato modo, diventano per lei accuse tacite e finisce per cambiare discorso incolpandomi di qualcosa, anche futile (ad esempio:"Mamma perchè mi rispondi sempre male?"- e lei: "si, ma ieri non hai lavato i piatti bene").

Sento che lei non ha la minima intenzione di mettersi in discussione...come se lei non volesse in realtà recuperare il nostro rapporto o meglio non lo ritiene un problema reale.
Per quanto riguarda il rapporto con mio padre...bè che dire, io lo amavo tantissimo...anche se lui era molto severo, ma era anche giusto con me. Sicuramente preferivo parlare con lui.

 
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scharden
view post Posted on 10/3/2009, 19:20




CITAZIONE (acransi @ 10/3/2009, 17:21)
....... Difendermi, a quel punto, diventa una cosa di vitale importanza e quindi potete immaginare quante litigate, quanti scoppi d'ira hanno portato il nostro rapporto già critico alla rovina....

Ciao Paola.
Ho quotato un punto che credo centrale.
La difesa.
Quando un genitore non "accetta" che un figlio possa avere vita autonoma e spesso perchè
c'è dietro sempre un grande vuoto che si vuole colmare con l'estensione della propria influenza
fino a quasi all'annientamento.
Accettare lo scontro, costruire difese che diventano attacchi porta ad un continuo sfibrarsi ...oltre che alimentare
gli stessi attacchi. E in questi casi la soluzione potrebbe superarsi solo dopo troppi dolori e rischi

Non è facile .
Dovremmo prima cercare di svuotarci di ogni senso di rabbia, cercando di capire quale dolore
può esserci dietro queste dolorose manifestazioni.
Senza cercare rivalse, cercando il momento per parlare col cuore da uomo a uomo o da donna a donna,
cercando complicità e comprensione forse si potrebbe trovare in un nervo scoperto un'uscita.... e scoprire in un nuovo rapporto non più di dipendenza ma amicizia reciproca .
Ci vuole forza, sicurezza e disposizione. Grande amore e comprensione....fino allo "sfinimento".
Ma il premio sarà grande e non solo per te.

Coraggio, forza se vuoi ce la potrai fare.

:a1941.gif:
 
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Sherry76
view post Posted on 3/8/2009, 09:58




Ed ecco alcuni consigli su come gestire le emozioni negative quali ansia, rabbia, rancore...
Chi di noi non ha perso le staffe qualche volta?


Riconosciamo quanto prima gli episodi che scatenano i nostri stati d’animo negativi.
L’ideale sarebbe riuscire a coglierli non appena cominciano a suscitare in noi sentimenti negativi, o al massimo subito dopo. Con l’esercizio costante non sarà difficile riuscirvi.

Se possibile, cerchiamo di intervenire sugli eventi che ci suscitano emozioni negative.
Questa strategia può essere utilizzata solo su quegli eventi sui quali esercitiamo una qualche forma di controllo e ai quali possiamo porre rimedio tramite l’azione.

Apprendiamo delle tecniche di rilassamento.
Possiamo applicarle nel momento in cui avvertiamo l’insorgenza di stati d’animo sgradevoli per noi. Anche in questo caso è fondamentale l’esercizio costante per poterle utilizzare al meglio nel momento del bisogno. Può essere utile, quando ci esercitiamo a rilassarci, far uso di immagini tranquillizzanti per sprofondare in uno stato di rilassamento completo. Ogni volta che ci esercitiamo utilizziamo la stessa immagine. Alla fine anche se ci troveremo in circostanze particolarmente difficili per noi saremo in grado di utilizzare la nostra immagine tranquillizzante come un modo per riacquistare il controllo.

Fermiamoci sui pensieri che alimentano i nostri stati d’animo, mettendoli in discussione.
Uno scoppio d’ira o un attacco d’ansia possono essere scatenati dalla prima valutazione di un evento; le successive valutazioni, fatte a ‘mente un po’ più fredda’ possono aiutarci a ridimensionare la portata dell’evento e a mitigare il nostro stato d’animo. E’ importante però non lasciar trascorrere troppo tempo tra la valutazione iniziale e quelle successive: gli stati emotivi sono difficili da gestire se superano un certo limite. Quindi concediamoci pure un certo tempo per ripensare all’evento, ma facciamolo prima che l’emozione di cui siamo preda diventi incontrollabile. Dal momento che i pensieri che alimentano i nostri stati d’animo negativi spesso sono automatici e sfuggevoli è bene imparare ad annotarli, magari scrivendoli non appena ne diventiamo consapevoli. Può darsi che i pensieri si manifestino sotto forma di immagini, più che di parole, ma è importante descriverli nella maniera più precisa possibile.

Sostituiamo il lato negativo delle cose con un lato più positivo.
Se una volta ci siamo sentiti incompetenti o comunque in difficoltà in una situazione non significa che lo siamo sempre stati o che lo saremo sempre. Pensiamo alle volte in cui abbiamo affrontato situazioni difficili con successo, tirando fuori il meglio di noi stessi. Pensiamo ai nostri punti di forza e non solo alle nostre debolezze.

Siamo possibilisti.
Cominciamo con il sostituire parole che non danno possibilità di scampo – del tipo ‘o tutto o niente’ – con parole più possibiliste, perché ognuno di noi ha punti buoni oppure cattivi, può avere successi oppure fallimenti. Appena ci accorgiamo di stare affermando di non essere in grado di fare qualcosa pensiamo a quello che guadagniamo e a quello che perdiamo se non ci diamo una chance.

Attenzione ai pensieri assoluti.
Stiamo attenti alle parole “devo, dovrei, sempre, mai”. Cerchiamo di sostituirle con parole relative quali “a volte, occasionalmente, forse”. Chiediamoci: “Sto sopravvalutando le possibilità che tutto vada male? Faccio previsioni su cosa succederà in futuro invece di cominciare da zero e verificare ogni nuova situazione quando capita?”. Nella vita c’è poco di assoluto. Anche nelle situazioni che riteniamo più problematiche potremo comportarci in modo da sorprendere noi stessi.

Distraiamoci.
Il ‘mito dello sfogo’ non è sempre valido. Non è detto che un ‘bel pianto’ o uno scoppio d’ira ci facciano per forza sentire meglio. Al contrario, dopo potremmo sentirci più tristi e arrabbiati di prima. Le distrazioni invece possono spezzare la catena dei pensieri che perpetuano e alimentano i nostri stati d’animo negativi. Se siamo depressi distraiamoci concedendoci qualcosa che sia veramente piacevole per noi (che sia una mousse al cioccolato o uno spettacolo che tanto desideravamo vedere). Se ci sentiamo ansiosi o arrabbiati cerchiamo qualcosa che riesca a farci sentire ‘rilassati’ e a scaricare la tensione in eccesso che sentiamo (rilassamento, attività fisica piacevole). Un altro metodo per distrarsi è quello di occuparsi degli altri: pensare per un po’ alle difficoltà delle altre persone può aiutarci a sdrammatizzare i motivi che sono alla base delle nostre sensazioni negative. Inoltre può essere utile pensare che lo stato d’animo negativo che ci ha colpito passerà da sé con un po’ di tempo e di pazienza.

Diciamoci delle cose positive.
Parlare fra sé e sé positivamente può aiutare. Quando ci troviamo in situazioni difficili rammentiamoci che possiamo controllarle, che siamo in grado di guardare in faccia il problema mantenendo comunque il controllo. Complimentiamoci con noi stessi ogni volta che siamo riusciti a controllare le nostre emozioni negative in situazioni difficili.

Fissiamoci degli obiettivi a breve e lungo termine.
Assicuriamoci che siano delle aspirazioni realistiche e non mete impossibili; ogni obiettivo a breve termine deve essere difficile ma accessibile – il genere di cose che possiamo ottenere, anche se con un serio impegno. Raggiungiamolo gradualmente e facciamo in modo di darci un’adeguata ricompensa per ogni passo che facciamo, magari un bel regalo.

Ricordiamo che non siamo degli oggetti passivi di fronte agli accadimenti della vita.
Ognuno di noi è in grado, quasi sempre, di modificare le cose in suo favore. Se lo vogliamo davvero, con pazienza e impegno, possiamo modificare il corso della nostra vita.
fonte: http://italiasalute.leonardo.it/
 
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Micina94
view post Posted on 25/3/2012, 09:26




Anche io ho dei problemi nell' auto controllarmi.... è una cosa che mi riesce difficilmente, ci sto provando da un pò di tempo, ma quando c'è tipo gente che ti rompe di continuo e non smette, ecco che esce la mia rabbia e poi mi pento... Non so come fare, io sono anche una persona ansiosa, un pò impulsiva e orgogliosa... -.- purtroppo mi diventa molto difficile... se mi puoi dare dei consigli... non sò ci sto provando... :/ ma questa gente veramente mi fà uscire di senno!
 
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Sherry76
view post Posted on 25/3/2012, 14:48




sai cosa ti posso dire? imparare a fregarsene del giudizio degli altri.... se qualcosa che facciamo o pensiamo ci fa sentire in armonia con noi stesse... non dobbiamo farci condizionare dagli altri.... ma imparare a lasciarci scivolare addosso tutto.... è difficile... ma se ci pensiamo il vecchio consiglio dei nostri genitori era "conta fino a 100 prima di parlare"... e così dovremo fare.... ci provocano? ci rompono? far finta di non sentire.... e sorridere e lasciare lì a bocca asciutta l'interlocutore....

:bacio:
 
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Momosatya
view post Posted on 26/3/2012, 10:45




E se invece pensassimo che proprio queste persone ci spingono ad uscire fuori da un ruolo di madre -figlia?
Pensate che quel ruolo è di fronte a voi perchè possiate affrontare l'incomprensione che avete nei confronti della vostra vita.
Sono vite che si scontrano per trovare un incontro, ma per fare ciò bisogna capire che la rabbia è la nostra e come tale dobbiamo messere noi a convertirla in qualche altra cosa, ad esempio in amore per chi si è assunto il compito di ostacolarci, perchè potessimo trovare in noi l'equilibrio necessario per portare rispetto a noi stessi e di conseguenza anche alla vita degli altri.
Se noi non abbiamo un buon rapporto con noi stessi....e poche persone lo hanno, non potremo avere rapporti buoni neppure con gli altri e credete da questo circolo vizioso diventa quasi impossibile uscire senza che siamo noi a volerlo veramente, cominciando da noi stessi.
Non si cambia contando fino a cento o a mille, ma comprendendo che il problema è nella nostra esistenza, e solo noi possiamo cambiarlo integralmente.
Per quello che riguarda la respirazione, può aiutare......ma non cambiare, perchè la respirazione è il flusso dell'energia che noi attiviamo nelle sfere superiori, e bisogna conoscere il flusso del respiro Universale, cioè essere equilibrati su quel flusso, inspirazione espirazione, implosione esplosione, creazione distruzione....e così via.
E solo nella più profonda meditazione questo può accadere e cambiare il nostro modo di percezione delle cose che ci circondano.
E' un lavoro costante e continuo senza tregua o riposo.
Riflettete bene, perchè per quanto siano importanti le cose che leggete dovete ancora conoscere chi voi siete e cosa volete fare della vostra vita.
Diventare adulti e responsabili richiede molto coraggio, quel coraggio che vi fà dire basta allo stato in cui siete.
 
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chiccamorosa
view post Posted on 9/4/2012, 08:23




Ciao,ho trovato molto interessante questa guida....la rileggerò con molta calma....
non ho piu autocontrollo da un bel po,non so di preciso da quando,quindi non so affibiare questo mio nervosismo ad un evento particolare....
ho letto che l'ultimo intervento risale a marzo di quest'anno quindi magari riuscirò ad avere anche io delle risposte.
non so quale sia il mio problema,so solo che non ho autocontrollo ,ho troppa rabbia,e basta un nulla per farmi urlare,alzare la voce,gridare e prendermela con chiunque io abbia davanti,indipendentemente da chi è .....questo sta diventando un problema,non solo per gli altri,che si ritrovano aggrediti senza motivo,ma anche per me che mi sento male ogni volta che urlo,grido fino a farmi mancare la voce e avere problemi anche nel respirare,il tutto senza nessun minimo motivo....
non so se una guida,lo yoga,o il training autogeno possano aiutare,sono mooolto diffidente,e spero sempre che come mi sia venuta dal nulla questa "malattia",se ne vada al piu presto da sola....
 
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16 replies since 10/8/2008, 23:41   20126 views
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