TOSSE, RAFFREDORE, INFLUENZA, i malanni di stagione

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Sherry76
TOPIC_ICON1  view post Posted on 24/11/2007, 07:36




Cari amici,
vorrei parlarvi della mia esperienza di neo-mamma alle prese con i classici malanni di stagione...
Nei primi otto mesi di vita Leonardo non si è mai ammalato.. neanche un banale raffreddore.. e questo nonostante sia nato a metà novembre.. e con un inverno semi-rigido.... il nostro segreto..
farlo abituare alla temperatura ambiente.. di notte poi il lettino era foderato nelle sbarre con delle coperte in pile e quindi anche se si scopriva.. non soffriva il freddo...

il primo raffreddore è giunto in piena estate.. e anche con febbre alta.. e questo per via del clima pazzerello che ci ha fatto vivere veri e propri sbalzi di temperatura.. allucinanti.. c'era caldo, si sudava e all'improvviso un vento fresco.. che quando si è sudati è la prima causa dei raffreddori & co.


Quindi i miei consigli sono:

- far abituare i nostri figli alle temperature ambientali.. quindi bando alle stufette e ai condizionatori.. e questo per evitare che uscendo da una camera calda passi in un corridoio freddo e il corpo ne risenta....

- d'estate evitare i colpi d'aria.. sembra assurdo ma con un bambino piccolo bisogna avere sempre con sè una copertina leggera (anche un asciugamano) per farlo uscire dalla macchina e passare in un altro luogo chiuso... oppure il classico "vestirli a cipolla" cioè a strati in modo da poterli coprire e scoprire all'occorrenza...

Per la prevenzione?
se lo vediamo un po' raffreddato.. un rimedio efficace sono i lavaggi nasali, e l'aspirazione del muco.. il mio pediatra mi ha consigliato Narhinel.. e devo dire che io e Leonardo ci siamo trovati molto bene...

Gli sciroppi per la tosse se non necessari sono da evitare perchè favoriscono l'insorgere di bronchiti.. non curano la tosse ma la calmano.. facendo in modo che il catarro non venga espulso e rimanga in sede infiammando i bronchi...

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Serena



 
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chioccoli
view post Posted on 3/2/2008, 20:27




Obiettivo: saper gestire i più comuni disturbi delle prime vie aeree con i mezzi più semplici.

Ci si limita a combattere le conseguenze, i sintomi.

L’Aspirina (MAI SOTTO I 12 ANNI), le gocce per il naso, i rimedi contro la tosse, le inalazioni sono solo rimedi «sintomatici».
Non si devono perciò usare - come gli antibiotici - tante volte al giorno ogni tante ore, ma solo quando i sintomi sono fastidiosi, e quindi da zero a tre-quattro volte al giorno, proprio come abbiamo visto per il trattamento della febbre.

I concetti da avere ben chiari sono due:

- sicuramente tutte le medicine possono provocare dei danni, per cui occorre valutare bene vantaggi e svantaggi e utilizzare i rimedi più semplici (la migliore cura per un bambino raffreddato è l’acqua, l’acqua che umidifica l’ambiente, l’acqua salata della soluzione fisiologica, l’acqua dei liquidi che è bene far bere al bambino);

- fino ad un certo limite, i sintomi sono spesso utili all’organismo, e quindi febbre, tosse, dolori vanno rispettati finché sono sopportabili e non danno disturbi intensi.

RAFFREDDORE
Di regola il raffreddore – come le altre infezioni delle vie respiratorie – si sviluppa dopo esser stati a contatto con altre persone raffreddate e non perché «si è preso freddo».

Per un po’ di raffreddore non occorre fare nulla.

Se dà fastidio o non fa dormire, c’è un unico consiglio valido dai neonati agli adulti: mettere nel naso delle gocce di soluzione fisiologica (che contiene 9 g di cloruro di sodio o sale da cucina in un litro d’acqua).

Raramente, ma solo se la respirazione nasale rimane molto difficoltosa, magari di notte, si può ricorrere a decongestionanti semplici (ad es., una goccia in narice di Neo-Synephrine). Non bisogna usare mai gocce nasali per adulti o spray nasali. Nei bambini piccoli che non riescono a soffiarsi il naso e se il muco è molto abbondante, si può usare con vantaggio una pompetta aspiramuco.

E’ utile far bere acqua o spremute di frutta e far inalare al bambino dei vapori d’acqua. E’ indispensabile mantenere nell’ambiente un’umidità elevata: ciò si può ottenere con molti panni bagnati o con un buon umidificatore (sono del tutto inutili quei piccoli recipienti decorativi che si attaccano ai termosifoni, dove la poca acqua dura giorni e giorni).

L’umidità relativa superiore al 40% si ottiene difficilmente se la temperatura supera i 20°. Le raccomandazioni sul risparmio energetico sono giuste anche dal punto di vista della salute: non bisogna tenere i bambini, soprattutto se raffreddati, in ambienti troppo caldi. Si seccano facilmente le mucose delle vie respiratorie, si respira male, si sente la gola irritata, si facilita la tosse.

CONGIUNTIVITE
Un arrossamento degli occhi si associa molto facilmente a infezioni da virus (raffreddore, influenza, morbillo,...). Se attorno all’occhio non compare arrossamento o gonfiore, se le secrezioni non sono abbondanti, basta solo lavare gli occhi con acqua o con soluzione fisiologica o con infuso di camomilla. Colliri con antibiotici (colbiocin ad es) o con cortisone si debbono usare solo su prescrizione del medico. Se la congiuntivite è prolungata o dà dolore, si impone una visita del pediatra e/o dell’oculista. Se si associa a raffreddore allergico (di regola nella stagione dei pollini), il pediatra prescriverà analisi e cure particolari.

TOSSE E BRONCHITE
La tosse, s’è detto, è un riflesso utile, fino a un certo punto. Quindi per un po’ di tosse non si danno medicine.

E’ vantaggiosa l’umidificazione dell’ambiente (non troppo riscaldato!) ed anche l’inalazione di vapor d’acqua e la somministrazione di bevande tiepide (magari il «latte e miele» della nonna). Solo quando il sintomo dà molto fastidio, quando non fa dormire o fa vomitare, solo allora si possono somministrare sedativi della tosse; questi sono però sconsigliati nei bambini più piccoli. Una tosse «abbaiante» con voce roca deve essere sempre controllata d’urgenza dal pediatra (corpo estraneo? epiglottite? laringite ipoglottica?). La tosse è causata di regola da un’infezione virale e quindi bisogna attendere che guarisca da sola.

Si usano antibiotici solo se coesiste una polmonite o una pertosse (questa sarebbe meglio evitarla con la vaccinazione) oppure se si sospetta una sinusite (tosse da 2-3 settimane). Vi sono anche tossi dovute ad allergia alle polveri o ai pollini.

Vi è un notevole abuso di aerosol: l’aerosol serve soprattutto per far arrivare in profondità farmaci in minutissime goccioline. Può essere utile quindi nelle bronchiti, soprattutto se asmatiche, ma non serve per il raffreddore (bastano i lavaggi) né per la tosse secca (bastano i vapori d’acqua). Non sono consigliabili i prodotti «balsamici» in sciroppo o, peggio, sotto forma di supposte.

Sono ancora abbastanza diffusi i cosiddetti «mucolitici», con effetti limitati e quindi non da tutti ritenuti utili. Una raccomandazione per tutti: per prevenire malattie catarrali, occorre anzitutto evitare luoghi affollati in cui sono più probabili i contagi: occorre, in particolare, evitare di fumare in presenza di bambini.

I figli di fumatori si ammalano di asma e/o di bronchite due-tre volte più degli altri e da grandi, a causa del cattivo esempio, fumeranno quasi tutti! Ci sono fin troppe documentazioni sugli effetti negativi del fumo sulla salute (il fumo è responsabile del 30% di tutte le forme di tumori e dell’80% di quelle dell’apparato respiratorio, provoca maggiori infezioni, sicuri danni al feto e maggior rischio di morte improvvisa).

OTITE
Soprattutto nei bambini piccoli è facile che l’infiammazione e il catarro del naso si diffondano verso l’orecchio. Più di metà dei bambini va incontro ad almeno un episodio di otite media acuta, cioè di una infezione alla parte interna dell’orecchio, quella al di là del timpano, in diretta comunicazione con la gola (basta deglutire per sentire che passa aria verso l’orecchio).

L’uso continuato del succhiotto facilita l’otite. L’otite catarrale è dolorosa perché, a causa della chiusura delle tube, aumenta la pressione nell’orecchio medio; il dolore potrà diminuire solo se si perforerà il timpano (otite purulenta) oppure se si decongestionano le tube (talora possono essere utili i decongestionanti nasali).

L’otite media acuta deve essere sospettata ogni volta che nel bambino raffreddato persistono febbre, malessere, irritabilità, scarsa crescita (certe volte non vi sono sintomi locali, ma solo generali). Il pediatra osserverà bene le condizioni della membrana del timpano e prescriverà cure adeguate contro il dolore e l’infezione. Se l’otite non viene ben curata, in particolare se si ripresenta più volte, può essere causa di sordità temporanea o permanente. Nei bambini di oltre due anni in buone condizioni si possono attendere due-tre giorni prima di iniziare la cura antibiotica. Le gocce da mettere nell’orecchio servono decisamente poco, anche se sono ancora prescritte (sono controindicate se il timpano è perforato).

 
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Sherry76
view post Posted on 4/6/2010, 16:50




Aerosol: che passione
“Per combattere il raffreddore vengono sfoderate le armi affilate di tutte le mamme italiane: sciarpa fino alla radice del naso e… aerosol”
di Marina Macchiaiolo


Le infezioni sono le malattie più frequenti dell’infanzia. Il sistema immunitario che ci difende si allena e si irrobustisce proprio grazie queste “battaglie”. Le infezioni più frequenti sono quelle delle vie respiratorie con sintomi vari: naso che cola, tosse, fischietto e broncospasmo. per combatterli vengono immancabilmente sfoderate le armi affilate di tutte le mamme italiane: sciarpa fino alla radice del naso e… aerosol. La macchinetta per l’areosol è uno tra gli “elettrodomestici” più presenti nelle case con bambini, forse più dell’aspirapolvere.A conferma, secondi solo agli antibiotici per frequenza d’uso tra i bambini italiani, troviamo un nutrito gruppo di farmaci per aerosol terapia.
Come nel caso degli antibiotici, questi farmaci, fondamentali nel trattamento di alcune patologie come l’asma, vengono spesso utilizzati, anche senza la prescrizione del medico, in modo inappropriato.
Ma vediamo nel dettaglio quali sono, quando servono e quando non servono i farmaci più prescritti ai nostri bambini.
Insieme ai farmaci adoperati nelle malattie respiratorie, c’è un gruppetto di medicine assortite, molto conosciute da voi genitori; vediamo quali sono.
Attenzione perciò care mamme e papà, non usate i farmaci di testa vostra; se vi è stata prescritta una terapia, perché il pediatra ne ha valutato la necessità, non necessariamente la stessa terapia andrà bene per tutte le altre volte.
Un ultimo consiglio: se vi preparate a stilare la lista di regali di battesimo, che va ormai tanto di moda, vi consigliamo di non inserirvi macchinetta dell’areosol: pensiamo in positivo, ai raffreddori (che peraltro guariscono tranquillamente da soli senza la tortura dell’aerosol) penseremo a suo tempo!

Quattro best seller: beclometasone, budesonide, flunisolide, fluticasone
Si somministrano per via inalatoria (tramite aerosol, bomboletta erogatrice o polvere da aspirare); sono importanti nel trattamento dell’asma; il loro effetto antinfiammatorio locale riduce l’edema e le secrezioni di muco nelle vie aeree. La loro azione è però preventiva; nei soggetti che vanno incontro a ripetuti attacchi di asma, l’assunzione quotidiana, insieme al broncodilatatore ne riduce la frequenza. Il miglioramento dei sintomi inizia in genere dopo qualche giorno; l’assunzione durante l’attacco acuto non è di particolare efficacia.
Si utilizzano anche nel laringospasmo, un’infiammazione acuta della laringe, che produce un’ostruzione delle prime vie respiratorie, con tosse abbaiante e difficoltà respiratoria.
NON SERVONO PERÒ PER CURARE IL RAFFREDDORE E LA TOSSE: non tutti i bambini che hanno la tosse, per fortuna, hanno una broncostruzione, cioè una riduzione del calibro delle vie aeree, che impedisce l’ingresso e soprattutto l’uscita dell’aria dai polmoni, o un laringospasmo, per altro facilmente riconoscibile.
Si tratta perciò di farmaci che andrebbero usati abbastanza di rado. Come mai allora si trovano nella classifica dei più usati dai bambini? Evidentemente si tratta di un uso esagerato e inappropriato: sebbene i loro effetti collaterali non siano così eclatanti, ma pur presenti, non altrettanto si può dire per il portafoglio; tra i tre farmaci, seppur non vi siano fondamentali dimostrazioni di diversa efficacia, ce n’è anche di molto cari.
Il beclometasone viene commercializzato come Becotide, Clenil, Clenillex e Prontinal; le fialette o la soluzione per aerosol costano da poco più di 3 € (Becotide A 20 ml) a circa 13 € (Clenil e Prontinal 40 ml), lo spray o la polvere da inalare per bambini costano da 13 € circa (Clenil 100 dosi), a quasi 49 € (Clenillex 200 dosi).
La budesonide in commercio si chiama Aircort, Desomax, Miflonide, Pulmaxan, Spirocort: quasi 30 € per le confezioni più adoperate dai bambini.
La flunisolide (venduta con 24 nomi commerciali diversi: Aerflu, Asmaflu, Cereflu, Citiflux, Doricoflu, Euroflu, Fluminex, Flunisolide, Flunitop, Givair, Inalcort, Kaimil, Levonis, Lunibron, Nebulcort, Nereflun, Nisolid, Nisoran, Pantasol, Plaudit, Pulmist, Syntaris bronchiale, Turm e Ventoflu) costa mediamente poco meno di 30 €.
Il fluticasone (Flixotide e Fluspiral), costo da 10 € a 17 € per confezione

Gli “allargabronchi”
Discorso molto simile, vale per il salbutamolo e i suoi fratelli, utilizzati sia da soli, che in associazione ad altri antiasmatici. Farmaci salvavita nell’attacco d’asma, agiscono riducendo l’ostruzione dei bronchi, perciò si chiamano broncodilatatori. Chi soffre di asma sa quale sia la loro efficacia nel ridurre la penosa fame d’aria che si avverte nell’attacco acuto.
Effetti collaterali: l’assunzione può provocare aumento dei battiti cardiaci, tremori fini delle mani, mal di testa, talvolta disturbi del comportamento, specie nei bambini.
SE NON C’È BRONCOSPASMO IL LORO USO NON HA SENSO. Di nuovo quindi l’uso per il trattamento della tosse e/o delle infezioni delle vie aeree non è indicato.
Nomi commerciali: Aerotec, Broncovaleas, Plenaer, Salbufax, Ventmax e Ventolin; prezzo basso, meno di 5 € la soluzione per aerosol (ma questo non è un buon motivo per abusarne!).
Questa dei “broncodilatatori” è una famiglia molto numerosa: i fratelli del salbutamolo sono tanti e preziosi (cioè più costosi); vi risparmiamo l’elenco completo.

Insieme ai farmaci adoperati nelle malattie respiratorie, c’è un gruppetto di medicine assortite, molto conosciute da voi genitori; vediamo quali sono.
Cortisone: che paura!
Il Betametasone appartiene alla famiglia dei cortisonici i cui effetti del sono molti e sarebbe necessario un articolo intero per descriverli: caratteristica comune, e motivo del loro largo impiego, è l’importante potere antinfiammatorio ed immunosoppressivo; in particolare il betametasone ha anche una lunga durata di azione.
Nell’attacco di asma acuto grave, la somministrazione in associazione con i broncodilatatori, può essere salvavita; si usa nei casi di broncospasmo di media e severa gravità, quando la terapia inalatoria non è sufficiente. Può essere usato nel laringospasmo, quando il trattamento con l’aerosol non è sufficiente. Nelle reazioni allergiche gravi come lo shock anafilattico, il cortisone può essere utilizzato in aggiunta all’adrenalina. Anche se è molto efficace non è necessario utilizzarlo per abbassare la febbre; esistono altri farmaci (paracetamolo, ibuprofene) altrettanto efficaci e con minori effetti collaterali. Che tuttavia sono evidenti nei trattamenti prolungati e ad alti dosaggi: problemi gastrici, riduzione della capacità di risposta alle infezioni, ritenzione di liquidi, aumento dell’appetito, demineralizzazione delle ossa, rallentamento della crescita.
Nomi commerciali: Bentelan, Betametasone e Celestone; costo minimo (meno di 1 € le famose pasticchine effervescenti).

Contro le convulsioni
L’acido valproico appartiene alla categoria degli antiepilettici. Può essere tossico per il fegato. Non è ovviamente un farmaco da auto prescrizione ed il medico che lo prescrive farà certamente tutti i controlli necessari all’uso.
Nomi commerciale: Depakin e Depamag, costo intorno ai 5 €.

L’ammazzavirus
L’aciclovir è l’unico antivirale presente nella top 20. È attivo sui virus erpetici, che causano varicella, herpes semplice e herpes zoster (fuoco di Sant’Antonio); non è tuttavia in grado di eradicarli ed è efficace solo se la terapia viene iniziata nelle prime ore di infezione. È indicato nei pazienti immunodepressi, per i quali questo farmaco è addirittura salvavita e di solito viene utilizzato per via endovenosa. Altra indicazione importante è la varicella contratta nei primissimi giorni di vita. Negli adulti e negli adolescenti la varicella può manifestarsi in modo più aggressivo, in questi casi si può somministrare per bocca. Nei casi di stomatite erpetica, che di solito colpisce bambini piuttosto piccoli, la somministrazione precoce riduce, ma solo in parte, la comparsa delle vescicole. In tutti gli altri casi la varicella è un infezione benigna e la somministrazione di aciclovir non è indicata.
Gli effetti indesiderati sono nausea,vomito, dolori addominali.
Nomi commerciali: Aciclin, Aciclovir, Acyvir, Amodivir, Avyclor, Avyplus, Cevirin, Cetivir, Cycloviran, Dravyr, Efriviral, Esavir, Iliaclor, Ipsovir, Neclovir, Neviran, Rexan e Zovirax. Ciascuno di questi prodotti è venduto sotto forma di sospensione per bambini ad un prezzo che varia da 17 € a più di 24 €.

(FONTE)
 
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2 replies since 24/11/2007, 07:36   18551 views
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