Messaggi dalla Montagna

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Scharden
view post Posted on 17/10/2012, 22:15 by: Scharden




Vorrei porre l'attenzione su un punto ben preciso e fondamentale sul quale
Ramtha costruisce tutto il dialogo e allo stesso tempo definire, per quanto possibile,
l'ambito entro il quale delineare quell' io, importante interlocutore con il quale Ramtha colloquia.

Fatta centrale l'individualità spirituale (la nostra individualità spirituale) al netto quindi di quella
relativa e storicizzata, coscientemente strutturata nella realtà incarnata, mortale quanto funzionale,
una serie di spunti ci permettono di riflettere su una serie di temi che sono stati al centro di tante
nostre discussioni.

Quando la studentessa domanda se sia "lei" a scegliere se tornare al mondo, come e quando ed in un definito corpo,
pone una domanda centrale per chi fa della reincarnazione un volano fondamentale per la crescita spirituale.
Rispondere affermativamente non significa che ognuno di noi si sceglie la vita che più gli piaccia.
Lo spirito sa in che contesto muoversi e quindi la scelta di quando, come e in quale contesto incarnarsi (diventando
l'io cosciente storicizzato) diventa funzionale per ciò che potenzialmente quel tipo di esperienza incarnata potrà
dargli per crescere, per essere più bello...come dice Ramtha.
Non essendo uguali tutti gli spiriti è ovvio che ciò che il nostro mondo potrà offrire in termini di esperienza sarà
tanto quanto di più diverso e variegato sebbene sempre all'interno di un ben delineato limite.

Nascere quindi ricco o povero, uomo o donna, malato o sano, in un tessuto sociale evoluto o meno, non deve essere
inteso come premio o punizione o casuale per uno spirito che si incarna quanto importante potenzialità conoscitiva che esso sa
andrà ad accrescerlo.
Potenzialità conoscitiva che solo un tipo di esperienza potrà dare che per noi (incarnati) sarà bella o brutta; non per lo spirito e
quindi nella sostanza.

Ecco che : "il privilegio di affrontare la vita", "vivendola pienamente" assume un significato ben preciso.

Quando si dice che " un'entità superiore trova felicità ovunque sia" si dice anche che: in noi c'è sempre
un'entità superiore e che la felicità può essere trovata in qualsiasi contesto...perchè egli sa che sarà quel contesto a "completarlo".
Averne umana consapevolezza è quanto di più bello credo si possa vivere. Nella gioia e nel dolore

 
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217 replies since 12/7/2012, 11:51   12428 views
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