scharden |
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| Nelle solitudini dei silenzi immensi il santo ama, con l'anima protesa a tutte le vibrazioni dell'infinito, in uno slancio impetuoso e frenetico verso la vita di tutte le creature sorelle. Se a noi ci appare solo, egli è con l'Invisibile; qualcosa dall'imponderabile risponde, infiamma, nutre e sazia; in un incendio che incenerirebbe qualsiasi essere comune, divampa l'amore che abbraccia l'universo; in un mistero di sovrumana passione Cristo apre dolorando le braccia sulla croce e S.Francesco, alla Verna, apre le braccia a Cristo. Il santo così ama e ci dice dell'Amore. E' il linguaggio del cuore, dell'unità e della comprensione. E' il respiro dell'Universo che in ogni cuore instilla la pulsione verso il cuore, l'essenza e la ragione delle cose, della vita e delle creature sorelle. E' il linguaggio del cuore si ma prigioniero di un processo che deve svilupparsi, evolvere. Ecco perchè non siamo santi, non amiamo e non vediamo.... ma quella parte di amore che cresce nel respiro dell'universo ci spinge a crescere....ad amare il prossimo come se stessi, dal principio delle prime pulsioni, dal bisogno di dare senza nulla aspettarsi, come dici Rosella, ......allungando la mano sempre pronta a sostenere chi stà cadendo. Non guardiamo altro.....Chiese di pietra, poteri di pietra....lasciamo che pietra rovini su pietra. Guardiamo in noi e cresciamo.... nel respiro dell'universo che invisibile apre alla Chiesa del cuore verso l'ascesi, il superamento e la comunione.
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