Cancro, una battaglia persa?

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Sherry76
view post Posted on 25/5/2009, 21:21




Il Cancro è veramente un male incurabile oppure possiamo comprendere la sua origine e magari trovare la cura in quello che ci dona la natura? forse si...

 
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Sherry76
view post Posted on 25/5/2009, 21:27




Lo sapevate che uno studio afferma che la causa del cancro è un fungo?





 
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jovanja
view post Posted on 25/5/2009, 22:22





Quale sia la causa, alle volte non è importante tanto quanto
il modo in cui si affronta.
Ci sono casi di piccoli cancri che potrebbero essere tenuti
sotto controllo che invece per strane motivazioni accellerano la loro
corsa verso la fine del corpo. E ci sono casi in cui cancri molto
importanti come espansione ed agressività che poco alla volta
regrediscono al punto da essere tenuti sotto contollo per anni.
Non parlo per sentito dire, la mia adorata mamma è in questa
spirale da anni. Per sua e mia fortuna, lei è una donna che combatte
sempre e comunque, inoltre si è avvicinata alla presenza angelica
in modo incredibile, senza il suo male sarebbe ancora molto lontana
da loro. Oggi è talmente vicina a Loro e Loro a lei, che posso sostenere
che parla con loro come io ora parlo a voi.
La sua crescita spirituale è stata tale da impressionare chiunque la conosca.
Nessuno, guardandola, può immaginare la soffernza e le terapie che affronta.
Persino i medici si stupiscono di come risponde alle cure, di come velocemente
sta regredendo la ricrescita di quei maledetti piccoli intrusi.

Abbiate coraggio, abbiate fede, abbiate voglia di vivere..
Dio è con voi ovunque voi siate.
 
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Rossyokkiblu
view post Posted on 27/5/2009, 16:38




Secondo alcuni medici, ad esempio quando si hanno delle cellule tumorali, seppur di lievissima entità, l'utilizzo di vitamine è delelterio perchè ne accellera la crescita.
 
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Sherry76
view post Posted on 5/6/2009, 19:35




Uno studio recente ha aperto una breccia nella lotta al cancro al seno...
vi posto la copia di una mail ricevuta dalla nostra amica Jovanja:


Il cloridrato di alluminio sarebbe la causa di numerosi cancri al seno.
Una specialista in biologia cellulare, la Signora Gabriela Casanova Larrosa
dell’università in Uruguay ha scritto questa spiegazione sulle origini del
cancro al seno:

Qualche tempo fa ho assistito ad un seminario che trattava del cancro al seno.
Al momento delle domande-risposte, ho chiesto perché l'ascella è il posto dove
si sviluppa maggiormente un cancro al seno.
Allora non ho ricevuto risposta alla mia domanda, ma ho appena ricevuto una
lettera che risponde alla mia domanda, e desidero condividerlo con voi.

La causa principale del cancro al seno è l’utilizzo di ANTI-TRASPIRANTI.

La maggioranza dei prodotti sul mercato sono una combinazione di
anti-traspiranti e deodoranti.

Guardate, la composizione dei prodotti che avete in casa. Se ce ne sono che
contengono cloridrato di alluminio (anche i deodoranti) bisogna buttarli via e
trovare altre marche che non hanno componenti a base di alluminio.
Ce ne sono sul mercato..

Eccovi una spiegazione molto semplice:
Il corpo umano ha solo poche zone suscettibili di eliminare le tossine :
dietro alle ginocchia, dietro alle orecchie, tra le gambe e le ascelle.
Le tossine vengono eliminate sotto forma di sudorazione.
Gli anti-traspiranti impediscono questa sudorazione, quindi EVITANO
la missione del corpo che consiste nell’eliminazione delle tossine attraverso le ascelle.
Queste tossine non scompaiono. Sono trattenute nelle ghiandole linfatiche che si
trovano sotto alle braccia.

La maggioranza dei cancri al seno iniziano in questa regione superiore al seno.

Gli uomini sono meno suscettibili di sviluppare questo tipo di malattia perché
anche se utilizzano anti-traspiranti, questi vengono trattenuti in superficie dai
peli delle ascelle e non vengono applicati direttamente sulla pelle.
Le donne che si rasano sotto le ascelle accrescono il rischio di piccole ferite
causate dalla lametta e applicando questo prodotto subito dopo la rasatura
permettono ai prodotti chimici di penetrare più facilmente nel corpo.

Per favore, informate tutte le donne e gli uomini che conoscete !
Il cancro al seno prende proporzioni veramente allarmanti!
 
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Scharden
view post Posted on 20/10/2013, 07:42






Un contributo importante che penso farci riflettere:


Le autopsie rivelano che i tumori…
Inserito da admin - 17 ottobre 2013
http://sapereeundovere.it/Marcello Pamio – tratto da “Cancro Spa”

Luigi De Marchi, psicologo clinico e sociale, autore di numerosi saggi conosciuti a livello internazionale, parlando con un amico anatomo-patologo del Veneto sui dubbi dell’utilità delle diagnosi e delle terapie anti-tumorali, si sentì rispondere: «Sì, anch’io ho molti dubbi. Sapessi quante volte, nelle autopsie sui cadaveri di vecchi contadini delle nostre valli più sperdute ho trovato tumori regrediti e neutralizzati naturalmente dall’organismo: era tutta gente che era guarita da sola del suo tumore ed era poi morta per altre cause, del tutto indipendenti dalla patologia tumorale»[1].
«Se la tanto conclamata diffusione delle patologie cancerose negli ultimi decenni – si chiese Luigi De Marchi – in tutto l’Occidente avanzato fosse solo un’illusione ottica, prodotta dalla diffusione delle diagnosi precoci di tumori che un tempo passavano inosservati e regredivano naturalmente? E se il tanto conclamato incremento della mortalità da cancro fosse solo il risultato sia dell’angoscia di morte prodotta dalle diagnosi precoci e dal clima terrorizzante degli ospedali, sia della debilitazione e intossicazione del paziente prodotte dalle terapie invasive, traumatizzanti e tossiche della Medicina ufficiale. Insomma, se fosse il risultato del blocco che l’angoscia della diagnosi e i danni delle terapie impongono ai processi naturali di regressione e guarigione dei tumori?”.[2]

Con quanto detto da Luigi De Marchi – confermato anche da autopsie eseguite in Svizzera su cadaveri di persone morte non per malattia – si arriva alla sconvolgente conclusione che moltissime persone hanno (o avevano) uno o più tumori, ma non sanno (o sapevano) di averli.
In questa specifica indagine autoptica (autopsie) fatta in Svizzera, ed eseguita su migliaia di persone morte in incidenti stradali (quindi non per malattia), è risultato qualcosa di sconvolgente:

- Il 38% delle donne (tra i 40 e 50 anni) presentavano un tumore (in situ) al seno;
- Il 48% degli uomini sopra i 50 anni presentavano un tumore (in situ) alla prostata;
- Il 100% delle donne e uomini sopra i 50 anni presentavano un tumore (in situ) alla tiroide.[3]

Con tumore in situ s’intende un tumore chiuso, chiuso nella sua capsula, non invasivo che può rimanere in questo stadio per molto tempo e anche regredire.
Nel corso della vita è infatti “normale“ sviluppare tumori, e non a caso la stessa Medicina sa bene che sono migliaia le cellule tumorali prodotte ogni giorno dall’organismo.
Queste, poi, vengono distrutte e/o fagocitate dal Sistema Immunitario, se l’organismo funziona correttamente.
Molti tumori regrediscono o rimangono incistati per lungo tempo quando la Vis Medicratix Naturae (la forza risanatrice che ogni essere vivente possiede) è libera di agire.
Secondo la Medicina Omeopatica , la “Legge di Guarigione descrive il modo con cui tale forza vitale di ogni organismo reagisce alla malattia e ripristina la salute”.[4]
Cosa succede alla Legge di Guarigione, al meccanismo vitale di autoguarigione, se dopo una diagnosi di cancro la vita viene letteralmente sconvolta dalla notizia del male?
E cosa succede all’organismo (e al Sistema Immunitario) quando viene fortemente debilitato dai farmaci?

Ulteriori dati poco conosciuti

Poco nota al grande pubblico è la vasta ricerca condotta per 23 anni dal prof. Hardin B. Jones, fisiologo dell’Università della California, e presentata nel 1975 al Congresso di cancerologia presso l’Università di Berkeley. Oltre a denunciare l’uso di statistiche falsate, egli prova che i malati di tumore che NON si sottopongono alle tre terapie canoniche (chemio, radio e chirurgia) sopravvivono più a lungo o almeno quanto coloro che ricevono queste terapie. [5]
Il prof. Jones dimostra che le donne malate di cancro alla mammella che hanno rifiutato le terapie convenzionali mostrano una sopravvivenza media di 12 anni e mezzo, quattro volte superiore a quella di 3 anni raggiunta da coloro che si sono invece sottoposte alle cure complete.[6]

Un’altra ricerca pubblicata su The Lancet del 13/12/1975 (che riguarda 188 pazienti affetti da carcinoma inoperabile ai bronchi), dimostra che la vita media di quelli trattati con chemioterapia è stata di 75 giorni, mentre quelli che non ricevettero alcun trattamento ebbero una sopravvivenza media di 120 giorni.[7]
Se queste ricerche sono veritiere, una persona malata di tumore ha statisticamente una percentuale maggiore di sopravvivenza se non segue i protocolli terapeutici ufficiali.
Con questo non si vuole assolutamente spingere le persone a non farsi gli esami, gli screening e i trattamenti oncologici ufficiali, ma si vogliono fornire semplicemente, delle informazioni che normalmente vengono oscurate, censurate e che possono, proprio per questo, aiutare la scelta terapeutica di una persona.
Ma ricordo che la scelta è sempre e solo individuale: ogni persona sana o malata che sia, deve assumersi la propria responsabilità, deve prendere in mano la propria vita. Dobbiamo smetterla di delegare il medico, lo specialista, il mago, il santone che sia, per questo o quel problema.
Dobbiamo essere gli unici artefici della nostra salute e nessun altro deve poter decidere al posto nostro.
Possiamo accettare dei consigli, quelli sì, ma niente più.

I pericoli della chemioterapia

Il principio terapeutico della chemioterapia è semplice: si usano sostanze chimiche altamente tossiche per uccidere le cellule cancerose.
Il concetto che sta alla base di questo ragionamento limitato e assolutamente materialista è che alcune cellule, a causa di fattori ambientali, genetici o virali, impazziscono iniziando a riprodursi caoticamente creando delle masse (neoplasie).
La Medicina perciò tenta di annientare queste cellule con farmaci citotossici (cioè tossici per le cellule). Tuttavia, questa feroce azione mortale, non essendo in grado di distinguere le cellule sane da quelle neoplastiche (impazzite), cioè i tessuti tumorali da quelli sani, colpisce e distrugge l’intero organismo vivente.
Ci hanno sempre insegnato che l’unica cura efficace per i tumori è proprio la chemioterapia, ma si sono dimenticati di dirci che queste sostanze di sintesi sono dei veri e propri veleni. Solo chi ha provato sulla propria pelle le famose iniezioni sa cosa voglio dire.

«Il fluido altamente tossico veniva iniettato nelle mie vene. L’infermiera che svolgeva tale mansione indossava guanti protettivi perché se soltanto una gocciolina del liquido fosse venuta a contatto con la sua pelle l’avrebbe bruciata. Non potei fare a meno di chiedermi: ‘Se precauzioni di questo genere sono richieste all’esterno, che diamine sta avvenendo nel mio organismo?’. Dalle 19 di quella sera vomitai alla grande per due giorni e mezzo. Durante la cura persi manciate di capelli, l’appetito, la colorazione della pelle, il gusto per la vita. Ero una morta che camminava».
[ Testimonianza di una malata di cancro al seno ]

Un malato di tumore viene certamente avvertito che la chemio gli provocherà (forse) nausea, (forse) vomito, che cadranno i capelli, ecc.
Ma siccome è l’unica cura ufficiale riconosciuta, si devono stringere i denti e firmare il consenso informato, cioè si sgrava l’Azienda Ospedaliera o la Clinica Privata da qualsiasi problema e responsabilità.
Le precauzioni del personale infermieristico che manipolano le sostanze chemioterapiche appena lette nella testimonianza, non sono una invenzione. L’Istituto Superiore di Sanità italiano ha fatto stampare un fascicolo dal titolo “Esposizione professionale a chemioterapici antiblastici” per tutti gli addetti ai lavori, cioè per coloro che maneggiano fisicamente le fiale per la chemio (di solito infermieri professionali e/o medici). Fiale che andranno poi iniettate ai malati.

Alla voce Antraciclinici (uno dei chemioterapici usati) c’è scritto che dopo la sua assunzione può causare: “Stomatite, alopecia e disturbi gastrointestinali sono comuni ma reversibili. La cardiomiopatia, un effetto collaterale caratteristico di questa classe di chemioterapici, può essere acuta (raramente grave) o cronica (mortalità del 50% dei casi). Tutti gli antraciclinici sono potenzialmente mutageni e cancerogeni”.[8]

Alla voce Procarbazina (un altro dei chemioterapici usati) c’è scritto che dopo la sua assunzione può causare: “E’ cancerogena, mutagena e teratogena (malformazione nei feti) e il suo impiego è associato a un rischio del 5-10% di leucemia acuta, che aumenta per i soggetti trattati anche con terapia radiante”.

In un altro documento, sempre del Ministero della Sanità (Dipartimento della Prevenzione – Commissione Oncologica Nazionale) dal titolo “Linee-guida per la sicurezza e la salute dei lavoratori esposti a chemioterapici antiblastici in ambiente sanitario” (documento pubblicato dalle Regioni e Province Autonome di Trento e Bolzano) c’è scritto: “Uno dei rischi rilevati nel settore sanitario è quello derivante dall’esposizione ai chemioterapici antiblastici. Tale rischio è riferibile sia agli operatori sanitari, che ai pazienti”.
Qui si parla espressamente dei rischi per operatori e pazienti.

Il documento continua dicendo: “Nonostante numerosi chemioterapici antiblastici siano stati riconosciuti dalla IARC (International Agency for Research on Cancer) e da altre autorevoli Agenzie internazionali come sostanze sicuramente cancerogene o probabilmente cancerogene per l’uomo, a queste sostanze non si applicano le norme del Titolo VII del D.lgs n. 626/94 ‘Protezione da agenti cancerogeni’. Infatti, trattandosi di farmaci, non sono sottoposti alle disposizioni previste dalla Direttiva 67/548/CEE e quindi non è loro attribuibile la menzione di R45 ‘Può provocare il cancro’ o la menzione R49 ‘Può provocare il cancro per inalazione’”.

Quindi queste sostanze, nonostante provochino il cancro, non possono essere etichettate come cancerogene (R45 e R49) semplicemente perché sono considerate “farmaci”.
Questa informazione è molto interessante.
Andiamo avanti: “Nella tabella 1 [vedi sotto, ndA] è riportato un elenco, non esaustivo, dei chemioterapici antiblastici che sono stati classificati dalla IARC nel gruppo ‘cancerogeni certi per l’uomo’ e nel gruppo ‘cancerogeni probabili per l’uomo’. L’Agenzia è arrivata a queste definizioni prevalentemente attraverso la valutazione del rischio ‘secondo tumore’ che nei pazienti trattati con chemioterapici antiblastici può aumentare con l’aumento della sopravvivenza. Infatti, nei pazienti trattati per neoplasia è stato documentato lo sviluppo di tumori secondari non correlati con la patologia primitiva”.
 
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Momosatya
view post Posted on 24/10/2013, 10:21




Beh, devo dire, leggendo i contenuti dati sulla malattia chiamata "cancro", alla luce di ciò che io ho vissuto attraverso questa malattia, ritengo che si sta riportando un bollettino di paura... Anche io sono stata sottoposta a chemioterapia e radioterapia, ma non ricordo di aver perso né capelli, di non aver avuto effetti collaterali se non una lieve bruciatura nel luogo dove è stata eseguita la radioterapia, cosa che è sparita dopo qualche settimana dalla cura. So di certo che la somministrazione di farmaci può causare danni, ma so anche che se l'individuo accetta tutto questo con tranquillità, fiducioso nel fatto ogni cosa ha l'esatto contrario, potrebbe anche pensare che tutto ciò gli serve in quel momento è di sperimentare quel tipo di energie distruttive per rinforzare la sua vita. La malattia è una manifestazione di disiquilibrio e alcune volte arriva per liberare l'individuo dalle concezioni che l'uomo ha della vita. Ogni cosa ha sempre due risvolti, come la moneta o il palmo delle mani. Se consideriamo il cancro come un killer che ci viene a toglier la vita, così sarà, se lo consideriamo come un nemico da combattere, così sarà, ma se invece lo consideriamo come la possibilità di espellere una parte incompresa, ad es. la paura della morte, allora egli sarà la chiave di volta per rafforzare noi stessi, sconfiggere le nostre paure e soprattutto sapere che nessuno decide cosa è male o bene per noi, siamo solo noi che lo decidiamo. Il Buddha parlò del male minore rispetto al male maggiore, bene, lasciate da parte ogni preconcetto, ogni opinione altrui e non fatevi fagocitare da ciò che pensate di sapere, perché il "cancro" è la malattia della società, la prova a cui viene sottoposta l'umanità intera per liberarsi dalle vecchie strutture mentali, dove solo la morte, la malattia e la sofferenza vengono portate in visione alle anime già tormentate su questo pianeta. Io ho vissuto molte esperienze meravigliose attraverso il viaggio delle malattie, attraverso il viaggio della sofferenza umana ed ho scoperto che nessuna cosa è tossica quanto il pensiero che l'individuo emana nell'etere. Paura, violenza, sottomissione, queste sono le malattie che avvelenano la vita ed è il pensiero che le rende manifeste come malattie, disastri, abusi ecc. E poi, ricordate una cosa, per quale motivo, se un individuo ha superato per così dire quella prova dovrebbe riaverla? Se così fosse sarà talmente leggera che non né sentirà che un lieve soffio come di vento, l'ultimo sprazzo di pulizia del suo pensiero, la sua malattia. No, nessuna battaglia è persa se la si combatte in prima persona con l'intento di vincere la paura che ciò le detta. Questo è il mio pensiero e la mia esperienza che ho avuto nelle due manifestazioni di cancro che ho avuto. Una al retto e l'altra al naso. Dimenticavo di dire che durante tutto questo prendevo anche la terapia virale per l'Aids. Che forza d'animo mi ha sostenuto in questo viaggio verso la mia liberazione? La voglia di decidere per me stessa cosa è buono e cosa non lo è e di non farmi fagocitare dai pensieri altrui che emanano paura, oppressione ecc. Ho imparato che il miglior medico è dentro di noi e che si può usare ciò che è intossicato, nefasto per trasformarlo in oro puro... alchimia. Ciao ragazzi, uscite al sole. Momo
 
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6 replies since 25/5/2009, 21:21   378 views
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