| "....Noi possiamo dire che Cristo fu un innovatore per la qualità delle cose che ha detto ma non per le cose che ha fatto, perchè le cose che ha fatto le hanno fatte tanti. Quando Cristo moriva in croce altre centinaia e centinaia di individui morivano crocefissi dai romani, e tra questi anche profeti e falsi profeti, man mano che la dura legge romana si imponeva, quindi il Cristo non è tale perchè è stato crocefisso, ma perchè direi miracolosamente, gli uomini hanno sentito di poter condividere un messaggio, perchè questo messaggio è andato ad innestarsi sul tronco della interiorità rendendo possibile ed accettabile un principio, ma sono tutte operazioni che gli uomini hanno fatto singolarmente verso Cristo, verso Maometto, Krisna o altri.
Ognuno ha aderito al suo Dio, ma come operazione personale, che non autorizza a parlare in nome di un Dio, ma soltanto in nome di se stesso. Io ho fatto questa esperienza e quindi ho trovato Dio come percorso individuale.
Il percorso individuale tra l'altro corrisponde al principio dell'Universo, ogni Spirito è un essere individuale, ogni Spirito è solo con se stesso ed è una essenza unica.
Allora se partiamo sempre dall'origine noi vediamo che i problemi li risolviamo, ma dobbiamo partire dall'origine, dalle premesse, allora accettiamo che ogni essere spirituale è un essere singolare ed è se stesso e basta, e non fa parte di una sommatoria perchè è un soggetto pensante, intelligente, è operante, è un soggetto in evoluzione, in accrescimento, ha il principio della vita, è eterno, è infinito, dunque ogni essere è unico, e nessuno è un altro, che è una cosa diversa dall'affermare ognuno simile ad una altro: ognuno è se stesso.
A questo principio vogliamo dare un significato anche sulla Terra, e dobbiamo credere in questa premessa, perchè se crediamo in questa premessa, che esiste una realtà immateriale- chiamata anima o Spirito o come vi pare- che non è mentale, non è fisiologica, allora le conseguenze devono essere logiche e dobbiamo costruire tutto un uomo in base a quella premessa. Si può obbiettare che la premessa però non è dimostrabile: d'accordo, allora facciamo un altro ragionamento.
Gli uomini devono essere liberi o schiavi ? Supponiamo di poter cancellare le filosofie ed i profeti e di metterci intorno ad un tavolo a discutere: gli uomini devono essere liberi o schiavi ? Qualcuno dirà: gli uomini devono essere liberi perchè gli uomini avvertono la pulsione della libertà, e poi perchè anche la vita è personale e soggettiva. Se anche abbandoniamo l'idea dell'anima tornando a quella della vita: allora la vita è la mia o la tua ? Allora indipendentemente da una natura interiore, da una ontologia, da una sacralizzazione, da una metafisica, la vita mi appartiene ? Credo si difficile rispondere: non ti appartiene.
Se la vita mi appartiene io continuo tutto il discorso, tal quale quello che ho fatto per l'esistenza dell'anima; da questo punto di vista allora, se mi appartiene, io devo avere le mie quote di libertà, quindi devo essere libero.
Se optiamo per l'altra, gli uomini devono essere schiavi, allora bisognerà spiegare perchè gli uomini devono essere schiavi, poi schiavi di chi, di altri uomini i quali però dovrebbero godere della libertà rispetto alla schiavitù ? Ma in questa sutuazuine il concetto di giustizia dove lo mettiamo? Se stabiliamo che comunque le regole degli uomini devono essere giuste, allora non deve esserci lo schiavo e non deve esserci il padrone. Allora, si, facciamo gli schiavi e padroni, però io faccio il padrone e tu lo schiavo, non io lo schiavo e tu il padrone, allora con quale metro stabiliamo che io sia padrone e tu lo schiavo? A questo punto qualcuno potrebbe dire: con il metodo della violenza, ma allora il metodo della violenza non dovrebbe portarci alla creazione di una civiltà, dove la violenza viene espunta,, e noi per contrario della violenza intendiamo la giustizia.
Come vedete comunque voi iniziate il discorso ritornate sempre al principio della necessità della libertà nella giustizia, che poi significa la libertà matura e la libertà matura significa che io ho il diritto di rivendicare tutte le mie quote di libertà, ma contemporaneamente io devo rendermi disponibile nell'uso degli strumenti che fanno part di questa libertà, cioè devo imparare tutte le operazioni del mondo ma sopratutto quelle di tipo morale, etiche (in questo caso, pubbliche), affinchè poi ci sia sempre giustizia e la mia libertà non offenda nè annulli quella degli altri.
In questo modo lo Spirito risolve anche il problema del rispetto che deve non soltanto agli uomini in quanto a lui estranei, ma anche agli altri Spiriti che si sono incarnati per lui, perchè questa è la legge.
Lo Spirito nell'incarnarsi sa che non deve impedire alle altre migliaia di Spiriti che in quel momento si stanno incarnando di poter esplicare la stessa libertà e lo stesso progetto di vita, perchè si tratta di esseri spirituali che hanno gli stessi diritti-doveri nel momento dell'incarnazione, e perseguono lo stesso fine che è quello dell'acquisizione dell'esperienza, della maturità, della conoscenza, perchè questo è il motivo per cui vengono sulla Terra, e quindi allora, a questo punto, tutto il mosaico si ricompone, perchè ciascuno vive la sua vita di trasformazione, la sua vita di modifica, di miglioramento del proprio stile interiore, della propria conoscenza interiore, l'arricchimento quindi dell'esperienza più che del sapere, perchè questo fa parte del progetto.
Lo Spirito viene per sperimentare e conoscere, non viene solo per vivere............"
--------------------
Edited by Scharden - 2/3/2011, 18:39
|