Scharden |
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| E' duro dover riflettere e ammettere su quanto è successo oggi a Brindisi. Fin dall'inizio ci siamo promessi di puntare il nostro ago su quanto nell'uomo è orizzonte di sviluppo, di armonia, di costruzione, di Luce tenendo sempre ben presente ciò che caratterizza il nostro essere semplice e complesso...umani che cercano di crescere (!) su uno spettro evolutivo che va dal manifestarsi meno di bestia al bene incarnato. Dal demone all'angelo la terribile ma necessaria coabitazione non solo tra esseri ma tra le parti che in noi spingono ognuna per elevarci o dannarci. Vorremmo che questo fosse uno sguardo fuori dal nostro mondo ma non è così. E' il nostro mondo e ci interroga su chi siamo e il perchè di questa esistenza...così fragile e imprevedibile. Pazzia, cattiveria, bestialità . Ogni volta che fatti del genere ci colpiscono estraggono da noi i sentimenti di rabbia più spontanei e comprensibili. Avere tra le mani queste bestie....sarebbe la cosa migliore...pensando alle vite innocenti strappate e ai dolori recati ma...oltre il sentimento vorrei portare la riflessione a ciò che che dalla vita ci suggerisce ed emerge anche da fatti dolorosi come questi. Esiste un orizzonte che si perde oltre il nostro. Esiste un'infinito che ci abbraccia e che deve renderci coscienti che la vita in fondo, quella che si esaurisce nell'arco di qualche anno è davvero poca cosa rispetto all'orizzonte che ci aspetta, a ciò che dalla vita intesa come infinita estensione può darci non solo in termini di speranza ma di certezza in più. Specie in momenti come questi.
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