Messaggi dalla Montagna

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Momosatya
view post Posted on 6/11/2013, 08:25




HO VISTO UNA FARFALLA
Nella mia stanza, dov'erano molti fiori, ma dove le finestre erano chiuse, ho visto una farfalla che faceva sforzi per passare attraverso la lastra del vetro della finestra, perché vedeva fuori il cielo azzurro e cercava di fuggire verso l'aria aperta e la libertà. L'ho osservata per un po' di tempo. Dapprima è salita per veder se ci fosse in alto una via d'uscita, poi è scesa, ha percorso tutta la finestra senza trovare il modo di traversare il vetro, finchè io ho aperto e l'ho fatta uscire.
Così sono gli uomini: prigionieri in una gabbia di cristallo, cercano di fuggire all'aria aperta. Ma, prima di avere l'intenso desiderio di fuggire, come la farfalla desidera i fiori, il profumo, il miele e i suoi compagni, l'uomo vuole sapere di che vetro è fatta la gabbia, l'età del cristallo, chi l'ha fabbricato e quando; se ha la sua controparte sugli altri piani, se l'ha creato il Logos o se ne è responsabile l'uomo e se il piano fisico è il solo nel quale esiste la sofferenza.
Dissimili in questo dalla farfalla, gli uomini non hanno il desiderio di fuggire all'aperto, là dove sono felicità e libertà.
Sanno che libertà, liberazione e felicità esistono, ma, prima di renderle reali e di goderne, hanno bisogno di esaminare minutamente i particolari della costituzione del materiale di cui è fatta la gabbia di vetro. Si perdono in queste ricerche di nessun valore e non trovano più quella libertà, che le ,loro anime amano ed a cui aspira tutto il loro essere.
Durante le nostre riunioni è stato mio scopo mostrarvi come siete prigionieri in questa gabbia di cristallo. Benché possiate vedere il sole, la libertà che è fuori, siete trattenuti nella gabbia di cristallo e, finchè non avete il desiderio di fuggire, finchè non cercate la Liberazione e la Felicità, rimarrete in questa gabbia, perché la vostra liberazione avverrà solo quando sarà annientata la gabbia di cristallo in cui siete.
Annientamento che consiste nello sviluppo dell'io e che eventualmente è la distruzione dell'io. Poiché siete superbi dei vostri piccoli concetti, dei vostri piccoli dubbi, delle vostre piccole ansie, rimanete prigionieri nella gabbia di cristallo e, dal momento in cui percepite l'immensità del firmamento azzurro, dal momento in cui sentite l'aria fresca e godete la brezza della montagna, dal momento in cui non interrogate più la gabbia, ma vi sforzate di frantumarla con le vostre forze, con la vostra energia creativa, allora comincia la realizzazione di voi stessi, allora vi è lo svolgimento, lo sviluppo dell'io.
Durante queste conversazioni mi sono prefisso di dimostrarvi che nessuna autorità esteriore vi può aiutare, anche se magnifica, anche se meravigliosa. La sola autorità cui dovete ubbidire è in voi.
Non desidero formare dei partigiani per me o per il mio modo di pensare; desidero destare in voi l'aspirazione a scoprire la Verità da voi stessi, a fuggire verso quella libertà dov'è la vera distruzione dell'io. E se mi avete capito, sarà evidente che la Verità è la sola guida, il solo Guru, il solo altare dinnanzi al quale dovete prosternarvi; e la Verità è l'Amato, e l'Amato è in tutti quelli che soffrono, che desiderano, che cercano, che vogliono trovare la Verità. E l'Amato viene per costoro e bussa alla porta del cuore di chi ha questa aspirazione, quest'intenso desiderio di scoprire l'Amato e di essere uno con Lui.
Come l'albero è pesante per le sue molte foglie, così è l'uomo per le sue ansie, i suoi tormenti, i suoi dispiaceri, i suoi piaceri e le sue gioie. Come le foglie appassiscono e cadono in autunno, così dall'uomo, che è giunto alla Liberazione e alla Felicità, cade ogni dolore, ogni sofferenza, ogni piacere. Egli è eternamente uno con la grande felicità, duratura e perpetua. Poiché, di ciò che stabilite in voi stessi, non poterete mai dubitare, né potrà giammai esservi reazione contro ciò che voi stessi avete costruito. La Liberazione, la Felicità ed il loro raggiungimento sono nelle vostre mani, sono la meta di tutti.
Quando Liberazione e Felicità sono salde nella mente e nel cuore del cercatore, egli può, anche se è carico come .l'albero delle foglia dell'ansia, del dolore e del dispiacere, farle appassire, le può far cadere come le foglie in autunno.
Siccome per me non vi è alcun dubbio circa il raggiungimento della Liberazione e della felicità, ho voluto suscitare in voi la visione della Liberazione, perché non vi siano dubbi nemmeno per voi, perché vediate la verità e comprendiate la realtà di questa visione, di modo che, quando sarete nel mondo, lungi da questo luogo, non vi siano di nuovo dubbi, ansie, ricerche, tentennamenti nel buio. Una volta che stabilite fermamente questa realtà in voi stessi, vi potete ritirare nell'intimo recesso del vostro cuore e della vostra mente per cercarvi conoscenza, entusiasmo ed aspirazione. Per coloro che cercano vi è una sola sorgente di entusiasmo, di delizia e di felicità ed è in loro stessi; e coloro che contano sugli altri per trovare incoraggiamento o felicità, saranno delusi.
 
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Momosatya
view post Posted on 7/11/2013, 08:50




Quelli che sono stati tanto fortunati da essere qui questi giorni, hanno, credo, stabilito fermamente la verità in loro stessi, di modo che, d'ora innanzi, non la cecheranno più a tastoni; poiché in voi stessi, nella vostra mente e nel vostro cuore, avete creato l'edificio, l'altare e il tempio dove prosternarvi senza cose esteriori - il vostro dio essendo voi stessi e il raggiungimento della Felicità e della Liberazione. Per giungere a questa Liberazione e a questa Felicità dovete essere capaci d'amore, di devozione e di grandi energie per costruire quell'edificio di magnificenza, così che, qualunque cosa abbiate costruito, sarà costruzione vostra, coi vostri materiali, i vostri dolori, le vostre gioie. Perché tutto ciò che è creato dalle vostre mani durerà per sempre e ciò che è creato dalle mani altrui non durerà un solo giorno. Se ne siete fermamente convinti, la vostra ricerca della Verità è al termine.
Come, durante la stagione delle piogge, i torrenti e i fiumi sono gonfi d'acqua e scorrono più vicini, affrettandosi verso il mare, così, quando l'Amato viene, quando l'amato è con voi, arriverete più presto; i fiumi del vostro cuore e della vostra mente saranno gonfi di molte acque, che vi trascineranno verso la meta, che per tutti è la Liberazione. Così, se avete una simile mente ed un simile cuore, il tempo, come tale, non esiste più; non avete più bisogno di aspettare che l'evoluzione vi stimoli e vi solleciti; ma, poiché avete visto L'amato, poichè l'Amato è con voi, il vostro cuore e la vostra mente sono più grandi - anche se avete ancora bisogno di molto tempo - di modo che entrerete nell'oceano della Liberazione e della felicità. I deboli diventeranno più forti e i forti aumenteranno la loro potenza. Coloro che amano vedranno il loro amore magnificato e glorificato e coloro che sono oppressi dal dolore cercheranno conforto e lo troveranno, perché in loro soli è il conforto che cercano. Poiché l'Amato è con voi, queste cose sono possibili.
Se avete trovato - e voi avete capacità di grande devozione, di grande energia e di grande amore - conserverete l'Amato nel cuore e nella mente, nei momenti di sofferenza e di ansia. Poiché avete l'Amato in voi, come io l'ho eternamente in me, poiché per un attimo l'avete percepito, dovete amare la Verità, perché la Verità è l'Amato. La Verità è la sola cosa che ognuno deve cercare, verso cui ognuno deve lottare, lasciando ogni altra cosa in disparte nella ricerca della luce, che illuminerà il cercatore sul sentiero verso la pace.
In queste riunioni vi ho aperto il mio cuore, per farvi vedere la mia Felicità, perché la mia Felicità è quella del mio Amato, ed io voglio dare agli altri quello che possiedo. Poichè l'Amato mi ha riempito del Suo amore, per me non c'è più sforzo, né lotta, né tentennamento, né ricerca, né soddisfazione nelle cose transitorie e fuggevoli.
Vorrei, a mia volta, dare parte di quest'amore a voi e per mezzo vostro al mondo intero.
Poiché intorno a voi vi sono sofferenze e dolori e piaceri passeggeri, coloro che hanno assaggiato quest'amore che è in loro, perché è quello dell'Amato, daranno, riempiranno i cuori dei sofferenti, degli addolorati, dei deboli e dei forti.
Avete vissuto con me qualche settimana o anche più, nel Castello e mi sono sforzato intensamente perché rinforziate i vostri desideri e purificate la vostra mente per percepire la Liberazione e quindi giungervi. Credo che coloro che hanno veramente cercato e lottato con loro stessi per scoprire la meta, l'hanno trovata, e poiché l'hanno trovata sarà più facile per loro giungervi ed aiutare gli altri a percepirla ed a conseguirla. Poiché ormai ho in me questa Liberazione e questa Felicità, è mia intenzione darne anche a voi una gran parte, darvi sufficiente forza per lottare per giungervi, sufficiente desiderio vostro proprio per mettere in disparte ogni cosa, pur di conseguire. Come ho già detto, poiché siete stati con me, è stata mia intenzione rendervi perfetti in breve tempo. Dal momento che l'Istruttore è con voi, è possibile arrivare a questa perfezione in un breve di tempo e, quindi, è fare che il tempo, come tale, sparisca.
E poiché siete stati con me ed io vi ho aperto il mio cuore e ve ne ho dato, dovete ora proseguire. Poiché avete percepito questa cosa magnifica ed alcuni di voi sono già arrivati più vicino ad essa, dovete ora andare nel mondo e darla, parteciparla, farne parte agli altri.
Poiché siete arrivati - non dico alla completa Liberazione, ciò non sarebbe vero -, poiché avete percepito il sentiero della vostra vita e lo state percorrendo, dipende ora da voi il diventare perfetti in poco tempo. Poiché avete visto il volto dell'Amato stesso, Egli dimorerà nel vostro cuore e pacificherà la vostra mente.
Ho voluto darvi quello che avevo in me per rinforzarvi nei vostri propositi. E, se avete compreso, dovete essere saggi di cuore e possenti nello sforzo; ecco in che consiste il vostro dovere particolare, il vostro proprio dovere che vi siete creati voi stessi. Dovunque siate, dovete essere discepoli di questa Liberazione e di questa Felicità. Poichè l'Amato dimora in me, provo per voi tutti un enorme affetto e non sono affatto triste né addolorato nel vedervi andare via; anzi, sono felice che abbiate avuto il piacere di veder questa Liberazione con la vostra mente, di sentire questa Felicità col vostro cuore, di modo che andrete via di qui e ne darete agli altri, se siete saggi, per rendere più intensa la vostra Felicità, per purificare la vostra visione. Sarete saggi se la darete ad altri, non lo sarete se la conserverete per voi, se la imbottiglierete, se la trattenete per voi. Se non la date agli altri, se non la partecipate agli altri, voi la distruggerete.
Sento che molti di voi hanno compreso, ma molti altri sono ancora impigliati nelle proprie reti, nelle loro complicazioni e mi è stato molto difficile rompere queste reti per liberarvi. Voi non desiderate, alcuni di voi almeno, di essere liberi; preferite rimanere nella rete, perché quando siete liberi non siete sicuri, non siete certi; non volete esser liberi perché avete paura di poi stessi, ed a causa di questa paura rimarreste più volentieri nella vostra rete, nelle vostre limitazioni, nei vostri dubbi, nell'ombra altrui.
Ma molti di voi, io credo, hanno visto come si consegue la Liberazione e come si giunge a q

E come si giunge a questo Regno della Felicità che non è esterno, ma interno, che non è ha disposizione di un altro, che non dipende dall'autorità di un altro, che non è in possesso di un altro, ma che è in voi; ed ho voluto prendervi nel mio cuore, perché in esso troviate quel Regno e quella Liberazione, che sono nel vostro proprio cuore. Poichè il vostro cuore è stato coperto, poiché la vostra mente è stata indebolita e annebbiata, io li ho voluti rischiarare per stabilire in essi questa Liberazione e questa Felicità, in modo che non vi sia più ombra di dubbio, in modo che non vi siano più domande, più ricerche né tentennamenti: Ed ora che alcuni di voi sono penetrati nel mio cuore e ne faranno parte, dovete andare nel mondo e farne parte agli altri; e dalle vostre azioni, dal modo di comportarvi - poiché nella condotta sta la rettitudine - sarete giudicati. Solo dalla vostra vita, dalla vostra condotta, vi farete conoscere, non per autorità, non per il vostro superficiale conseguimento o per la vostra conoscenza, superficiale; bensì per mezzo dell'adempimento di quanto avete percepito in questi giorni a Eerde.
 
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Momosatya
view post Posted on 12/11/2013, 08:47




Io no voglio convertire nessuno al mio modo di vedere, poiché come ho ripetuto spesso, cercare di convertire un altro è una grossolana forma di pregiudizio.
Io sono certo del mio conseguimento, della mia unione con la Vita, che è L'amato; quindi io sono questa Vita, che è l'Amato.
Nessuno può aggiungere nulla a questa Vita o togliervi nulla. Dicendo questo, non voglio suscitare un turbine emozionale, che vi trascini a cader in quello che dico: non voglio aggiungere ceppi ai vostri ceppi con la mia comprensione della Verità; e saranno ceppi, se voi non avrete il desiderio prepotente di spezzarli tutti. Se non siete certi (non per quello che dico io, ma perché la Verità stessa è così viva, così immensa, che deve chiamarvi tutti a sé), se questa certezza non è onnipotente, tutte le vostre credenze, tutte le parole uscite dalla vostra bocca, saranno come polvere soffiato via dal vento.
Poiché siete stati rimorchiati su dolci acque da autorità dubbie - ed uso la parola di proposito, perché ogni autorità finisce necessariamente con l'essere dubbia e può essere abbattuta e distrutta come un albero - se una nuova autorità parla, l'accetterete spensieratamente, tanto siete avvezzi ad obbedire.
Voi credete per autorità e per autorità non credete, senza interessarvi della Verità.
Ed è questa Verità che io voglio stabilire nella vostra mente.
Desidero che abbiate incondizionatamente la certezza che quello che io dico è la Verità, non perché vi hanno insegnato che io sono questo o quello, ma per il valore intrinseco della Verità.
Come ho già detto, non voglio seguaci, non voglio discepoli, non sono ambizioso, non aspiro a creare una enorme organizzazione, nel senso ristretto della parola, per tutto il mondo. Se così fosse, vi domanderei di obbedire, di non interrogare mai; invece, io vi esorto ad invitare il dubbio per mettere alla prova le vostre credenze, per investigare le vostre ansie ed i vostri desideri, così che nasca ciò che è durevole ed eterno.
Se voi non comprendete, ciò che creerete nei vostri diversi Paesi non sarà basato sull'eterno, ma su qualcosa che decadrà e perirà.
Vi assicuro che preferirei una o due persone che capissero realmente, che fossero adamantine, che non s'interessassero mai di cose senza importanza, a mille persone di poca comprensione, che si fermino a ciò che non è né essenziale né importante.
Così, vedete da voi stessi se la comprensione è fondata sulla fede, stabilità dall'autorità, oppure se è la vostra bramosia, il vostro desiderio vi sospingono verso di me per trovare la Verità.
E' una cosa troppo seria per servire da gioco, troppo importante per essere pervertita per mancanza di comprensione.
Siamo arrivati ai tempi in cui tutti devono decidersi a gettar via quello che non è essenziale, quello che non vale per liberare la Vita, ed attenersi invece incrollabilmente alle cose vitali e necessarie per la liberazione della Vita. Se siete liberi, aiuterete altri a liberarsi; se siete schiavi aiuterete altri a diventare schiavi.
 
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Momosatya
view post Posted on 13/11/2013, 08:36




Come dice Momo: la Verità è nuda e cruda...ed ha ragione, nuda perché non se veste di falsità, cruda perché non viene adulterata dalle opinioni.
Sovente, quando parlate del messaggio di Krishnamurti io mi domando se veramente lo comprendete.
Un mio amico indiano mi disse un giorno, che il mio messaggio dovrebbe essere, secondo lui, più complicato perché, in tal modo, lo si comprenderebbe più facilmente. Questo mi riesce astruso. Se veramente sapeste scorgere la semplicità nella Vita - e la semplicità intelligente è l'essenza del genio - diventereste veri propagandisti del più alto valore.
Dopo tutto, ognuno è un piccolo propagandista; ma generalmente in modo assai ristretto, grottesco e puerile. Ma vi è un genere di propaganda assai migliore, che consiste nel vivere la Verità. Chi sa affrontare tutto con mente aperta, con intelligente facoltà di critica, può tutto comprendere nel mondo.
PARABOLA
C'è una montagna, oltre i piani, oltre i colli, La sua grande vetta guarda la valle oscura e i mari aperti. La sua faccia serena non è mai adombrata da nubi e da nebbie folte; essa è oltre le ombre del giorno e della notte: Dal vasto piano, non si può vederla. Alcuni l'hanno scorta, ma pochi sono giunti ai suoi piedi.
Uno solo, in migliaia d'anni, raccogliendo le sue forze, giunge a quella dimora d'eternità: Parlo di quella vetta serena, infinita, che supera il pensiero. E grido di gioia.
Un giorno un uomo vide, attraverso lo squarcio d'una nube, la faccia serena della montagna. Allora fermò un passante, chiedendogli la via oltre le nebbie: Qualcuno gli disse: "Prendi questo sentiero", altri gli dissero: "Prendi quello". Dopo giorni e giorni di trambusto e di confusione, egli giunse ai colli.
Un uomo grave d'età, che ben conosceva i sentieri dei colli, disse: "Amico, non giungerai alla montagna, se non acquisti il potere che viene dall'adorazione dell'immagine chiusa in quel tabernacolo".
Passarono giorni di placida adorazione. Stanco di adorare, egli interrogò tutti coloro che gli parvero grandi di intelletto. "Certo", gli disse uno, "io conosco la via. Ma se vuoi adempiere il tuo voto, porta questo con te: ne avrai sollievo nella stanchezza". E gli porse il simbolo della sua lotta.
Un altro gridò: "Certo, io conosco la via. Ma bisogna passare molti giorni in contemplazione, nella solitudine di un santuario, davanti al quadro dell'eternità".
"Certo io conosco la via", disse un altro. "ma devi celebrare questi riti, comprendere queste leggi nascoste, entrare nella società degli eletti, e attenerti alla conoscenza che essa ti darà".
"Canta a gran voce le lodi del riflesso che cerchi", disse un altro.
"Vieni, seguimi, obbedisce a tutto quel che dico. Io conosco la via", disse un altro.
Infine la serena faccia della montagna fu profondamente obliata. Ora egli vaga di colle in colle, gridando: "Certo io conosco la via, ma...".
C'è una montagna oltre i piani, oltre i colli; La sua gran vetta guarda la valle oscura e i mari aperti.
La sua faccia serena non è mai adombrata da nubi o da nebbie folte; essa è oltre le ombre del giorno e della notte. Uno solo, in migliaia d'anni, raccogliendo le sue forze, giunge a quella dimora d'eternità.
Parlo di quella vetta serena, infinita, che supera il pensiero.
E grido di gioia.
 
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Momosatya
view post Posted on 18/11/2013, 12:30




Domanda: la maggior parte di noi deve impegnarsi per ragioni pratiche in attività non creative; e sente che spesso partecipa direttamente o indirettamente a ciò che considera azione opposta alla Verità.. Fino a che punto può essere giustificabile questo?
Krushnaji: Tale questione si appoggia ad un'altra: che cosa è importante alla luce della Verità? Non è così? Prima dovete scoprire che cosa sia la Verità e, quando l'abbiate capito 8anche se non siete ancora arrivati), non farete mai concessioni né compromessi su quella Verità, anche se ne farete in cose che, alla luce della Verità, sono d'importanza minima.
Domanda: Molti di noi hanno tratto, finora, l'ispirazione spirituale da fonti esteriori; voi ci dite di lasciare queste fonti, come inutili. Che metteremo al loro posto?
Krishnaji: Io non vi dico di lasciare niente, Se prendete l'ispirazione dall'esterno sarà probabile, anzi certo, che la vostra ispirazione svanirà. Io dico: prendete ispirazione dalla Vita stessa, siate innamorati della Vita e la Vita v'ispirerà. Siate innamorati della Verità, della Meta per la quale l'umanità combatte e non avrete bisogno d'ispirazione esteriore.
Io non porto via niente: voi stessi gettate via quello di cui non avete più bisogno. Io non vuoto la vostra coppa, ma può essere che voi l'abbiate riempita d'acque impure, rendendovi conto della loro impurità, la versiate via e riempite di nuovo la coppa.
Vogliate convincervi che io non porto via niente. Al contrario, se comprendete veramente, vi accorgerete che riempite non solo la vostra coppa, ma quella degli altri, con le acque perenni che estingueranno ogni sete per sempre.
Ma se non comprendete, la vostra coppa resterà vuota o colma fino all'orlo di acque impure. Io temo che, di quello che io dico, voi consideriate sempre il lato negativo e mai il positivo., il lato statico e non il dinamico; ecco la ragione per cui vi sembra che non vi sia lasciato nulla, per cui vi sentite come gusci vuoti.
Se qualcuno può realmente portar via quello che possedete, vuol dire che non vale la pena di possederlo; io chiamerei benvenuto chiunque portasse via le cose che non val la pena di avere. Come pensate di poter trovare il perenne, l'eterno? Mettendo continuamente da parte quello che avete raccolto, avanzando sempre, non restando mai in un rifugio, per quanto comodo e riparatore, perché la sosta è il ristagno e decadimento.
Voi avete paura delle piogge che vengono a portar via ciò che le età hanno accumulato ed a purificare ogni cosa.
Domanda: Se ci chiedono su quale fondamento crediamo che voi siate l'Istruttore del Mondo, che risposta preferite che si dia?
Krishnaji: So che colui che fa la domanda è molto serio; ma la sua serietà è mal diretta. Se non fate che ripetere parole udite da me, queste non varranno per nessuno. Come sapete che io sia l'Istruttore ? Alcuni di voi non conoscono né Krishnamurti né l'Istruttore.
E' divertente e pur tragico, in un certo senso, che voi diate tanta importanza alle parole. Ho ripetuto cento volte che non importa da qual fonte attingiate le acque, se esse sono pure, se estinguono la sete degli uomini. Ma voi v'interessate alla costruzione della fonte e non delle acque.
Domanda: un amico mi ha detto che, da quando ha conosciuto Krishnaji e il suo insegnamento, sente di essere stato molto aiutato a guardare la vita con maggiore comprensione. Egli desidera ricambiare quest'aiuto a Krishnaji, col raggiungere quella felicità intima della quale Krishnaji parla; ma le condizioni della sua vita sono così profondamente contrarie ad una sua possibile felicità, che egli si sente di non poter giungere a quell'armonia e calma interiore, che appare una condizione preliminare alla felicità, quindi alla liberazione.
Che dobbiamo rispondere a quest'amico e che possiamo fare per aiutarlo, noi che siamo probabilmente in condizioni di vita un po' meno avverse?
Krishnaji: In altri termini, egli sente di non poter giungere all'armonia interiore. Non si può giungere all'armonia interiore fuori dalle proprie circostanze; non si può giungere alla felicità lontano dal mondo. Perché in tal modo si farebbe di tale felicità qualcosa di appartato dalla vita, ed io dico: la stessa vita del mondo, nella sua perfezione, è Felicità.
Domanda: Voi dite che Dio è, l'uomo purificato. Spiegateci questo.
Krishnaji: Amico, non siete voi Dio manifestato entro limiti? Perfezionando, liberando questa vita limitata, si giunge a quella Suprema Intelligenza illimitata, che supera il pensiero. Dov'è la difficoltà? Nel fatto che la maggioranza crede che Dio sia un essere dalla lunga barba, che s'interessa a ciascuno individualmente, guidandolo e proteggendolo.
La Vita e quest'idea di Dio sono in conflitto.. Ma se voi considerate la Vita come quell'Intelligenza - (Dio, Verità, Felicità, Liberazione) -e non come un essere superumano e distante, allora, questa stessa Vita vi sarà di spirazione, questa stessa Vita vi guiderà e vi proteggerà: La Vita è Dio, Nirvana, Libertà ed ogni cosa. Questa Vita, nel suo libero adempimento, è perfezione. Ma, dietro queste parole, non dovete cercar conforto o riparo contro la comprensione, la lotta il dolore e le gioie della vita.
 
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Momosatya
view post Posted on 19/11/2013, 13:35




Domanda: Ho ben compreso l'opinione da voi espressa sovente riguardo al valore delle cerimonie? Riguarda essa soltanto il nostro atteggiamento intimo verso quelle, che dev'essere di disinteresse?
Krishnaji: Voi mi domandate se le cerimonie debbano essere ,messe da parte. Non mettete da parte niente. Fate ciò che ritenete giusto, ma non per quello che dico io. Io dico che tutte le cose dalle quali dipendete sono stampelle che vi limitano. Se volete arrivare alla comprensione; dovete metterle da parte, ma questo dev'essere il risultato della vostra propria comprensione e no della persuasione altrui.
Domanda: La Chiesa cattolica Liberale è o non è lo strumento diretto dell'Istruttore, come ha dichiarato la dott. Besant al Congresso della stella di Ommen nel 1925? Ella disse, allora, che parlava per ordine ed in nime del Signor Maitreya, l'Istruttore del Mondo; ed ora, per bocca di Krishnamurti, il Signore dichiara che le religioni e le Chiese sono senza importanza. Che si deve pensare di questa contraddizione?
Krishnaji: Io dico che le cerimonie, le chiese, le fedi, le religioni, sono inutili per la liberazione della Vita. Non risponderò si o no. Sarebbe una via troppo facile per togliervi d'impaccio e in questa direzione si trova l'autorità, non lo sviluppo della comprensione. Perché fate qualche cosa nella vita? Forse perchè qualcuno vi dice di farla? Perché dipingete, perchè componete, perché cantate o fate qualsiasi altra cosa? Forse perchè qualcuno vi spinge? Nell'obbedire all'autorità altrui sta la schiavitù della Vita. Se io rispondessi si o no a questa domanda, quale sarebbe l'atteggiamento del vostro spirito?
Dovete decidere da voi. Dovete uscire dal rifugio dell'autorità, per cercare; solo su questa via si trova la libertà e il conseguimento della felicità. Io non voglio dirvi: "Respingete questo e accettate quello" e creare così sempre maggior confusione nell'animo vostro. Voi dovete meditare e fare quello che credete giusto, non agire secondo l'autorità. Provate a considerare tutte queste questioni sotto un angolo limitato, poiché nelle limitazioni vi è confusione e tormento e, fuori di ogni limitazione, vi è chiarezza e comprensione. Tutte le religioni, come vi ho detto, sono prodotti del pensiero cristallizzato, congelato. Non si può fare del pensiero un sistema. Nessun grande Istruttore intendeva fondare una religione. La vera comprensione non giace in ceppi.
Mi duole di scrollare tutti i vostri edifici accuratamente costruiti. Voi venite da me ad ascoltarmi e prendete a cuore quel che è comodo e piacevole, respingendo 2quello che è spiacevole. Probabilmente mi si domanderà ancora, come così spesso si è fatto, se sono veramente l'Istruttore. Ma lo dovete scoprire da voi stessi, quello che io sia. Lo scoprirete non con le contraddizioni, con le discussioni, con le controversie, con le dispute; ma con l'ardente ricerca del Vero.
Spero che con queste domande la vostra mente ed il vostro cuore si saranno liberati dalla confusione. Tutte queste domande sono fondate non sul desiderio di trovare il Vero, ma piuttosto su quello di creare nuove autorità da sostituire a quelle antiche. Io voglio mostrarvi la via che conduce alla liberazione della Vita, ma voi continuate ad interessarvi di cose non essenziali: non della Vita, ma delle sue varie manifestazioni, delle numerose ombre che si gettano su queste manifestazioni.
Se voi comprendete quello di cui il mondo ha bisogno, tutte le banalità cadranno come foglie d'autunno. Ma ciò che è eterno, quella Felicità che non muore e quel Vero che non muta, che non ha né principio né fine, non v'interessa veramente. Voi vi interessate principalmente all'ombra immediata dell'autorità, dell'immediato presente nel quale siete impigliati. Questo ha maggiore importanza di quello che io vado dicendo. Ma, come la vetta della montagna è un mistero per la valle, così, per l'uomo che abita al piano dove sono ombre e mutevoli visioni dell'eterno, è un mistero la Verità. Io voglio che guardiate, non sempre dalla valle, non sempre dal piano, ma dalla vetta della montagna.
 
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Momosatya
view post Posted on 20/11/2013, 09:02




Il mio modo di arrivare è stato il seguente: ho adorato ad ogni altare, coscientemente o incoscientemente, in questa vita; ho seguito, ho obbedito, ho limitato quella cosa stessa che volevo liberare. Ed ho osservato gli altri nella loro lotta per liberare, per adempiere la Vita
Molti ho visto nella loro lotta, oppressi dal desiderio di un altro. Ho visto uomini saggi che pur mancano della felicità eterna, che sono nella solitudine per non aver adempiuto la Vita, solitari benché attorniati da una moltitudine, perché non hanno realizzato né conseguito quella Vita.
Ho osservato tutte queste cose; ed allo stesso modo che il volume delle acque spinge il fiume in mare, così io sono stato spinto dal volume della mia propria esperienza, della mia comprensione, e quindi vi è stato adempimento della Vita.
Poiché sono libero, non trattenuto nei limiti di alcuna credenza, società, ordine , religione o credo vorrei liberarvi tutti, non invitarvi nella mia gabbia - io no ho gabbia.
Temo solo che, per il desiderio che ognuno ha di entrare in una gabbia più grande della propria, voi utilizzate quello che dico per costruire una nuova gabbia. Sarebbe la negazione, il tradimento della Verità.
Voglio, se posso, mostrarvi la luce, ma dovete accendere da soli la vostra torcia alla fiamma eterna.
Non appena avrete stabilito in voi la comprensione ed affetto, non sarete più spazzati via dal vento dell'autorità, né presi nella rete della tradizione o fra le nubi delle credenze.
La delusione del cuore e la corruzione della mente nascono in voi quando ripetete frasi che non comprendete, quando seguite l'esperienza altrui, quando vi rifugiate all'ombra dell'autorità altrui.
La delusione e la corruzione non vi inseguiranno più quando sarete realmente oppressi dal peso del dolore e avrete un intenso desiderio di spezzarne la schiavitù.
Se la verità non è una realtà per voi, malgrado il vostro desiderio di aiutare il mondo o voi stessi - il che è la medesima cosa - non vi riuscirete e procurerete solo delusioni a voi stesi e agli altri.
Per aiutare veramente, bisogna aver oltrepassato il bisogno di aiuto; per dare veramente, non si deve aver più bisogno di ricevere, per amare veramente, bisogna essere oltre la corruzione dell'amore.
 
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Momosatya
view post Posted on 21/11/2013, 09:49




L'autorità, di qualunque specie, è fatale allo sviluppo . Specialmente, nel campo spirituale, l'autorità non può aiutare lo sviluppo individuale, e perciò, dove essa esiste, non può esservi spiritualità.
Se incatenate la Vita all'autorità - alla moralità - come fa la maggioranza, vi sarà impossibile comprendere la Vita; poiché la comprensione della Vita è Verità, l'unica Verità, Assoluta, Eterna.
Per comprendere la Vita non bisogna avere preconcetti, né limitazioni, né pregiudizi d'alcuna specie.
Siccome la maggior parte delle sette, degli ordini, delle religioni, tendono a incatenare (l'unica loro differenza consiste nella catena imposta), così tutte le risposte che io sto per dare non avranno mai per base l'autorità, ma unicamente il desiderio di rendervi liberi, poiché la liberazione è la meta finale per l'umanità, il frutto di tutte le esperienze, pur essendo al di là di ogni esperienza.
Insisto nel pregarvi di ricordare che, nel rispondere alle domande, io non baso su alcuna autorità le mie risposte, né vi esorto ad accettarle; vorrei, anzi, che in ognuno di voi vi fosse uno spirito intelligentemente critico, che nulla accettasse ciecamente di quanto sto per dire. Dimostratevi piuttosto grandi e intelligentemente ribelli; vi accorgerete allora di essere con me.
I più desiderano trovare conforto; ma non si tratta affatto di conforto, si tratta unicamente di comprensione.
Il conforto è come un'ombra in una pianura assolata; e, come tale, svanisce.
La comprensione, invece, è eterna. Essa è l'unica guida, l'unico aiuto.
Domanda: Come insegnare ai fanciulli l'essenza della Liberazione?
Krishnaji: Occorre, prima di tutto, comprendere che cosa sia la Liberazione. La maggior parte delle persone è punta dallo strano desiderio di insegnare agli altri ciò di cui esse stesse non hanno ancora la piena comprensione. Potreste ora chiedermi coma mai, allora, io ardisca stare qui fra voi a parlarvi di ciò. Ma io asserisco di essere pervenuto alla comprensione, e quanto dico non ha per base l'autorità altrui, ma la mia propria conoscenza, la mia propria comprensione.
Finchè una pianta è giovane e delicata, voi la proteggete contro il sole e il vento, e la nutrite convenientemente, pur sapendo sempre che essa sta sviluppandosi nel modo che le è proprio, senza che voi possiate impedirglielo; perciò dovete lasciarla libera.
Così con i fanciulli che sono sotto la vostra responsabilità: dovete proteggerli in ogni modo, finchè sono giovani, ma sempre insegnando loro che vi è una sola meta, un unico scopo, per tutta l'umanità: la Liberazione; e che la Liberazione non può aver luogo che per mezzo dell'esperienza.
Mi chiederete: "Deve ognuno attraversare ogni esperienza?".
Senza dubbio; per poter trascendere, superare. Ma l'esperienza si può acquistare anche in altro modo - per quanto sia difficile -e, cioè, essendo capaci di simpatia e facoltà di immaginazione così perfette da consentire di partecipare appieno alle esperienze altrui.
 
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