Messaggi dalla Montagna

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Momosatya
view post Posted on 9/10/2012, 07:58




Sfortunatamente molte leggi sono state impietosamente create per intimorire e rendere schiavi gli uomini.
Sono state create per limitare la libertà, e non per esaltarla.
L'uomo non può permettersi di vivere senza leggi, perchè per la tremenda paura che ha del proprio essere, pensa di aver bisogno di leggi per controllarlo. E ciò succede perchè non comprende realmente la sua divinità e l'immortalità del suo essere.
Stidente: Ma Ramtha, se non ci fossero leggi, come si potrebbe impedire a qualcuno di esprimere il male che ha in sè, come si potrebbe impedirgli di fare del male?
Ramtha: Ti dirò questo , maestro. Nella realtà cosmica di tutto ciò che è, non esiste il male.
Anche se è stato scritto che il male è nell'anima dell'uomo, non è vero;
la sua anima è divina, perchè la sua anima è tutto ciò che egli è, è Dio. Infatti, se non fosse Dio, da dove proverrebbe?

Non esiste nulla al di fuori della giurisdizione del Padre, al di fuori dell'essere. Nulla.
Ogni pensiero o azione che qualcuno abbia ritenuto cattiva o sbagliata, è viva nella coscienza: E se esiste nella coscienza, è sicuramente una parte della mente di Dio. E poichè tutto è parte di Dio, affermare che qualcosa è male, significherebbe dire che anche Dio è male, e non lo è.
Ma Dio non è nemmeno bene, perchè definire qualcosa come bene significa dovergli contrapporre la comprensione chiamata male.

Dio non è nè buono, nè cattivo. Dio non è una cosa buona piuttosto che una cosa cattiva. Dio non è nemmeno perfezione.
Il Padre semplicemente è l'E' di tutta la vita, l'eterno momento presente che vive semplicemente per la gioia di ottenere gioia al fine di conoscere se stesso.
Questa forza della vita non può alterare se stessa e uscire dallo stato dell'E' giudicando buona o cattiva, negativa o divina, perfetta o imperfetta una parte di sè.
Sai che cosa accadrebbe se Dio, guardando giù, dicesse questo è male? Tutta la coscienza che sta esprimendo qualcosa che ha bisogno di esprimere, verrebbe cancellata dalla vita. E se ciò accadesse, la vita e la sua perenne espansione cesserebbero di esistere, perchè cesserebbe di esistere la libera volontà che permette la creazione. Ma Dio è totalmente illimitato, è l'indivisa totalità dell'E'. Per questo Dio non può guardare se stesso da un punto di vista limitato e ristretto. Se lo potesse, tu non saresti qui a esprimere la tua opzione di giudicare te stesso o i tuoi fratelli.

Non esiste nè bene ,nè male, maestro; esiste solo l'E'. Nell'E' tutte le cose vengono valutate solo in relazione al loro compimento, cioè in relazione alle esperienze emozionali che servono all'anima per raggiungere la propria compiuta saggezza. Tutto ciò che hai fatto - che tu abbia ritenuto apprezzabile o no - lo hai fatto semplicemente per ampliare la tua conoscenza. Sei stato spinto a farlo dalla tua anima e dalle tue passioni allo scopo di imparare. Solo così hai potuto riconoscere e accertare il valore di quella azione e trarne profitto. Ciò non è nè bene, nè male; è ciò che serve per diventare Dio.

E' l'uomo, non Dio, che giudica l'uomo. L'uomo nella sua creatività ha escogitato l'equilibrio tra bene e male per sottrarre ai suoi fratelli la libertà di espressione: La paura di essere puniti per non aver rispettato i dogmi religiosi o le leggi civili è stata l'arma che per secoli ha dominato e controllato le nazioni. Se ci fosse qualcosa nel vostro linguaggio potreste definire come male, sarebbe ciò che priva un'entità come male, sarebbe ciò che priva un'entità della libertà di esprimere il suo Dio interiore.

Edited by Scharden - 9/10/2012, 21:58
 
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Momosatya
view post Posted on 9/10/2012, 12:00




E ogni volta che si fa ciò a qualcuno, lo si fa anche a se stessi, e in misura ancora maggiore, perchè qualunque giudizio o limitazione tu imponga a un altro, diventa legge nella tua coscienza.
Una legge che ti limiterà e che ti indurrà a giuduicare anche te stesso.

L'uomo non è cattivo nella sua anima. Anche se sembra vivere sotto l'insegna del male, in una compremnsione più ampia il male non esiste.
Esiste solo il palcoscenico della vita che offre all'uomo la possibilità di creare dal suo pensiero qualunque cosa egli decida.
Questa è l'unica realtà che esiste. In questa realtà Dio permette che si crei l'illusione del male attraverso la superstizione, le fedi dogmatiche e gli atteggiamenti chiusi e limitati dell'umanità. E continuando a osservare, a giudicare e ad aspettarsi il male, esso prende veramente consistenza nella realtà di un uomo, ma solo nella sua realtà, perchè il suo regno è ciò che egli crede.

Le uniche leggi che esistono sono quelle che tu crei affinchè agiscano nella tua vita. Se scegli di credere che esiste il bene e il male, questa è la tua verità, e non hai per nulla torto. Ma ricorda: è la tua verità; non la mia o di chiunque altro. E se è la tua verità, essa appartiene tutta a te, perchè è stata formata secondo la tua opinione.
Fin quando sarai di quell'opinione, essa sarà certamente reale. Quando non ci crederai più, non sarà più una realtà. E' semplicemente così.

Ora, maestro, dimmi, che cosa è per te il male? Che cosa intendi con cattivo?
Studente: Direi che il male è contrario del bene. Ma penso che il male sia soprattutto nuocere a qualcuno.
Ramtha: Davvero? Perchè ciò è male?
Studente: Ad esempio se qualcuno facesse del male a mia figlia, sarebbe male perchè, diciamo, potrebbe anche farla morire.
Ramtha: Questa è la tua valutazione del male. Ma cosa c'è di male nel morire?
Studente: Ma tu pensi che non sia male uccidere qualcuno?
Ramtha: Esatto. Perchè io non ho limitato me stesso credendo che qualcosa abbia una fine, nulla può mai essere distrutto - mai.
Così se un'entità muore, che perdita c'è nella morte? Il Padre nel suo E' e nell'eternità della vita perenne non ha creato assolutamente nulla che fosse più grande di lui, che potesse pregiudicare la sicurezza dell'esistenza. Ciò che il Padre ha creato, maestro, non può essere distrutto da nulla; vivrà eternamente: Quindi tua figlia non sarebbe stata distrutta, perchè nulla può distruggere la vita di Dio.
Studente: Quindi tu dici che nemmeno l'assassinio è male.
Ramtha: esatto.
La vita, maestro, è perenne. essa continuerà sempre. E momento dopo momento esprimendoci sul palcoscenico della vita, abbiamo illimitate opportunità di appagare la nostra sete di felicità. Ma in qualunque modo uno decida di appagare la sete del momento, sarà sempre secondo la sua volontà, il suo desiderio e la valutazione di ciò che è bene per il suo essere. E se nel momento un'entità sceglie di uccidere un altro, poi il momento successivo vivrà in un tremendo senso di colpa e di auto-condanna e nella paura che in qualche modo quell'atto tornerà a lui. Perciò i suoi momenti futuri non sono sicuri finchè egli non si perdona per quell'atto.

Molti di voi saranno inorriditi, e molti condaneranno e malediranno l'assasino. Ma io amo l'entità che ha ucciso l'altro, perchè, come potrei non farlo? E' egli forse al di fuori della provvidenza della vita e della meraviglia di Dio? No, non lo è, maestro:
L'ucciso tornerà, continuerà a tornare, perchè la vita è perpetue ed eterna. Eì l'unica cosa che è perenne, e nello stesso tempo è tutte le cose.

Se ritengo l'azione detestabile e giudico l'uccisore, ho giudicato me stesso. E questo giudizio avrà sicuramente ripercussioni sulla mia vita.
L'uccisore ha già pronunciato da sè il suo giudizio, perchè sarà in balia di quegli atteggiamenti che lo hanno spinto all'azione; con essi dovrà confrontarsi in ogni momento che seguirà, nel regno dei suoi pensieri e delle sue emozioni.
Io non detesto l'atto. Ne conosco le ragioni. La capisco. Sono al di là di esso. Se giudico l'assassino per quell'atto, non sono più grande per questo, ve lo assicuro, e la mia vita sarà condizionata da quel giudizio, perchè l'Io Sono che io sono ha preso una parte di sè e l'ha separata dal mio essere. Quindi non sono più intero. Capite?

Quando vedete cose del genere, sono appagamenti che stanno accadendo. Ogni momento abbiamo l'opzione di realizzarci in un modo verso cui ci sentiamo spinti o in modo che ci sentiamo illuminati. E' nostra scelta. Questa è l'unica repubblica che l'uomo ha, la repubblica dentro di sè. I vostri governi cercheranno di governare la massa con leggi, regole e prescrizioni, ma non potranno mai governare la volontà di un'entità che lavora nel silenzio dei suoi processi mentali.
Solo l'entità può farlo.
E ogni momento che vive egli bilancia il momento secondo il suo proprio essere emozionale.
Io dico in quest'incontro che non c'è maestro più grande di ciò che voi siete e che ognuno è completamente responsabile dell'armonia della propria vita, perchè non siamo forse noi quelli che nel pensiero facciamo una certa cosa, e non è forse la manifestazione di quella certa cosa che insegnerà ai nostri pensieri a essere più raffinati?

Potete prendere un uomo e metterlo in prigione - nel buco più piccolo, scuro, sporco che ci sia - ma non imprigionerete mai la sua mente nel suo pensiero. Ed egli, attraverso il pensiero contemplativo, ragionerà con se stesso e insegnerà a se stesso e giudicherà se stesso.

Io non riconosco bene o male, riconosco solo la vita.

Se questo spinge un'entità a uccidere un altro - o a farlo nel profondo della propria anima semplicemente pensandoci - l'una cosa non è più grave dell'altra, perchè ciò che avete fatto nei vostri pensieri, l'avete già fatto. E non c'è nessuno che non abbia spaccato in due qualcuno nei propri pensieri. Quest'entità in entrambi i casi ha bisogno di esprimere questo per una sua maggior comprensione. Desidero farvi comprendere che colui che partecipa con l'uccisore alla sua espressione, non è la sua vittima, perchè egli ha contemplato la possibilità di essere forse bruciato, o spaccato in due o molestato. E avendolo contemplato e temuto, ha attirato su di sè proprio quel fato. Quindi chi ha bisogno di molestare e chi ha bisogno di essere molestato - perchè gli serve per capirlo - si attraggono a vicenda per farne esperienza.

Per la comprensione chiamata Dio nulla è male.

Tutto è esperienza che procura saggezza. Questa è la mia risposta. Se l'uomo non è più condannato dai suoi fratelli, se comprende di non essere malvagio nel suo essere - di essere Dio nel suo essere - e comprende che è completamente amato e sostenuto dalla forza chiamata Dio, non avrà più bisogno dell'esperienza della guerra, dello stupro, dell'assassinio o di altre azioni del genere per capire la sua dignità e il suo valore.
E quando l'uomo si libera da quella coscienza riduttiva, con le sue leggi, i suoi piani e le sue regole, troverà la gioia e la pace dell'essere che gli permetteranno di amare se stesso e tutta l'umanità e di lasciare a tutti la libertà dei propri piani intenzionali.
Allora amerà come ama Dio.
Allora sarà come Dio, la piattaforma che nutre e sostiene tutta la vita. Così sia.

Edited by Scharden - 9/10/2012, 22:08
 
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Scharden
view post Posted on 9/10/2012, 21:16




Leggiamo con attenzione cercando di isolarci da ogni sovrastruttura culturale indossata.
Riconosco in queste, parole di buon senso e di verità.
 
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Momosatya
view post Posted on 10/10/2012, 08:12




Come dice Momo, la verità libera l'uomo, perchè la verità è il principio dell'io sono, il riconoscersi parte della creazione che nella sua trasformazione o espansione di coscienza ha la capacità di includere in sè il tutto manifesto, cioè materia e spirito in eterna evoluzione. Luce perenne, Amore perenne, Potere perenne di abbellire, sanare e creare sempre forme più perfette di se stesso in tutti gli orizzonti dell'infinito vivere.
Vivere è la parola magica che echeggia nei cuori, vivere per amare e amare per vivere, perchè l'amore è magia, e cosi sia.

Studente: Poco tempo fa due persone sono entrate nella mia vita, e vorrei sapere perchè e se ci siamo già conosciuti in vite precedenti.
Ramtha: Sono nella tua vita, maestro, perchè tu lo vuoi e perchè loro lo vogliono. Che scopo più grande potrebbe esserci?
Studente: Ma io non sono sicuro se veramente li voglio nella mia vita. Pensavo che avessimo un qualche legame karmico e che ci fosse qualcosa che dobbiamo imparare l'uno dell'altro.
Ramtha: Sai, maestro, quando in un rapporto manca qualcosa, l'idea romantica di avere trascorso insieme una vita passata, dà spesso a quel rapporto un incanto maggiore di quello che esso ha. Ma un cosidetto legame karmico è soltanto una spiegazione religiosa di un termine molto semplice che si chiama bisogno. Avrai bisogno, gioirai e vorrai stare con molte persone nel corso delle tue continue vite. Ma sarebbe molto monotono e noioso ritrovarsi gli stessi amici vita dopo vita. Se essi sono ora nella tua vita, maestro, forse l'unica lezione associata a questo, è che vi siete trovati di nuovo solo per riconoscere il vostro bisogno di separarvi di nuovo.
Studente: Okay. Credo di capire ciò che dici, ma vorrei farti un'altra domanda sul karma. Mi è stato insegnato che certe cose - come uccisioni, rapine o incidenti - accadono agli uomini per motivi karmici, per bilanciare qualcosa che hanno fatto in una vita precedente. Vorrei sapere cosa pensi delle leggi del karma.
Ramtha: Devi sapere, e tutti devono comprendere che ciò che chiamate karma non è la legge di Dio; è la legge di chi ci crede. Purtroppo sono moltissimi a credere a questa dottrina e ad affannarsi strenuamente per ottenere quell'illusoria comprensione chiamata perfezione. Essi credono di dover tornare e di pagare per tutto quello che hanno fatto nella vita precedente. Tutto quello che loro accade lo attribuiscono sempre al compimento del karma. Ma questa è una spiegazione ben misera della vita, maestro. La vita merita più di questo.
Le leggi del karma sono veramente una realtà, ma solo per chi ci crede. le uniche leggi che esistono sono quelle a cui permettete di avere efficacia nel vostro regno. Il vero legislatore è ogni entità sovrana, perchè ognuno possiede un ego che accetta verità; e qualunque cosa egli definisca verità, qualsiasi legge egli crei nel suo essere, accadrà. E' quindi a causa di una gfede e di una comprensione alterata che molti si sono creati le leggi del riequilibrio e della perfezione.
Se scegli di credere al karma, cadrai di sicuro nelle mani della tua stessa creazione perchè hai dato potere a questa fede. E allora essa naturalmente agirà nella tua vita e tu di sicuro continuerai a tornare per annullare o per glorificare ciò che hai fatto nella vita precedente su questo piano.

Io non riconosco il karma o la perfezione, perchè li vedo come limitazioni e non come gratificazioni. Chi lotta per la sua perfezione attraverso la limitatezza del karma, non raggiungerà mai ciò per cui lotta, perchè mentre contempla un karma, ne crea un'altro. E, per quante vite viva, non raggiungerà mai uno stato dell'E', uno stato divino, vivrà continuamente da debitore pittosto che da creditore. Non c'è nulla che si possa chiamere perfezione; c'è solo l'E'. Nell'E' della vita tutto cambia e si evolve in ogni momento; per questo non si può raggiungere uno stato di perfezione.
Io riconosco solo l'E', che non ha leggi e ideali che impediscono il divenire del sè, cioè di Dio. Nella comprensione dell'E' non esiste nulla che tu debba fare nella vita all'infuori di ciò che tu vuoi. Accettare gli insegnamenti del karma è una tua scelta e una tua creazione, a favore della tua esperienza. Ma devi capire, maestro, che con ciò hai creato per te stesso l'illusione del potere limitato e della punizione. Se accetti le leggi del karma, la tua sorte sarà quella di essere prigioniero del tuo stesso pensiero limitato.
Tu sei un'anima e uno Spirito libero, maestro. Sei libero di crerare e di sperimentare in ogni momento ogni verità, ogni realtà, ogni illusione che vuoi. E in ogni momento in cui lo desideri puoi ri-creare questo sogno, perchè hai l'illimitato potere di farlo.
Il karma non esiste; esiste il volere: E il volere è molto incostante. In ogni momento può fare ed essere tutto ciò che desidera, e mentre lo fa, può anche cambiare idea.
Cose come assassini, incidenti e rapine non sono punizioni, maestro; non sono conseguenze di ciò che avete fatto in passato: Li avete creati voi come risultato di pensieri e di esperienze che avete contemplato. Non sono cose o situazioni che durano eternamente. E in una comprensione più ampia non sono nemmeno azioni terribili. Viste retrospettivamente, esse sono grandiosi maestri.
Di fronte al massacro di diecimila innocenti, si potrebbe dire: "Che pietoso spettacolo. Perchè gli angeli non piangono su tali atrocità? Perchè cantano la gloria di Dio?" Perchè non hanno limitato se stessi credendo che la vita abbia una fine. essi sanno che coloro che sono stati massacrati vanno immediatamente in cielo, come voi lo chiamate, per continuare a imparare, per fare ulteriori esperienze e per vivere quelle che io chiamo avventure. E mentre voi seppellite e piangete diecimila corpi, Dio non piange. Questo è il motivo per cui arriva sempre il domani.

Chi pensi che sia il creatore del vostro destino? Molti credono che sia un sovrano che manipola tutti e che fa accadere tutto, perchè ciò li solleva dal peso di essere responsabili della loro vita. Ma io ti dico che solo tu controlli il tuo destino. Tu sei il creatore di ogni momento della tua vita attraverso ciò che pensi e senti in questo momento. Devi solo imparare che questo momento, questo presente, in verità è eterno e perenne. E nella perennità di questo momento, ogni attimo è nuovo di zecca. E' nuovo di zecca, maestro. Non è prigioniero del passato. E' il momento presente che tu hai creato per calare nella realtà quello che è stato il sogno del tuo domani. Quindi sei libero di fare tutto ciò che desideri fare in questo momento. Questo è l'amore del Padre per te: la libertà e il potere che egli ti ha dato perchè tu possa creare ogni momento un modo nuovo.

Nessuno è dominato dal passato. Per qualunque cosa tu abbia fatto, un momento o un milliennio fa, non devi pagare - mai. Nel preciso momento in cui hai agito ne hai ricavato comprensione e hai riconosciuto il senso e il valore della tua azione.
Il passato è stato semplicemente un momento presente, di cui hai fatto esperienza e che ora non esiste più. L'unico effetto che esso ha sul presente è che tutto ciò che allora potevi imparare, l'hai imparato. Il passato ti ha dato la saggezza che ti ha permesso di creare questo momento come massima espressione delle tue capacità, in accordo con i tuoi processi mentali più profondi e con i disegni delle tue intenzioni.
Il passato è concluso, maestro; non esiste più. Il passato vive in te in questo momento unicamente come saggezza. Essa è ciò che tu ne hai ricavato. Per questo motivo nel momento presente sei più grande che in tutte le tue vite. Perchè in questo presente sei molto più progredito nella conoscenza di quanto tu lo sia stato nel presnte di ieri. In questo momento sei l'intero accumulo della tua conoscenza - conoscenza che hai acquisito attraverso l'esperienza - ed esperienza che hai guadagnato attraverso il valore chiamato vita. E in ogn i momento in cui ti esprimi, crei un mondo nuovo, crei una nuova avventura dentro l'emozione, crei la perla dell'esperienza chiamata saggezza.

C'è solo l'E' del momento presente, maestro.
Ciò che conta è il presente: Tu sei il prodotto del presente. La tua vita è vissuta nel presente.
Il tuo futuro è creato nel presente. Vivere veramente l'E' in questo momento presente significa vivere senza leggi, regole e prescrizioni che ostacolano l'espressione e l'espansione del sè: Se vivi l'E', l'unica cosa importante è il presente - non il passato, non il futuro, ma ora - perchè è precisamente dove Dio vive.

Se riconosci che il presente è tutto ciò che c'è, sceglierai inevitabilmente di vivere la tua vita in modo che in ogni momento tu possa creare l'avventura alla quali ti spingono i sentimenti della tua anima, perchè tu possa fare l'esperienza non ancora fatta per espanderti verso una
maggiore saggezza.
Non sei tornato su questo piano per risolvere certe cose di cui nemmeno ti ricordi, o per fare certe cose che si suppone tu debba fare, anche se nessuno sa dirti quali siano. Eppure ti si racconta che devi ambire alla perfezione. Come puoi raggiungere qualcosa, qualunque essa sia, se vivi continuamente nella confusione?
Sei tornato qui solo per tua scelta, attraverso un corpo che tu hai scelto. Dall'ovulo di tua madre e dallo sperma di tuo padre hai creato il tuo corpo per poterti esprimere su questo piano dell'illusione creatrice. Non sei tornato qui per bilanciare ciò che hai fatto in passato, ma piuttosto perchè hai voluto evolverti attraverso la materia e contemplarti attraverso le emozioni che ti derivano dalle esperienze su questo piano.

Sei qui per imparare che, ovunque tu sia, ci sei per la sola ragione di averlo voluto; è volontà tua esserci. Sei su questo piano per ottenere saggezza e per esercitarla sul palcoscenico della vita. Sei in questa vita - e in molte altre che desideri vivere - per recitare fino in fondo la tua parte in questa illusione e per sperimentare tutto ciò che serve alla tua anima per colmarsi di saggezza. E quando, attraverso le esperienze su questo piano, avrai conquistato il tesoro delle emozioni, non avrai più bisogno di tornare qui, nè lo desidererai. E solo tu stabilirai quando un'esperienza per te sarà conclusa; nessun altro.
Sei qui, maestro, per diventare Dio: E per diventarlo, devi eliminare dal tuo essere ogni legge, ogni dìfede dogmatica, ogni pratica rituale, e diventare illimitato nei tuoi processi mentali.
Se desideri una illimitata libertà di espressione - un corpo che non morirà mai e la pace e la gioia dell'essere - sappi che la vita che stai vivendo è completamente illimitata. Sapendolo, succederà, perchè qualunque cosa tu desideri qualunque cosa tu riconosca come verità nel tuo essere, accadrà.
Questa è l'unica legge che devi accettare nel tuo regno.

Edited by Scharden - 10/10/2012, 21:59
 
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Scharden
view post Posted on 10/10/2012, 21:51




Ancora una volta dalla prospettiva spirituale, ovvero propria dello spirito, emerge una
visione che ribalta completante convinzioni, dogmi e leggi stesse sulle quali l'umanità
intera ha costruito la sua storia di crescita.
Sono convinto che ciò non debba nè stupirci e ne scandalizzarci, ma farci comprendere che ogni
"verità" sulla quale nel tempo l'uomo ha e si è costruito sia stata comunque e sempre funzionale
al momento e asservita comunque (per ciò che poteva dare) in quel preciso momento di crescita.
In un modo o nell'altro...sia nella completa adesione che avversione.
"Verità" che si sono dissolte o evolute con l'evoluzione dell'uomo hanno costruito gli scalini di quella
scala che si chiama crescita.
Crescita dell'uomo, ma crescita anche dello spirito (inteso proprio come individualità disincarnata) per cui la verità continuerà ad essere uno scalino
della propria scala evolutiva............
Ma appare ancor più importante la capacità nel saper vivere momento per momento nella migliore condizione tale
da trarre da ogni esperienza ogni tassello che ci faccia crescere come essere consapevole e creatore.
Libero e proteso verso la sua infinita scala. Scalino dopo scalino.
 
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Momosatya
view post Posted on 11/10/2012, 08:07




E così sia......benedetti dal cielo, amati dalla terra, figli dell'Infinito nel sogno eterno della creazione. Pionieri di tutte le galassie, così sia, maestri. Vi abbraccio Momo

Sappi che non dovrai mai pagare per qualcosa che hai fatto o pensato, nè in questa , nè in qualsiasi altra vita, se saprai perdonartelo. Perdonarsi è l'atto divino che rimuove dalla tua anima il senso di colpa e i giudizi su di sè che limitano l'espressione di Dio che tu sei. E quando ti sarai perdonato, sappi che questa vita e quelle che verrannno, esistono solo per farti fare l'esperienza di essere una parte del presente, che è il futuro di tutto ciò che è.
Sappi che sei eterno, che non hai mai fallito, che l'unica cosa che hai sbagliato è aver creduto di aver fatto qualcosa di sbagliato.
Ama te stesso, maestro, e ascolta ciò che il sè dice, ciò che ha bisogno di sentire, e poi realizzalo con tutto il tuo cuore, fino a quando ne sarai annoiato. La noia è il segnale che proviene dalla tua anima per avvisarti che hai imparato tutto ciò che c'era da imparare da un'esperienza, e che è ora di proseguire verso una nuova avventura. Se dai ascolto u n'icamente ai sentimenti dentro di te, sei libero di diventare qualsiasi cosa tu voglia diventare in questo momento. E sappi che non devi mai rendere conto a nessuna legge, a nessun insegnamento, a nessuna entità. Il presente e i sentimenti che ne ricavi, sono l'unica cosa che abbia valore.
Abbandona ogni lege. Ciò non significa essere sconsiderati. Sognifica semplicemente togliersi il laccio dal collo e permettersi di respirare. Se ti liberi dalle leggi, dai dogmi e dalle credenze limitate, ti permetti di essere la libertà e l'illimitatezza che Dio è. Allora potrai semplicemente essere il potere che sei, capace do creare e rigenerare te stesso e la vita. E la ragione per cui sei qui, non sarà più che devi fare ammenda per qualcosa che hai fatto, ma perchè vuoi vivere. E momento dopo momento questa avventura si dispiegherà.
Vivi e sii felice. Questa è l'uica cosa che il Padre ti abbia mai chiesto di fare.

Si, è così e Momo lo sa bene ed è per questo che vi ama immensamente e porta a voi ciò che lei ha sperimentato, cioè la vita di tutti voi e noi, nel qui ora.
Si, questa è la sua gioia, continuare il dialogo che per un attimo è stato interrotto.......lei lo chiama il passaggio di un sogno a occhi aperti.
 
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Momosatya
view post Posted on 11/10/2012, 09:18




"In un esuberante stato di gioia siete in pace con voi e con tutti. Se vivete la vita nella gioia, non potete sentire rimorsi, insicurezza, ira o privazione. In uno stato di gioia siete compiuti e completi; e la vita, la saggezza e la creatività scorrono come potente fiume dal profondo del vostro essere. In uno stato di gioia la vostra ispirazione tocca le vette della grandezza e le profondità del sentimento".
Ramtha

Qual'è il senso di ogni vostra vita su questo piano, qual'è il senso del vostro essere qui? Molti vengono educati a pensare di dover essere in un certo modo e di dovere esercitare una certa professione, e vengono attentamente sorvegliati dalla famiglia e dalla società perchè sia sicuro che ciò succeda.
Che tristezza.
Poi c'è che pensa di essere stato mandato qui per essere un grande maestro, un salvatore, un guaritore dell'umanità.
Che nobiltà.
E molti altri credono di essere qui per percorrere faticosamente uno stretto e santo sentiero, accuratamente preparato, per raggiungere Dio.
Che noia.

Nessuno ha uno scopo quando arriva su questo piano. Il Padre non ha dato nessuna direttiva, nè a voi, nè a chiunque altro, di come si debba svolgersi la vostra vita, salvo una - e quell'unico desiderio vi procura il massimo dell'essere - ed è che viviamo in piena gioia, comunque la intendiate. Poichè più siete felici e gioiosi nel vostro prezioso e divino sè, più vi avvicinate a essere l'immagine di Dio e in armonia con tutta la vita.

L'unica cosa che Dio desidera per voi è che siate felici e gioiosi. E questo è, in verità, il massimo valore emozionale che ci sia. E' la più alta realizazione nella vita: Comprendere e diventare la gioia è l'unico destino che Dio ha stabilito per l'umanità, su qualunque piano essa sia, qualunque comprensione essa abbia raggiunto. Perchè tornare a uno stato di gioia e di felicità, è tornare a uno stato divino, perchè la gioia è ciò che è il Padre. Egli è l'E' che vive nella gioia attraverso i tempi.
Il Padre vi ha dato il potere di creare qualunque cosa, dalla più abbietta alla più bella.
Egli diventerà tutto ciò che desiderate nella vostra ricerca verso la comprensione della gioia. Giudicherà egli forse le vostre azioni o la realizzazione dei vostri desideri? No, non lo farà mai. Questo è l'amore del Padre per il figlio, della forza della vita per la forza della vita. Egli desidera unicamente che facciate qualunque cosa per essere felici e gioiosi, perchè questa è l'unica via per arrivare a conoscere il Padre e a essere come egli è.

Cos'è la gioia? La gioia è la libertà di muoversi senza interruzione. E' la libertà di esprimersi senza essere giudicati. E' la libertà di essere senza paura e senza colpa.
La gioia è sapere che state creando la vita secondo le vostre condizioni. E' un sublime movimento del sè che è libero di esprimersi. Questa è gioia.
Perchè la gioia è il supremo stato dell'essere?
Perchè se siete in uno stato di gioia, siete nel flusso di ciò che è Dio, e in questo flusso non c'è spazio per la gelosia, per l'ira, per l'amarezza o per la guerra. E' difficile odiare qualcuno - è difficile assediarlo, è difficile ferirlo - se sei in uno stato di gioia. Se si è felici e gioiosi, si ama Dio e lo si vede in ogni cosa.
In un esuberante stato di gioia siete in pace con voi e con tutti. Se vivete la vita nella gioia, non potete sentire rimorsi, insicurezza, paura, ira o privazione. In uno stato di gioia siete compiuti e completi; e la vita , la saggezza e la creatività scorrono come un potente fiume dal profondo del vostro essere.
In uno stato di gioia la vostra ispirazione tocca le vette della grandezza e le profondità del sentimento.
In uno stato di gioia la vita diventa il fervore e l'intensità dell'alba quando il cielo si rischiara nel più bel colore della rosa, quando le nuvole si tingono di rosso fuoco e gli uccelli cantano sugli alberi. Nella gioia cessate di invecchiare e vivete eternamente perchè la vita non è più un peso, ma una meravigliosa avventura di cui non sarete mai sazi. Quando la gioia si manifesta, siete tutt'uno nel regno del vostro sè. E in questo stato avete trovato l'utopia.
Come si diventa gioiosi? Sapendo che in ogni momento della vostra vita vi dà la libertà e l'opportunità di esprimere la gioia, se lo desiderate.
E sapendo che non esiste nulla per cui valga la pena separarvi dalla felicità, dalla gioia e da Dio - nulla - e amando voi stessi completamente in oggi vostro aspetto, perchè facendolo, amate Dio.

Non esiste nella vita amore più grande dell'amore per il sè.
Non esiste amore più grande. Perchè l'abbraccio del sè fa esistere la libertà. Da questa libertà nasce la gioia. E con ciò si vede, si conosce e si abbraccia Dio: L'amore più grande, più profondo e più ricco di significato è l'amore per il sè puro e innocente, per la magnifica creatura che dimora dentro le mura della carne, che si muove e contempla, che crea, permette ed è. Se amate ciò che siete, comunque voi siate, conoscerete la splendida essenza che io amo, che sta dietro tutti i volti e dentro tutte le cose. Allora amerete come ama Dio.
E sarà facile amare.
Sarà facile perdonare.
Sarà facile vedere Dio in tutta la vita.
Quando amate ciò che siete, non c'è di insuperabile, nulla di irraggiungibile. Se vi amate veramente, vivete esclusivamente nella luce del vostro sorriso e viaggiate esclusivamente sulla via della gioia. Quando amate voi stessi, quella luce, quella forza concentrata, quella gaiezza, quel gioioso stato d'essere si estendono a tutta l'umanità. E se l'amore abbonda nel vostro meraviglioso essere, il mondo con tutti i suoi problemi diventa bello, la vita si riempie di significato e di gioia e la gioia, attraverso l'esuberanza del vostro essere, eleva e glorifica tutta la vita e testimonia la vostra purezza.

Non c'è scopo più grande nella vita che vivere per l'amore e la pienezza del sè: E ciò si può raggiungere solo partecipando alla vita e facendo le cose che danno gioia - non importa quali. Perchè, chi dovrebbe dire che sono sbagliate o non sono buone per voi? Dio non lo direbbe mai, perchè egli è in ogni direzione che voi scegliete, è il risultato di tutto ciò che sperimentate. E non chiedete d altri cosa pensano: Cosa sanno loro della gioia, se la loro vita è oppressa dalle stesse limitazioni che hanno afflitto anche voi?
Il Padre dirige la gioia verso di voi.
Egli aspetta sempre che voi vi apriate a riceverla. Questo è quel che si intende con "chiedete e vi sarà dato". E' molto semplice vivere la gioia in ogni momento. Sappiate che ne siete degni. La gioia genera gioia, perchè se accogliete la gioia che viene diretta verso di voi, essa aumenta la gioia del vostro domani e vi apre a riceverne sempre di più. Per questo motivo è assolutamente necessario amare se stessi in ogni momento, perchè facendolo, stabilite, se lo volete, il tenore dei momenti futuri.
Se vivete unicamente per l'amore e la gioia del sè - chiedendovi sempre che cosa vi rende felici e poi facendo ciò che vi dicono i vostri sentimenti, qualunque cosa sia - quei momenti di estasi e di esultanza verranno registrati nell'anima del vostro essere e ciò creerà nel futuro altri momenti di gioa e di felicità.
Più tempo passate gioiosi e felici, amando voi stessi e permettendovi di essere, più vi avvicinate a essere la forza divina di tutta la vita. Se vivete la vostra vita intraprendendo tutto ciò che fate solo per rendervi felici, darete a essa il suo più altro significato. Compirete miracoli. Sarete un eccezionale esempio di amore verso il sè e verso Dio.
Sperimenterete e comprenderete la strabiliante bellezza e il meraviglioso enigma che voi siete. E, in quella che si chiama ultima analisi, avrete visto il volto di Dio, e riconosciuto che è il vostro. Allora vi avvierete verso un'altra eternità di esperienze di vita in una nuova e più ampia comprensione.

Sapete, ai miei tempi noi fummo definiti senz'anima dagli atlantiani. Sapete a che cosa tendeva la nostra ricerca? Non c'èra uno scopo, se non quello di trovare un'anima che, come ci era stato detto, non possedevamo. Ero un misero barbaro e odiavo l'uomo. Ma quando scoprii cos'era la gioia e che ero degno di possederla, divenni l'essenza che regge, nutre ed è tutta la vita.
L'unica via che vi porta al Padre e costituita da tutto ciò che definite vostra gioia.
E' l'unica via.

E' ciò che vi porta a casa, che vi riporta a Dio.

Edited by Scharden - 11/10/2012, 22:14
 
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Momosatya
view post Posted on 17/10/2012, 08:38




Studentessa: E' vero che proprio io ho scelto di ritornare in un corpo?
Ramtha: Chi altro avrebbe dovuto scegliere per te?
Studentessa: Ma allora, puoi dirmi perchè ho scelto questo tempo e questo luogo?
Ramtha: Per fare esperienza della vita in questo tempo e in questo luogo.
Studentessa: Ma non esiste un particolare fine, per raggiungere il quale ho scelto di tornare?
Ramtha: Il particolare fine, maestro, è il previligio di sperimentare la vita.
Sudentessa: Quindi potrebbe essere tutto?
Ramtha: Può essere tutto.
Ma non è una cosa specifica: Sei tornata semplicemente per sperimentare la vita. Tu hai scelto te. E perchè no? Hai scelto questo tempo, e perchè no? E' un tempo meraviglioso: La vita ora è piena di fioritura: Tu sei in piena fioritura.
Vivere è diventata un'esperienza irrilevante e non aprezzata, tanto che, anzichè vivere, si cerca di fare qualcos'altro. Eppure il primo e fondamentale motivo per cui sei qui è semplicemente vivere. La cosa più gloriosa che puoi compiere in questa vita , maestro, è di viverla pienamente. Non è una verità? Cosa sarebbe un grande re se non avesse prima la vita per diventarlo? Essere re non è stato il suo fine. Lo è diventato solo perchè ha deciso che poteva essere un'esperienza piacevole. La cosa più importante però è stata aver vissuto fino al momento in cui è potuto diventare re.
La tua più grande impresa nella vita sarà viverla pienamente. Forse questo non è proprio ciò che vuoi sentire, ma ti assicuro, maestro, che quando starai per morire, apprezzerai questa risposta.

Tutti pensano di dover avere una giustificazione per la loro esistenza. "Ah, maestro!, mi dicono, " qual'è il mio destino qui, il mio scopo in questa vita? So che cè un motivo per cui ho dovuto essere qui" E allora rispondo: "Vivere!" e loro sono perplessi e si sentono infelici, perchè si aspettano un piano minuziosamente elaborato in cui aleggiano sopra un grande monte come salvatori dell'umanità, avvolti in vesti d'oro e attorniati da uccelli cinguettanti.
Il tuo fine, maestro, è semplicemente vivere. Tutto ciò che fai per questo, aumenterà la tua bellezza e contribuirà all'espansione globale della vita. Se riconosci che la cosa più importante è vivere, che è così che guadagni i tuoi punti, che sei qui perchè desideri essere qui - vuoi essere qui, che sei stata tu dal profondo del tuo essere a considerare questo un luogo piacevole per tornare - allora avrai compreso anche il resto.
Ognuno torna in questa esistenza perchè vuole vivere ed esprimersi qui. Questa è la priorità di tutta l'umanità. Questa è la priorità del Padre che vive in noi.
Non esiste quindi l'obbligo di diventare una cosa precisa, ma di essere, il più pienamente possibile, in ogni momento della vita. E ciò che si chiama creazione. E a questo siete spinti, perchè è il Dio in voi che vi spinge a creare.
Non siete qui per un qualche destino, ma per vivere e per fare in ogni momento della vita ciò che il vostro sè creatore - l'anima - vi spinge a fare. Per questo tutto è possibile nel regno della creazione. Potete creare inenarrabili regni, inenarrabili vite. Potete raggiungere la vostra pienezza. Potete diventare qualunque cosa desiderate se solo vi siete permessi esplicitamente questa libertà. E appena avrete scoperto di essere degni di sperimentare tutto ciò, potrete far risplendere della vostra luce qualsiasi realizzazione, in qualsiasi momento vogliate.

Sapete perchè alcuni esseri tra i più illuminati sul vostro piano sono vagabondi e vivono vagabondando? Perchè vivono nel momento e fanno solo ciò che devono fare per vivere e continuare il loro cammino. E così sono stati in molti luoghi, hanno visto e fatto molte cose, hanno incontrato molti esseri. Per questo hanno raccolto da diverse direzioni una grande conoscenza e comprensione dello Spirito umano. In questo stato sono molto illuminati - e molto felici nel loro stato - perchè hanno concesso a se stessi la libertà di andare e venire come vogliono. Voi mi direte:" Ma, maestro, non hanno nessun scopo". Il loro scopo è di vivere nel momento e, quando ne hanno voglia, di fare qualcosa di nuovo e di avventuroso.
Questa vita, maestro, non è stata creata per essere una prigione. E' stata concepita come piattaforma per la creatività e l'espressione, come luogo dove abbondano i colori e le sfide, dove spono possibili interludi e avventure, ma sempre perchè vi danno guoia.
Studentessa: Ma ramtha, fin da piccola ho sempre avuto l'impressione di voler andarmene, che questa non fosse la mia dimora, ma che ci fosse un qualche altro luogo.
Ramtha: Ma c'è un altro luogo. La vita si svolge continuamente su molti diversi livelli e in molti luoghi. Questa è una verità: Tuttavia ti dirò un'altra verità: se tu non avessi veramente voluto essere qui, non saresti tornata,. La forza della vita nel profondo del tuo essere vuole fare esperienza di questa vita allo scopo di imparare e di ricavarne felicità: Pensi forse di essere un'entità superiore venuta qui solo per constatare che questo è troppo miserabile per viverci?
Un'entità superiore trova felicità ovunque sia
Quando i tempoi su questo piano si fanno difficili, forse è d'aiuto pensare di andare in altri luoghi, percè ciò rende la vita qui un pò più sopportabile: Ma infine comprendiamo che, ovunque noi siamo. di quel luogo ne facciamo sempre ciò che scegliamo di farne: un luogo buono o cattivo, felice o infelice, eccitante o noioso.

Sono unicamente i nostri atteggiamenti e i nostri giudizi che determinano le esperienze nella nostra vita.
E' bello far parte di questo luogo meraviglioso. Il Padre prospera qui come prospera in tutti i luoghi, perchè egli è tutti i luoghi. Se imparerai ciò, maestro, sarai una donna saggia. C'è una virtù che sapere che esiste un altro luogo, ed è prendere questa vita e renderla il più grande possibile, facendone esperienza in ogni sua parte e amandola. Allora questa vita ti colmerà. E quando lascerai questo piano non ci sarà più nulla qui da sperimetare che ti costringa a tornare.
Coloro che arrivano qui con un piccolo intendimento e gli restano fedeli perchè esso è socialmente accettabile, al momento della morte soffrono perchè sono pieni di angoscia e rimpianti pensando che avrebbero dovuto fare questo, avrebbero dovuto fare quello, amare questo e sposare quello. Tutti questi avrei dovuto li riporteranno qui per fare esperienza dell'ora posso aver, fino a esserne sazi, e allora non torneranno più.
Studentessa: Ma allora io sono tornata perchè avevo un avrei dovuto, ma non so cos'è.
Ramtha: Maestro, è vivere! Se questo è troppo semplice da capire, allora creati uno scopo per vivere e perseguilo, con tutto il cuore. Ma quando l'avrai realizzato, per cosa vivrai? Per un altro scopo, e poi ne seguirà un altro, e un altro ancora.
Studentessa: Quindi non sono tornata per una cosa specifica, che in questa vita potrei anche non riuscire a realizzare?
Ramtha: Mio splendido maestro, la saggezza è l'insieme delle emozioni accumulate. Per questo ogni essere si distingue dagli altri su questo piano. Non farai esperienza di cose che hai già sperimentato e capito, perchè non ne senti il desiderio. Sarai attratta sempre da cose che devi ancora capire - avventure che hanno in sè la promessa di appagamento e di saggezza -perchè esse ti ecciteranno, ti sedurranno, ti renderanno curiosa e non ti lasceranno pace. Se ti permetterai semplicemente di essere e darai ascolto ha ciò che urge dentro di te, ai sentimenti in te, farai sempre l'esperienza che più ti serve per espandere il tuo meraviglioso sè verso una maggiore saggezza e una gioia perpetua.
Maestro, lascia che ti aiuti a comprendere e a superare la tua perplessità: Se hai bisogno di un motivo per vivere, fa che questo motivo sia l'unica cosa che sarà con te per tutta l'eternità, e questo si chiama amore per il sè. L'amore per il tuo sè durerà pèer sempre. L'amore per te stessa continuerà per l'eternità, mentre lo scopo di essere questo o quello verrà soddisfatto in questa vita, per poi essere sostituito da un altro. Qual'è l'unica cosa che sarà per sempre con te? Qualunque cosa che puoi aggiungere a te stessa per espanderti verso una maggiore saggezza e un amore più profondo per te stessa, ossia qualunque cosa ti renda il più grande possibile ai tuoi occhi, che sono gli occhi più discriminanti che esistano. Tu, maestro, sei il senso della vita.

Se tutti superano la convinzione di dover fare questo o quello - o di essere destinati a questo a a quello, e se si concentrano sull'essere; vivendo decisamente nel momento - troveranno una felicità e una libertà più grandi di quelle conosciute finora e saranno restituiti alla vita come dovrebbe essere vissuta veramente. Questo è il tuo scopo - essere.

Edited by Scharden - 17/10/2012, 21:55
 
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Scharden
view post Posted on 17/10/2012, 22:15




Vorrei porre l'attenzione su un punto ben preciso e fondamentale sul quale
Ramtha costruisce tutto il dialogo e allo stesso tempo definire, per quanto possibile,
l'ambito entro il quale delineare quell' io, importante interlocutore con il quale Ramtha colloquia.

Fatta centrale l'individualità spirituale (la nostra individualità spirituale) al netto quindi di quella
relativa e storicizzata, coscientemente strutturata nella realtà incarnata, mortale quanto funzionale,
una serie di spunti ci permettono di riflettere su una serie di temi che sono stati al centro di tante
nostre discussioni.

Quando la studentessa domanda se sia "lei" a scegliere se tornare al mondo, come e quando ed in un definito corpo,
pone una domanda centrale per chi fa della reincarnazione un volano fondamentale per la crescita spirituale.
Rispondere affermativamente non significa che ognuno di noi si sceglie la vita che più gli piaccia.
Lo spirito sa in che contesto muoversi e quindi la scelta di quando, come e in quale contesto incarnarsi (diventando
l'io cosciente storicizzato) diventa funzionale per ciò che potenzialmente quel tipo di esperienza incarnata potrà
dargli per crescere, per essere più bello...come dice Ramtha.
Non essendo uguali tutti gli spiriti è ovvio che ciò che il nostro mondo potrà offrire in termini di esperienza sarà
tanto quanto di più diverso e variegato sebbene sempre all'interno di un ben delineato limite.

Nascere quindi ricco o povero, uomo o donna, malato o sano, in un tessuto sociale evoluto o meno, non deve essere
inteso come premio o punizione o casuale per uno spirito che si incarna quanto importante potenzialità conoscitiva che esso sa
andrà ad accrescerlo.
Potenzialità conoscitiva che solo un tipo di esperienza potrà dare che per noi (incarnati) sarà bella o brutta; non per lo spirito e
quindi nella sostanza.

Ecco che : "il privilegio di affrontare la vita", "vivendola pienamente" assume un significato ben preciso.

Quando si dice che " un'entità superiore trova felicità ovunque sia" si dice anche che: in noi c'è sempre
un'entità superiore e che la felicità può essere trovata in qualsiasi contesto...perchè egli sa che sarà quel contesto a "completarlo".
Averne umana consapevolezza è quanto di più bello credo si possa vivere. Nella gioia e nel dolore

 
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Momosatya
view post Posted on 18/10/2012, 06:55




Si, è così, è un viaggio infinito dove tutte le possibilità che un'anima desidera sperimentare sono reali ad ogni livello di consapevolezza.
Momo

"L'incarnazione non è quasi mai pensata come trappola.
Non è mai stata pensata esterna. Essa era semplicemente un gioco a cui poter partecipare, una nuova avventura nell'esplorazione della creatività della vita: Ma voi ben presto vi siete persi nelle percezioni sensoriali del corpo, e il vostro corpo è diventato tutta la vostra identità.
Vi siete immersi a tal punto nella materia di questo piano che siete diventati l'uomo insicuro, l'uomo pauroso, l'uomo vulnerabile, l'elemento mortale - perchè avete dimenticato la potente essenza dentro di voi".
Ramtha

Una volta l'uomo conosceva il suo retaggio e la sua discendenza.
Una volta l'uomo conosceva Dio, non come un'essenza separata dal suo essere, ma come l'E' sublime della vita e del pensiero perenne,
la vera forza vitale del suo divino ed eterno sè.
Una volta l'uomo conosceva tutto ciò. Egli innalzò grandiose piramidi perchè ricordassero all'umanità, attraverso i tempi, il fuoco interiore, il Dio nell'uomo.
Nonostante tutti gli avvenimenti della vostra storia, le piramidi sono ancora lì come simbolo della grandezza e della divinità dell'uomo.
Agli inizi, quando l'uomo cominciò la sua avventura su questo piano, quando ancora sapeva di essere Dio, egli viveva migliaia di anni nello stesso corpo, perchè la forza che rendeva il corpo immortale era la purezza del pensiero che l'uomo esprimeva in uno stato d'essere.

L'uomo, il Dio/uomo, cominciò a dimenticare di essere Dio già alla sua prima esperienza di vita su questo piano. Perchè? Perchè amava questo meraviglioso campo da gioco della materia e fare esperienze e creare diventò per lui l'unica cosa importante.

Assorbito dall'impegno di esprimere qui la sua creatività - e di mantenere il veicolo che gli permetteva di fare ciò - l'uomo, la magnifica creatura dai pensieri illimitati, cominciò a fare esperienza di pensieri limitati come la sopravvivenza, la gelosia e la possessività.

L'essere dell'uomo - la sua anima e il suo Spirito - è eterno! Nulla potrà cambiare questa realtà. Ma il corpo che gli Dei si crearono dall'argilla della Terra, è vulnerabile e sensibile ai pensieri di quell'essere immortale che ospita.
Qualsiasi pensiero che l'uomo accetta e permette a se stesso di sentire, si manifesterà nel corpo, perchè il corpo è l'ultima parte del regno dell'uomo ed è sorretto dai processi mentali dal Dio che lo abita.

Quando il Dio/uomo cominciò a sperimentare i propri atteggiamenti nella lotta per la sopravvivenza, cominciò anche e ridurre il suo il potere del suo pensiero, lo stesso con cui prima aveva accesso all'interno del corpo una forza vitale eterna. Così il suo corpo cominciò a non farcela. E ciò diminuì le possibilità dell'uomo di ragionare attraverso il suo cervello. Quando l'uomo cominciò a perdere la sua capacità di ragionare, la paura prese possesso della sua coscienza. E quando l'elemento della paura divenne un atteggiamento consolidato nei processi mentali dell'uomo, il corpo cominciò a subire la forza e gli effetti della paura: la malattia, l'infermità, la morte.

Benchè le prime civiltà sul vosto piano fossero altamente illuminate, l'illimitatezza dei loro processi mentali cominciò ad offuscarsi e a ridursi a causa della moorte e della lotta per la sopravvivenza. Gli atteggiamenti di sopravvivenza, nati dalla paura della morte, furono trasmessi alle generazioni successive come ciò che si chiama istinto di sopravvivenza;; perchè qualsiasi cosa l'uomo pensi si trasforma in schema nelle sue strutture cellulari e genetiche.
Gli Dei entrarono nelle limitazioni della materia spinti dal desiderio di sperimentare la loro creatività attraverso la forma corporea.
Ma quando gli Dei, come uomini, fecero esperienza su questo piano degli atteggiamenti caraterizzati dalla limitazione, senza accorgersi, rimasero prigionieri dell'esperienza corporea. Facendo esperienza della morte del proprio proprio primo corpo, ogni Dio entrò in ciò che si chiama Vuoto.

Questo Vuoto era un luogo, una dimensione della luce, che non era nè un ritorno alla comprensione e alla coscienza del Dio onnisciente, nè un ritorno sul piano della materia. Il Dio non poteva più tornare sul piano del pensiero illimitato, perchè ora i suoi processi mentali erano alterati da atteggiamenti di limitazione.
Per poter continuare ad avanzare nella vita - e trovando questo campo da gioco della materia una splendida esperienza - il Dio era fortemente desideroso di ritornare qui. Tornò quindi in un altro corpo, come figlio dei propri figli, per continuare a esprimersi nella materia e per riconciliarsi con tutti i pensieri limitati ai quali aveva permesso di alterare i suoi processi mentali della vita passata. Ma quando cominciò a fare esperienza di altri aspetti materiali di questo piano, sperimentò anche altre alterazioni e sprofondò ancor più nella limitazione. Cominciò così il ciclo della reincarnazione sul piano della dimostrazione.
Poichè gli Dei tornavano sempre qui come uomini - per continuare le loro avventure nella vita - questo piano diventò gradualmente il loro unico orizzonte ed essi dimenticarono la loro discendenza e la loro divinità. Non concepirono più Dio come tutto, come l'insieme di tutti i pensieri. Dimenticarono che, se lo desideravano, potevano tornare sul piano del puro pensiero e dell'essere illimitato, il piano della coscienza sul quale fin dal loro principio si erano espressi.
Conclusero che era possibile sperimentare solo orizzonti e pensieri limitati. E così emersero altri piani della coscienza espressa, quelli che si definiscono cieli limitati, orizzonti limitati. Lì, le entità che avevano dimenticato il più grande e il più semplice piano di tutti i piano, alla morte del corpo, potevano sperimentare una vita corrispondente alla loro idea di felicità e ai pensieri a cui erano improntati tutti i loro atteggiamenti.
Quando gli Dei, come uomini, non seppero più di essere divini e immortali e di possedere veramente in sè onnipotenza e onniscienza, cominciarono a diventare vulnerabili nei confronti degli altri ego attorno a loro. Ben presto comparvero entità che cercavano di elevarsi sugli altri affermando che solo loro, per i loro poteri mistici e per il loro smisurato sapere, conoscevano Dio.

In mezzo a uomini trasformati in gregge impaurito, questi veggenti, profeti e oracoli cercarono di aumentare il loro potere annunciando profezie di pericoli e di catastrofi. E se gli uomini non prestavano particolare attenzione a ciò che i veggenti dicevano, questi lanciavano maledizioni e minacciavano dannazione.
Così, per separare ancor più l'uomo dalla sua bellezza interiore e dalla sua divinità eterna, nacque su questo piano la religione. E la religione, molto astutamente, non ebbe bisogno della spada per governare e dominare i popoli. Dovevano solo perpetuare l'insegnamento che Dio era lontano e irraggiungibile e che gli uomini non possedevano in sè l'onniscienza e onnipotenza.

L'anima è memoria eterna.

Essa ricorda le esperienze di tutte le vite. Qualsiasi cosa venga ripetuta abbastanza spesso all'uomo - per quanto alterata sia - diventerà pian piano una solida realtà, perchè l'uomo, timido ricercatore di verità, nel disperato desiderio di essere accettato, darà ascolto a ogni sciocchezza:

Quindi, se si ripete abbastanza spesso all'uomo che Dio è al di fuori di lui e che l'uomo è misero e cattivo nella sua anima,
questi pensieri diventano ferma convinzione nella memoria della sua anima e sarà molto difficile cambiarli. E questo è quello che, in verità, è accaduto per migliaia di anni su questo piano.
Queste entità semplici, passando da una vita all'altra, sono cadute continuamente sotto il dominio di questi insegnamenti.
E si sono talmente abituati all'idea di essere malvagi e di un Dio al di fuori del loro essere, da credere con assoluta certezza di essere tutt'altro che divini, e che l'unica via per conoscere e per tornare a Dio passi attraverso il governo dei profeti, dei sacerdoti e delle organizzazioni religiose.

Quando l'uomo non accettò più la propria conoscenza come l'essenza della verità, si alienò la propria sovranità e il proprio potere e diventò parte della massa, e ciò permise alle religioni e ai governo attraverso i tempi di dominare gli uomini come se fossero un solo essere. Ma non lo sono. Tutti sono dei unici, destinati a vivere avventure uniche, come è loro diritto.

Quando l'uomo accettò l'insegnamento che ,o ritiene malvagio e peccatore e che vede il Padre al di fuori di lui, egli si separò completamente da Dio: E l'accettazione di questa credenza e di questa comprensione della realtà è ciò che ha portato continuamente l'uomo in un corpo, perchè, finchè l'uomo pensa di non essere divino e che il Padre non sia lui, è in un certo senso condannato a rinascere milioni di volte, fin quando riconosce la propria divinità e torna a vivere in uno stato d'essere.

L'incarnazione non è mai stata pensata come una trappola.

Non è mai stata pensata eterna.

Essa era semplicemente un gioco a cui poter partecipare, una nuova avventura nell'esplorazione della creatività e della vita: ma voi ben presto vi siete persi nelle percezioni sensoriali del corpo, e il vostro corpo è diventato tutta la vostra identità.
Vi siete immerdi a tal punto nella materia di questo piano che siete diventati l'uomo insicuro, l'uomo pauroso, l'uomo vulnerabile, l'elemento mortale, perchè avete dimenticato la potente essenza dentro di voi.

Per questo avete conosciuto la morte, ma avete dimenticato la vita.
Avete conosciuto la tristezza, ma avete dimenticato la gioia. Avete conosciuto l'uomo, ma avete dimenticato Dio, la vostra sublime intelligenza che vi permette di creare le illusioni che volete.
Tutti voi avete visuuto molte volte su questo piano; alcuni trentamila, altri diecimila, altri solo due.
Tante volte siete vissuti e siete morti. E benchè le vostre vite su questo piano fossero solo un sogno, un gioco, un'illusione nell'avventura della vita, esse vi hanno profondamente corrotti. Avete vissuto così tante vite in cui vi è stato ricordato dalla famiglia, dalla società, dalla religione e dai detentori del potere che siete cattivi e che Dio non è alla vostra portata, che questa convinzione è divenuta una ferma realtà nei vostri processi mentali.
Fino a oggi la maggior parte di voi non sa ancora di essere Dio, di avere in sè il potere di sapere ed essere tutte le cose. E' per questo che permettete ai maestri, alle religioni e a molti di governare la vostra vita e di interpretare per voi la verità.

Voi permette che la comprensione di altri complichi e stravolga quella semplice verità che da millenni vi è stata rivelata, che il Padre e il regno dei cieli, in verità, sono dentro di voi.
Quale più grande verità di questa?. Ma molti di voi che non lo sanno, continuano a pensare di dover sottostare a dogmi e pratiche ben precise - rituali, preghiere, canti, digiuni, meditazioni -per comunicare con Dio ed essere illuminati.
Ma più fate queste cose, più convincerete la vostra anima che voi non siete quello che cercate di diventare, che siete lontani dal'amore di Dio e dalla comprensione che state cercando, visto che dovete faticare tanto per raggiungerli.

La religione non è sbagliata.
Coloro che hanno fondato e promosso insegnamenti religiosi sono vostri amati fratelli che, cercando di comprendere la propria divìnità, il proprio valore e il proprio potere, hanno reso schiavi i loro fratelli e con ciò sè stessi. Ciò che hanno fatto, per quanto dannoso, era la loro verità che doveva permettere loro di fare esperienza e di capire: Io amo tutti gli esseri umani, persino i sacerdoti e i veggenti, perchè anche loro sono Dio.

Praticare rituali e seguire dogmi nonè sbagliato, ma non lo sentirete mai come qualcosa di completamente giusto, perchè la voce in voi - che è Dio - dice che voi siete già ciò che faticosamente cercate di raggiungere.

Sono tornato qui semplicemente per dirvi che esiste una vita migliore e anche per dirvi che siete già Dio e che non avete mai fallito, che non avete mai fatto nulla di sbagliato, che non siete povere e miserabili creature, che non siete peccatori e che non esiste quella meravigliosa sciocchezza chiamata diavolo.

Se riconoscete queste cose, potete tornare ad essere felici, che è ciò che Dio è. Il Padre non è una creatura irosa, triste, meditabonda e pia. Egli è l'essenza che è completa e infinita gioia.
Io vi dico che Dio è in voi. Ed è stato in voi in tutte le vostre vite. Siete già Dio, perchè egli l'intelligenza divina e creatrice che dimora all'interno del vostro essere, l'essenza che vi ha amati accompagnandovi nell'esperienza della limitazione e che vi amerà e vi accompagnerà nel vostro ritorno alla illimitatezza.
La limitazione è stata un'avventura: è stata un'esperienza, e la maggior parte di voi la sta sperimentando a fondo su questo piano.
Purtroppo avete dimenticato che esiste qualcosa di meglio e avete fatto della limitazione una scelta di vita.

Se solo sapeste che attraverso il pensiero illimitato potreste trascendere il corpo, tutti gli universi e tutti i piani, non scegliereste mai più di essere limitati.

Se solo lo sapeste e vi permetteste di ricevere e abbracciare tutti i pensieri, la vostra vita si riempirebbe di gioia e di pace, al di là dei vostri più grandi sogni.

Il pensiero è il creatore supremo. Qualunque cosa pensiate e poi vi permettete di sentire, diventa la realtà della vostra vita.
Ogni pensiero che abbracciate e che supera lo spettro del pensiero limitato, si manifesterà e amplierà la vostra vita.
Tutto ciò che occorre è aprirsi e accettare nei vostri processi mentali pensieri ancora più illuminati per passare dall'uomo limitato al Dio illimitato.

Edited by Scharden - 18/10/2012, 21:35
 
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Momosatya
view post Posted on 22/10/2012, 08:28




Così come, sapendo di essere miserabili nel profondo del vostro essere lo siete diventati, sapendo di essere Dio nel vostro essere lo diventerete totalmente.
Per tornare a quello che chiamiamo il settimo livello della comprensione del pensiero puro, quel supremo stato dell'essere che sta alla base di tutte le cose, l'unica cosa che vi serve è sapere che il Padre abita in voi. Perchè il ricordo di essere Dio risiede nella vostra anima. E dorme, aspettando di essere riconosciuto, pronto a diventare un'esperienza reale. E lo diventa sapendolo. Quando sapete di essere Dio, questa certezza creerà le esperienze e la comprensione da cui imparerete che questo vostro sapere è verità: Nessun altro può darvi questa conoscenza. Solo voi potete raggiungere questa comprensione attraverso i vostri processi mentali e il vostro essere emozionale.

Quando sapete che Dio e voi siete uno, potete rimuovere dai vostri processi mentali l'idea della separazione e unirvi nuovamente alla vostra divinità.
Quando riconoscerete che l'omnicomprensiva saggezza e l'onniscente intelligenza del Padre è la totalità del pensiero - la base di tutte le cose che esistono - e vi permette di essere tuti i pensieri, sarete ciò che Dio è, cioè tutte le cose. E allora ritornerete alla vostra libertà, alla vostra grandezza e al vostro cielo, ma potrete proseguire verso cieli ancora più splendidi, verso avventure ancora più grandi che vi aspettano.

Io vi dico che non c'è nulla che dobbiate realizzare su questo piano tranne essere chi e cosa siete, perchè si può sapere che si è Dio solo in un puro stato d'essere, perchè Dio è essere. E' l'E' di tutta la vita. Essere in uno stato d'essere- uno stato in cui ci si permette semplicemente di essere chi si è, in qualunque modo ci si esprima - significa essere completamente come il Padre è, e questo potete realizzarlo in un momento.
In un momento.
Dio è questo momento presente: L'infinità è questo momento presente. Essere eternamente Dio significa vivere completamente nell'eternità di questo momento, perchè cosi vive Dio. Siate, semplicemente. E allora sarete uno con l'E' e con la perennità di tutta la vita, e il vostro corpo si eleverà per diventare quella perennità. E allora non dovrete più morire, ma potrete trascendere tutti i piani fino araggiungere il settimo, che è la causa prima di tutte le cose, il pensiero. Questa è una verità
L'uomo sta cominciando a uscire dalla limitazione, perchè molti sul vostro piano si pongono delle domande sulla loro vita e si chiedono perchè mai sono schiavi dell'ipocrisia dei governi, dei dogmi e della società e dove ciò li sta portando. Stanno cominciando ad amare se stessi e gli altri, abbastanza per poter vedere oltre il velo della coscienza limitata e per poter crescere al di là di essa.
Stanno svegliandosi alla comprensione di quell'essenza dolce, amorevole e saggia che è in loro e in tutti gli uomini.
Cominciano a riconoscere che tutte le profezie - tutti i racconti e tutte le paure - che hanno dominato così a lungo l'umanità, non si sono mai avverate; loro sono sempre sopravvissuti a esse. Si chiedono chi sono e perchè dovrebbero temere un Dio che dovrebbe invece essere amato.

La coscienza su questo piano sta cambiando. Vengono rimosse le limitazioni della comprensione umana che, attraverso generazioni e generazioni, avevano trasformato l'uomo in un animale, e l'uomo può tornare a essere la sublime essenza divina che egli è.

E' giunto il tempo di imparare qualcosa di nuovo, che in realtà non è per nulla nuovo. Nel profondo della vostra anima saprete qual'è la verità perchè la verità vi permetterà di vedere, oltre la fede stagnante e la comprensione dogmatica, il cielo del pensiero che c'è sempre stato. E quindi il laccio che vi stringe il collo si scioglierà e sentimenti di gioia inizieranno a sprigionarsi e a pervadere la vostra anima. comincerete a essere quel magnifico Dio che siete, in uno stato di essere.
Questa vostra era sta finendo. E' stata l'Era della Carne. La nuova è già all'orizzonte, ed è chiamata l'Era della Luce, l'Era del Puro Spirito, l'Era di Dio. E' l'era in cui l'uomo sa che tutti sono uguali e che il regno del cielo è sempre stato in lui. L'Era della Luce riporterà l'uomo al pensiero illimitato. al sublime regno dell'amore, della gioia e della libertà dell'essere. Coloro che saranno il nuovo regno, non saranno i signori della guerra e i tiranni tra gli uomini, ma gli araldi della pace che sanno superare la stagnante limitazione per dire: " Io sono Dio, e amo tutti coloro che vedo, e io amo ciò che sono". Chi raggiunge questa comprensione, grazie alla sua luce solitaria, eleverà la coscienza dell'umanità. E uno dopo l'altro tornerete a uno stato di illimitatezza, ricchi di perle di saggezza e questo vi permetterà, nell'eternità che vista davanti, di essere creatori più saggi.

Le vostre vite su questo piano sono state una grande illusione.
Sono state un grande sogno. Ma emergerete dal sogno come colui che ha conosciuto, che ha compreso Dio. Tutti. E nel cielo vedrete balenare ovunque una fantasmagoria di luci e penserete che le stelle siano scese per cullarsi tra le nuvole. Ciò che vedrete, sarà ciò che vedrà tutta l'umanità. Vi aiuterà a risvegliarvi dal vostro torpore e a riconoscere che tutto ciò che io vi insegno è veramente una grande verità e una meravigliosa realtà.

Edited by Scharden - 22/10/2012, 22:58
 
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Scharden
view post Posted on 22/10/2012, 22:13




Quale è il nostro rapporto con...lo Spirito ?
Se vi domandassi.....se chiunque di voi si domandasse quale è il proprio rapporto con il proprio Spirito--- propriamente inteso---
come ci si sentirebbe di rispondere ?

Edited by Scharden - 23/10/2012, 00:18
 
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Scharden
view post Posted on 22/10/2012, 23:18




Non è domanda banale, nè fuori argomento.
Sappiamo benissimo della nostra posizione, del nostro ruolo, del nostro contesto,
delle nostre attese, del nostro essere nel mondo, delle nostre prove, dei tentativi,
dei dubbi, dei nostri lavori, delle gioie e dei dolori.
Io Marco sono pienamente consapevole di vivere queste preciso momento.
Posso anche immaginarmi cosa aspettarmi dalla vita, da ciò che verrà dalle mie scelte
e magari trovarmi comunque impreparato per affrontarle al meglio ma....fino a che punto
posso dirmi veramente partecipe a tutto ciò che attorno mi succede e in me succede ?

Vi domando e mi domando....come far propri gli insegnamenti di Cristo, le magnifiche esperienze
di chi ci lasciato saggezza e santità, le riflessioni delle nostre guide se ...prima non stabiliamo
un nesso, un collegamento tra noi e...non dico il nostro intimo..ma con qualcosa ancora di più profondo ?.

Di quale Dio potremmo mai avere immagine, che senso mai potremmo dare alle realtà che ci accadono,
alla vita stessa senza prima trovare in noi ciò che in Dio, nella realtà e nella vita ?

Possiamo essere maturi, consapevoli, superare la stessa vecchia accettazione fideistica, se riusciamo
a stabilire questo legame, questo rapporto, da scoprire sempre più profondo, sempre più infinito..........

Trovare conforto, ispirazione, calore e ragione nei tanti messaggi che ci giungono fino al cuore può certamente
essere il segno di un nuovo essere, di un nuovo proporsi ma anche di nuova spiritualità proposta e percepita mai ridotta
ad un illusorio quanto inutile manuale di felicità e belle intenzioni.

Sia sempre la ragione del cuore, mai del ciò che...si deve
 
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Momosatya
view post Posted on 23/10/2012, 09:54




Si, è così. Il cuore o Antakarana è il centro dove di uniscono le due energie la verticale e l'orizzontale, mettendole in comunicazione tra di loro per fare sì che nella materia il pensiero divino costruisca ciò che si dice "come sopra così è sotto e come è dentro così è fuori".

Uomo, conosci te stesso e conoscerai tutte le meraviglie che possiedi, perchè possiedi e reclami la tua sovranità, la tua libertà di poter manifestare il Padre in questa forma terrena.
E' sempre l'amore che crea la danza in cui si muove la vita ed è per questo che continueremo a dirvi che siete molto amati e che siete entità meravigliose, siete i figli e le figlie di Dio, il Padre e portate la libertà di essere ciò che si è. Molte persone si sono già risvegliate su questo piano e tante altre sono in procinto di farlo.
Io sono Dio, in lui io vivo, mi muovo e sono, perchè Dio è il pensiero sublime che crea ciò che egli è Amore, egli chiede come Padre che voi sperimentiate il suo amore, vi chiede solo di aprirvi al suo abbraccio.

Dobbiamo permetterci di amarci come Dio ci ama, perchè solo così conosceremo il suo Grande amore e sperimenteremo la libertà di essere ciò che siamo sempre stati, ciò che abbiamo sempre desiderato essere, i coocreatori nel Cuore e nella Mente di Dio.
Riconosciamo in noi il potere divino che nel passare delle epoche si è dimenticato perchè gli astuti per detenere il loro potere materiale hanno fatto credere che l'uomo è un mendicante e non quel Dio che egli è in realtà, gli hanno fatto credere che non avrebbe mai potuto essere come Dio è, e il tempo ha inciso questo nella loro memoria, hanno separato il divino dall'uomo, lo hanno reso schiavo e lo hanno incatenato reso miserabile, perchè non sa che egli è Dio e non è separato dal suo creatore, sa che l'uno si separa nel due per continuare a sperimentare su questo piano l'illimitatezza della creazione del Dio Interiore che ognuno ha in sè, e così l'uomo scopre la gioia di essere uno con il tutto, la creazione stessa.

Scopriamo i Regni della Natura di tutte le cose e entriamo a far parte del Regno dei Cieli che è collegato al settimo chacra, al sigillo della Corona, alla Fonte della Vita che fluisce in noi. Io sono Dio, perchè in Lui mi riconosco e riconoscendomi ed essendo fatto della sua stessa essenza posso esprimere la sua Idea.
Buona giornata Momo.

..........................


Studentessa: Vorrei sapere come ci siamo separati da Dio e da ciò che all'inizio ci univa. Come è successo?
Ramtha: Al vostro primo inizio, quando ognuno di voi sapeva di essere uno con il Padre, il vostro ego - la vostra identità- era Dio in una sola unicità, e la vita era l'avventura delle emozioni nell'esperienza di tutti i pensieri, perchè Dio è tutti i pensieri.
Il vostro ego era puro e non alterato, perchè nel vostro essere non c'erano atteggiamenti che potessero limitare l'accettazione del pensiero, cioè di Dio.
Sapevate di essere eterni nel momento presente e di essere illimitati nella vostra capacità di ricevere pensieri dal Padre, di trasmutarli in emozione e di manifestare l'emozione in creatività. Tutti voi eravate come bambini, perchè in voi non c'erano atteggiamenti che potessero alterare la purezza del vostro essere o limitare la vostra possibilità di espressione. Non conoscevate la paura. Non conoscevate giudizi di superiore o inferiore. Non conoscevate la competitività o la gelosia o possessività. Non conoscevate la morte. Eravate come bambini. perchè non avevate ancora creato e sperimentato nessuno di quegli atteggiamenti.
Voi, gli Dei, possedevate fin dal vostro inizio la potente spinta di creare, e dare forma all'emozione del pensiero. E questo potere non era stato dato a qualcuno più e a qualcuno meno. Tutti erano uguali: Ma appena avete cominciato a creare, è emerso in voi lo spirito competitivo, la spinta a prendere il pensiero creativo di un altro e ad ampliarlo in qualcosa di ancora più grande, a creare i più, pensiero dopo pensiero, dopo pensiero.
Perchè pensate che esistono tante specie di fiori sul vostro piano? Si potrebbe pensare che una rosa dovrebbe bastare. E quante altre farfalle potrebbero esserci?
Perchè gli Dei diventarono una razza competitiva? Perchè nella loro foga creatrice cominciarono a pensare che forse non erano creativi come qualcun altro. Perciò cominciarono a vedersi sminuiti nel loro essere. E per compensare questo senso di inferiorità, gli Dei, creando, cercarono di superarsi a vicenda. E quanto più permettevano ai loro processi mentali di rsstare coinvolti nella competività, tanto più si ritenevano inferiori alla perfezione dell'è, si ritenevano separati da Dio, che è l'uguaglianza di tutte le cose.
Come vedete si arriva alla separazione dalla vita e al suo concetto di di imperfezione solo se si ritiene qualcosa superiore a qualcos'altro. Tuttavia nella realtà della vita nulla è superiore o inferiore a qualcos'altro. Tutte le cose semplicemente sono, nell'uguaglianza dell'E'. Quindi tutto è in uno stato di perfezione o, più appropriatamente, in uno stato di E', di essere: solo gli atteggiamenti e i pensieri collettivi rendono una cosa inferiore alla perfezione dell'E', che è ciò che in realtà essa è.
La separazione più grande l'avete subita quando siete entrati nel corpo umano. Fino a quel momento, anche se avevate cominciato a separarvi da tutte le cose, eravate ancora consapevoli della vostra divinità e dell'immortalità del vostro essere. Ma quando siete calati in un corpo e avete cominciato a sperimentare la realtà della materia cellulare, siete caduti nella trappola delle funzioni della materia chiamate fame, freddo, sopravvivenza, presi dalla lotta per mantenere ciò che eravate diventati. Vi siete uniti con la materia cellulare che alla sua creazione era stata programmata per permettere la sopravvivenza della materia. Quel matrimonio di un grande essere immortale con un meccanismo della materia, che era stato predisposto per la sopravvivenza della sua stessa struttura, ha fortemente alterato e limitato. Ed è stata l'esperienza dei sentimenti di paura, di competitività e di gelosia di questo piano, registrati nella vostra anima e programmati nelle strutture cellulari del vostro corpo, che ha ulteriormente rafforzato il vostro ego limitato e ha ulteriormente alterato la conoscenza interiore di esseri divini, immortali e tutt'uno con la vita.
Studente : Continuo a non capire perchè gli Dei, che avevano sempre saputo di essere eterni. a un certo punto hanno creduto che sarebbero morti. E sopratutto, come sono arrivati ad accettare l'idea della morte'

Edited by Scharden - 23/10/2012, 23:33
 
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Scharden
view post Posted on 23/10/2012, 23:26




Perchè pensare d'essere separati da Dio ?
Poter "dimenticare" la propria origine nel momento stesso in cui
l'avventura umana percorre il suo corso non deve indurci all'idea di separazione
perchè.....ricordiamo.......l'esperienza umana non è il fine.
La buccia non è sostanza...benchè pure in essa contenuta.
E' "solo" la prima immagine che sappiamo vedere e toccare. Destinata
alla fine in quanto tale.

No, mai saremo separati da Dio se parliamo per conto della sostanza che
in VITA ci tiene e che di Dio è parte stessa.
Diverso è se..... è la buccia che facciamo parlare.

Ahhhhh....quella domanda che ho posto prima !!!!
Avrà pur un senso ?

:bacio:
 
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217 replies since 12/7/2012, 11:51   12428 views
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