il senso della vita

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fratellobianco
view post Posted on 4/1/2014, 00:02




Un insegnamento spirituale vi fa intravedere da lontano un
paesaggio meraviglioso… Voi sapete che non lo potrete mai
raggiungere, ma almeno lo avrete potuto scorgere, e quella
visione vi accompagnerà e non smetterà di ispirarvi. Non
potrete più dimenticare quello splendore, niente più vi
fermerà, niente più vi farà indietreggiare. A poco a poco
supererete tutti gli ostacoli, perché quella visione colmerà la
vostra anima del desiderio di raggiungere una meta che si
allontana continuamente. Senza dubbio soffrirete sentendola
sempre al di fuori della vostra portata, ma questa sofferenza
alimenterà in voi lo slancio, il bisogno di avanzare ancora e
ancora...
Il senso della vita sta nella ricerca di ciò che è eternamente
irrealizzabile, inaccessibile. Questa aspirazione a qualcosa che,
come l’orizzonte, sembra allontanarsi via via che avanziamo,
pervade la nostra coscienza, la nostra subcoscienza e la nostra
supercoscienza; essa mobilita tutte le nostre energie e ci apre
il cammino verso l’infinito, verso l’eternità: niente ci
può più fermare."

Omraam Mikhaël Aïvanhov

tratto da: www.prosveta.it/
 
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fratellobianco
view post Posted on 7/1/2014, 14:05




« È importante costruire la propria esistenza partendo
da un'idea fondamentale. Quell'idea sarà come un nucleo,
un punto centrale. Tutto intorno potranno in seguito formarsi
vari cerchi, ma al centro deve esserci un'unica idea;
è a questa condizione che la vita acquista veramente un significato,
una coerenza. Non è proibito avere la mente piena di idee e progetti,
ma non si può edificare qualcosa di solido se non partendo
da un punto centrale.
Poche persone si alzano al mattino con un'idea fondamentale
che guiderà la loro attività e il loro comportamento durante tutta la giornata.
Fin dal risveglio, i più si agitano interiormente in tutti i sensi,
e anche se svolgono correttamente i propri compiti,
mantengono uno stato di dispersione che nuoce al loro equilibrio fisico e psichico.
Si decidano finalmente a fondare la propria vita su un'unica idea,
e a quel punto si risveglieranno in loro determinate potenze che essi nemmeno conoscono,
e che pure sono presenti in tutte le cellule del corpo;
queste potenze andranno a sostenere i loro sforzi ed essi si sentiranno guidati e sostenuti
in tutte le proprie attività. L’idea, il principio che dobbiamo mettere al centro della nostra vita,
lo riassumerei in una sola parola, una parola che però può svilupparsi all’infinito: luce. »
Omraam Mikhaël Aïvanhov
 
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fratellobianco
view post Posted on 11/1/2014, 18:16




« Posandosi su un oggetto o un essere, ogni raggio di sole gli comunica qualcosa di vivo. Anche le pietre hanno bisogno della vita che ricevono dal sole. Sì, perché le pietre, benché inanimate, sono vive. La vita, ovviamente, è più percepibile nelle piante, che crescono, si moltiplicano e fruttificano grazie alla luce solare. Negli animali, poi, i raggi del sole si trasformano non solo in vitalità, ma anche in sensibilità. Infine, negli esseri umani i raggi del sole diventano intelligenza, ragione. È infatti a partire dal regno umano che la luce trova un'accoglienza abbastanza completa per manifestarsi come pensiero.
Lo spirito che vi parla attraverso la bocca di uomini e donne è dunque un’emanazione della luce solare. Attraverso loro, è la luce che pensa, che parla, canta e crea. Via via che si apre un varco negli esseri, la luce appare sotto forma di intelligenza, di amore, di bellezza, di nobiltà, di forza. »

Omraam Mikhaël Aïvanhov


tratto da: www.prosveta.it/
 
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fratellobianco
view post Posted on 16/3/2014, 08:34




« È detto che l’essere umano è stato creato a immagine di Dio. Nella sua essenza egli è dunque un puro spirito. Allora, perché viene a incarnarsi sulla terra? Per esplorare la materia, ed è così che riuscirà a sviluppare tutte le capacità del suo cervello, che sono pressoché infinite. Nel corso di questa discesa, i suoi cinque sensi, che sono degli intermediari fra lo spirito e la materia, hanno ovviamente acquisito sempre più importanza, fino al punto che l'essere umano ha finito per perdere la coscienza del mondo dello spirito, del mondo divino, dove ha la propria origine; ha reciso il legame con quel mondo e non ne avverte nemmeno più la presenza, il che costituisce un grande impoverimento, anche se egli non ne è cosciente. Eppure, questo contatto con la materia rimarrà per lui un’acquisizione straordinaria.
È nei progetti dell’Intelligenza cosmica condurre la creatura umana fino alla perfezione. Essa deve dunque passare attraverso l’opacità della materia, passare attraverso la malattia e la morte, fino al giorno in cui, forte di quelle esperienze, tornerà verso la vera vita, verso la luce, verso la libertà, e sarà allora che conoscerà pienamente il suo Creatore. »

Omraam Mikhaël Aïvanhov


tratto da: www.prosveta.it/
 
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fratellobianco
view post Posted on 18/3/2014, 06:25




« «La vita è sogno»: è ciò che dicono poeti, filosofi e drammaturghi. Ed è vero. Ma non è per il fatto che la nostra vita terrena è un sogno che ci si deve lasciar andare a sognare… o più esattamente a sognare ad occhi aperti, a elucubrare, come troppo spesso accade. Si desidera questo, si vorrebbe quest'altro… Ma quei sogni sconclusionati, ispirati unicamente dai capricci, dal gusto per gli agi e i piaceri, non sono utili a nessuno, e men che meno a coloro che vi si abbandonano.
Non è proibito sognare, anzi, si deve sognare, ma a condizione che siano sogni coscienti e ispirati dalla generosità, sogni per il bene di tutti gli esseri umani. Ciascuno è in grado di creare tramite il pensiero immagini di una grande potenza che possono influenzare il corso delle cose. Allora, perché non sognare che il mondo intero un giorno vivrà nell’amore, nella pace, nella libertà e nella gioia? Se molti più uomini e donne facessero spesso questi sogni, contribuirebbero a una loro più rapida realizzazione. »
Omraam Mikhaël Aïvanhov


tratto da: www.prosveta.it/
 
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fratellobianco
view post Posted on 23/3/2014, 08:41




« Che molte persone provino affetto reciproco, non lo si può negare; allo stesso tempo, però, sono talmente egocentriche da non accorgersi di quanto si stiano facendo soffrire a vicenda. E allora ne conseguono drammi, separazioni, anche nelle famiglie.
Ecco un uomo che, interamente assorbito dalle sue attività professionali – come accade tanto spesso ai nostri giorni – trascorre il suo tempo fuori casa, impegnato in riunioni, in viaggi… Quando rientra la sera, stanco, preoccupato e di cattivo umore, anche a causa delle difficoltà che ha incontrato nel corso della giornata, si lascia cadere su una poltrona e si immerge nella lettura del giornale per far capire chiaramente alla moglie che non vuole essere infastidito dai problemi della casa, dei figli e così via… Da molti indizi potrebbe accorgersi che la moglie comincia a stancarsi di quella situazione e che anche i figli ne soffrono. E invece no, non vede niente: la moglie è lì, i figli sono lì… i suoi mobili pure: va tutto bene. Fino alla sera in cui, rientrando a casa, scopre con stupore che la moglie se ne è andata portando con sé i figli… o abbandonandoli! E lui non capisce. È un colpo terribile, non riesce a riprendersi, ha un crollo e va dallo psicanalista, oppure consulta dei chiaroveggenti per sapere se sua moglie tornerà! Da anni poteva vedere benissimo quel che rischiava di verificarsi, ma il suo egocentrismo lo ha reso cieco. »
Omraam Mikhaël Aïvanhov


tratto da: www.prosveta.it/
 
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fratellobianco
view post Posted on 29/9/2014, 05:45




«Come le pietre, le piante e gli animali, l’essere umano fa parte dell’universo. Ma in quanto essere pensante egli ha un ruolo particolare da svolgere: deve partecipare alla costruzione di quell’edificio che è la vita collettiva. A chi lavora solo per se stesso non può accadere niente di buono. Qualcuno dirà: «Ma come? È lavorando per me stesso che guadagno qualcosa!» No, perché quel “me stesso” al quale egli consacra tutti i suoi sforzi, quell'io egoista e separato dagli altri è un baratro e, concentrandosi solo sui propri interessi, senza rendersene conto egli getta tutte le sue ricchezze in quel baratro. Crede di guadagnare, mentre in realtà perde.
Sono rari gli esseri umani che hanno coscienza di tutto ciò che potrebbero acquisire lavorando per la collettività; e per “collettività”, non bisogna intendere unicamente la collettività umana, ma tutte le creature dell’universo, fino a Dio stesso. Per farmi comprendere anche dai materialisti più incalliti, dirò che questa collettività cosmica, questa immensità per la quale dobbiamo lavorare, è paragonabile a una banca nella quale vengono messi dei capitali: tutto ciò che facciamo per questa collettività un giorno tornerà a noi amplificato.»
Omraam Mikhaël Aïvanhov

Tratto da: www.prosveta.it
 
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