"Vista la natura del lavoro che egli svolge con i suoi discepoli,
un Maestro spirituale ha bisogno di sapere su chi poter contare.
E può contare soltanto su quegli esseri che hanno un profondo
bisogno di liberarsi, di vincere le proprie debolezze. Quanto
agli altri, non si fa illusioni: ben presto questi lo
abbandoneranno o cercheranno perfino di nuocergli. Tuttavia, dal
momento che sono venuti, egli li accetta, deve lasciare loro una
possibilità; cerca così di aiutarli, poiché non ignora quanto
sia difficile l’esistenza di ciascuno: forse essi non hanno
avuto delle buone condizioni, dei buoni esempi. Ma la realtà è
questa, ed egli sa cosa debba aspettarsi.
Dunque, quando una nuova persona si presenta a lui, un Maestro
spirituale non si interessa al suo rango sociale, ai suoi diplomi
e alle sue ricchezze. L’importante, per lui, è il suo ideale,
il modello al quale quella persona tenta di conformarsi. Ed è
ciò che egli cerca di scoprire non solo dalle sue parole, ma
anche dal suo sguardo, dai suoi gesti e da tutto ciò che emana
da lei, poiché è attraverso quei segni, a volte impercettibili,
che essa si rivela veramente. "
Omraam Mikhaël AïvanhovTratto da:
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