Vivere sostenibile, il ben-essere intorno a noi

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jovanja
view post Posted on 18/5/2009, 10:11






Torna la Fiera del vivere sostenibile

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"Consumare meno, consumare meglio". Questo lo slogan della sesta edizione milanese di Fà la cosa giusta, fiera del consumo critico e degli stili di vita sostenibili.

Anche quest'anno, Fieramilanocity ospita (dal 13 al 15 marzo) la prima fiera dedicata alla sostenibilità economica, ambientale e sociale. Il tema portante, il consiglio, meglio ancora l'invito di questa edizione è proprio quello di consumare meno per vivere meglio.

E visto il periodo non certo roseo per l'economia globale, quale miglior modo per rivedere il nostro stile di vita, partendo proprio dal quotidiano, per imporre poi a livelli più alti cambiamenti sostanziali nelle modalità produttive e di consumo.

Ecco allora la volontà di puntare verso prodotti di qualità e meno usa getta; di riscoprire il buon gusto a tavola con prodotti locali e di stagione; di scegliere mezzi di trasporto alternativi, per migliorare la salute e la qualità dell'aria.
Un viaggio attraverso 400 espositori, dove i visitatori potranno conoscere progetti, condividere esperienze, partecipare a dibattiti e tavole rotonde.

Una Sezione speciale verrà allestita quest'anno per Fà la cAsa giusta, un'iniziativa che punta a mostrare e indicare al visitatore le piccole scelte quotidiane che possono rendere la nostra casa sostenbile, attraverso prodotti e servizi d'eccellenza, selezionati per il loro design, il basso impatto ambientale, la valorizzazione dei saperi artigiani, l'utilizzo di materiali al 100% naturali o riciclati.

Ma non solo. Si potrà sfilare tra il Critical fashion e Selfmade fashion, vetrine che ospiteranno abiti d'alta moda colorati naturalmente, o acessori ricavati da materiali riciclati. O ancora viaggiare all'interno della mobilità sostenibile, tra biciclette, progetti di car sharing e car pooling. O perché no, esplorare il mondo del Software libero e dell'Information Technology etica.

Il tutto magari degustando qua e là prodotti tipici, biologici, a 'km zero', biodinamici, per entrare direttamente nel mondo delle aziende agricole che producono prodotti biologici, ma anche cooperative sociali, presidi Slowfood e Gruppi d'Acquisto Solidale.

Rudi Bressa
Fonte-lifegate.it/essere-

 
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jovanja
view post Posted on 28/5/2009, 22:24




No, ai sacchetti di plastica

Grazie a due mosse per anticipare l'addio ai sacchetti di plastica in tutto il nordest Italia compiute da Despar in anticipo rispetto alle norme di legge, migliaia di tonnellate in meno di petrolio e CO2.

Con l'approvazione della Finanziaria 2007, dal primo gennaio 2010 entra in vigore il divieto di produzione e commercializzazione di sacchetti in plastica non biodegradabili, come definiti dalla direttiva Ue. Aspiag Service (la Despar del Nordest), però, ha deciso di anticipare l'obbligo di legge, non solo riducendo da subito l'uso dei sacchetti in plastica usa e getta, ma anche proponendo con il nuovo marchio 'Ecorispetto' due alternative eco-compatibili.

I clienti dei supermercati Despar, Eurospar e Interspar del Triveneto e della provincia di Ferrara, quindi, potranno acquistare gia' dal prossimo marzole borse della spesa Despar Ecotone, robuste, pratiche, lavabili in lavatrice e riutilizzabili per lunghissimo tempo.

Da subito, invece, entreranno in commercio le nuove borse della spesa Despar Ecompostabili realizzate in Mater-Bi, una famiglia di bioplastiche nate dalla ricerca italiana di Novamont e costituite da materie prime rinnovabili di origine agricola (amidi e olii vegetali - non Ogm!).

In Italia, ogni anno, finiscono tra i rifiuti 2 milioni di tonnellate di plastica, 300 mila delle quali derivano da oltre 4 miliardi di shopper e sacchetti per il trasporto della spesa. Queste buste in plastica, attualmente in uso nella maggior parte degli esercizi commerciali, in base alla norma di legge dovranno essere sostituite da borse biodegradabili realizzate con materiali di origine vegetale, come il Mater-Bi.

Le borse Despar Ecompostabili sono completamente biodegradabili e compostabili, usabili per effettuare la raccolta differenziata dei rifiuti organici, già obbligatoria in molti Comuni italiani.

Si calcola che con questo provvedimento sara' possibile 'risparmiare' l'equivalente di 430mila tonnellate di petrolio e ridurre di circa 200mila tonnellate le emissioni di CO2 nell'atmosfera: "Ogni anno, soltanto presso i nostri punti vendita, vengono acquistati circa 40 milioni di sacchetti in plastica, che corrispondono ad un'immissione dell'atmosfera di 2000 tonnellate di CO2 - spiega Francesco Montalvo, direttore marketing di Despar - nel 2009, utilizzando anche soltanto il 20% di sacchetti in meno grazie alle alternative eco-compatibili che proponiamo con il marchio Ecorispetto, stimiamo di poter gia' ridurre le emissioni di CO2 di almeno 400 tonnellate".

Partner di Despar nel progetto Ecorispetto sono Novamont insieme a Legambiente. "L'iniziativa Ecorispetto e' un importante segnale per lo sviluppo di una cultura orientata sulla sostenibilita' economica ed ambientale e la minimizzazione dei rifiuti- dice l'amministratore delegato di Novamont, Catia Bastioli- gli shopper, oltre ad essere un servizio per l'utente, costituiscono uno dei prodotti con il maggiore rischio di dispersione nell'ambiente".

Redazione Ambiente

Fonte -lefegate.it-
 
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Sherry76
view post Posted on 29/5/2009, 05:16




CITAZIONE (jovanja @ 28/5/2009, 23:24)
No, ai sacchetti di plastica

Da tempo faccio scorta nei centri commerciali e nei supermarket dotati di buste ridige - stile borsa - per non prendere l'odioso sacchetto di plastica...

ma ora che con la raccolta differenziata non ci danno più le buste differenziate.. ma ci hanno invitato ad usare i sacchetti della spesa per la raccolta del secco e della plastica... beh! viene naturale comprare a prendere i sacchetti di plastica visto che quelli differenziati ci costano economicamente un bel po'... ma allora se dal 2010 dovranno sparire i sacchetti di plastica.. perchè la raccolta differenziata non si è organizzata per tempo?

 
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jovanja
view post Posted on 29/5/2009, 22:22





Quì da noi, il comune ci fornisce i sacchi per l'umido, in tutti i supermercati
vendono sacchi di tela per la spesa, ed anche il "decatlon" utilizza
le buste di master-bi.. siamo molto avanti, nessuno però sembra accorgersene,
forse perchè non lo dice la TV, troppe persone smettono di guardare
ciò che hanno intorno per vedere solo ciò che propina loro la TV.

Oggi alla coop di Vignate, nel centro commerciale l'acquario, ha visto
il distributore di detersiovo Self-service, ossia compri la prima volta il
contenitore e lo riutilizzi ogni volta che fai "il pieno". Il detersivo costa meno,
ed in coda alla cassa parlando, una donna che l'ha provato sostiene
che è un buon prodotto, vi farò sapere alla prossima spesa lo provo.
 
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jovanja
view post Posted on 24/9/2009, 11:06




.. questo articolo è del Febbraio 2008..

"Differenziamoci" è stato un esperimento proposto da Greenpeace, per dimostrare che anche in Campania si può fare la raccolta domiciliare dei rifiuti con ottimi risultati. Risultato? La quantita di rifiuti prodotti dal campione è diminuita di 2/3.

L'esperimento di Greenpeace ha coinvolto 50 famiglie di Napoli che hanno deciso di rimboccarsi le maniche. Ciascuna famiglia ha differenziato i propri rifiuti: carta, plastica e alluminio, vetro e, naturalmente, umido sono finiti negli appositi bidoni. Il risultato è stato sorprendente.

I 522,6 kg di rifiuti ottenuti sono stati così ripartiti:

- 158 kg di umido (30%) da cui deriverà un quintale di compost;
- 112,3 kg ci carta e cartone (21%), utili a produrre un quintale di libri in carta riciclata;
- 61,7 kg di plastica e metalli (12%): dalla plastica si potranno ricavare 21 maglie in pile o 8 piumini in pile o 12 vaschette, dai metalli 2 bici o 8 caffettiere o 2 monopattini;
- 50,2 kg di vetro (10%), da cui ricavare 200 bottiglie;
- 140,4 kg di indifferenziato (27%).

Cosa significa? Che è stato raggiunto, in meno di una settimana, il 73% di raccolta differenziata, riducendo di 2/3 il peso complessivo dei rifiuti. Davvero non male, nella regione della perenne emergenza rifiuti.

Un risultato simile a "Differenziamoci" è stato ottenuto dai circa cento comuni campani che, da pochissimi mesi, hanno messo in atto un piano di raccolta domiciliare, riuscendo non solo a diminuire il peso dei rifiuti, ma anche, come afferma Vittoria Polidori, responsabile della campagna Inquinamento di Greenpeace, l'impatto ambientale e le emissioni di biogas.

Per l'esperimento Greenpeace si è avvalsa, oltre che della collaborazione delle famiglie di Napoli, anche dei consulenti locali Achab Group già operativi in Regione.
Secondo l'associazione, per migliorare la situazione ed evitare che l'impegno delle 50 famiglie volenterose resti vano, è necessario avviare quanto prima la costruzione di impianti di compostaggio in tutta la Campania.
In pratica, cambiare politica.

Chiara Boracchi
-Fonte.. lifegate.it/ambiente-

 
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