Stress e comportamento alimentare

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Sherry76
view post Posted on 27/12/2009, 18:26




Stress e comportamento alimentare

Vi state preparando per parlare in pubblico ad un evento importante; allungate la mano verso i biscotti o rifiutate la sola idea del cibo? Lo stress influisce in diversi modi sul comportamento alimentare delle persone, leggete qui per scoprire come.

Ci stressiamo quando accade qualcosa, dentro di noi o nel nostro ambiente, che minaccia il nostro status quo.

Allora mettiamo in atto diverse tattiche per gestire l’agente stressante e tornare al nostro stato di equilibrio.
Lo stress può essere interno, come preoccuparsi per qualcosa o arrabbiarsi, oppure esterno, come affrontare un esame o certe situazioni sociali.

Poiché lo stress è parte integrante della nostra vita quotidiana, come mangiamo in risposta ad esso può avere un impatto sulla nostra alimentazione in generale e sulla nostra salute.

Lotta o fuga
Quando è in pericolo, il corpo attiva automaticamente la risposta di lotta o fuga. Una scarica di adrenalina porta sangue al cervello, al cuore e ai muscoli allontanandolo dal sistema digestivo, preparandosi a correre o a lottare. Si crede che questa reazione si verifichi anche se la minaccia o l’agente stressante sono psicologici o emotivi anziché fisici.

Questo stato di allerta dovrebbe rendere le persone incapaci di mangiare o addirittura creare un senso di nausea. Ma è stato dimostrato che per alcune persone lo stress è un forte stimolo a mangiare e che queste in realtà mangiano di più, non di meno, in situazioni di stress, quindi che cosa sta succedendo?

Chi segue una dieta tende a mangiare di più in situazioni di stress
Sono molte ai giorni nostri le persone che seguono una dieta dimagrante o che stanno comunque attente al proprio peso. Ciò in genere significa anche controllare il tipo e la quantità del cibo consumato. Chi segue una dieta inoltre deve ignorare i propri segnali di fame per poter mangiare meno di quanto in realtà vorrebbe. In altre parole, questa persone esercitano delle limitazioni sul proprio modo di mangiare.

Le persone che invece mangiano seguendo gli stimoli dell’appetito, mangiano senza porsi limitazioni. Gli studi hanno ripetutamente dimostrato che in situazioni di stress le persone che si limitano abitualmente nel cibo tendono a mangiare di più e coloro che non si limitano tendono a mangiare di meno (2, 3.)

Lo stress può portare a mangiare freneticamente coloro che di solito si limitano nel cibo
Il dottor Paul Lattimore, esperto di comportamenti alimentari della Liverpool John Moores University, propone una spiegazione del perché chi segue una dieta mangia di più in situazioni di stress. “Quando le persone seguono una dieta, impegnano così tante energie nel controllo dei processi biologici che restano loro risorse limitate per gestire i problemi di ogni giorno. Quindi nelle situazioni di stress perdono il controllo e se c’è del cibo a disposizione, lo mangiano. E non solo: queste persone sono così abituate a non tener conto dei segnali del proprio corpo che ignorano o interpretano male i segnali della reazione di lotta o fuga.”

Strategie di gestione dello stress
Un recente studio su larga scala realizzato in Finlandia ha mostrato che l’indice di massa corporea (che misura il rapporto fra peso e altezza) era più alto fra coloro che mangiavano a causa dello stress e che questi tendevano a mangiare più cibo come salsicce, hamburger, cioccolato e pizza, rispetto agli altri (4). Quindi, se la reazione allo stress in alcune persone è quella di mangiare di più, e questo insidia costantemente i loro tentativi di controllare il peso, che cosa si può fare per aiutarle?

Il dottor Lattimore, che ha lavorato nella prevenzione dell’obesità, ci da qualche consiglio. “Per prima cosa, la persona deve identificare quale specifica situazione scatena lo stimolo a mangiare troppo, poi deve escogitare modi alternativi di combattere lo stress. Una strategia ideale sarebbe quella di fare una passeggiata, poiché questo permette di pensare ad altro e contemporaneamente di bruciare calorie.”

Sintesi
Le persone che mangiano quando hanno fame e smettono quando sono sazie sono in accordo con i propri segnali biologici. Queste persone in situazioni di stress non hanno voglia di mangiare. Le persone che non tengono conto dei propri segnali biologici invece hanno bisogno di individuare gli stimoli emotivi e psicologici che li portano direttamente al frigorifero, e di crearsi delle tattiche diversive. Questi comportamenti di risposta allo stress sottolineano l’importanza di approcci al controllo del peso corporeo che riducano le limitazioni all’alimentazione e piuttosto enfatizzino una maggiore assunzione di frutta e verdura, cibi con poche calorie e ricchi di nutrienti. Questi cibi possono quindi diminuire l’apporto calorico degli episodi in cui si mangia in modo frenetico.

EUFIC - European Food Information Council
(fonte)

Edited by Sherry76 - 7/7/2011, 20:54
 
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Jovanja
view post Posted on 1/6/2012, 23:36




Una cosa è certa, seguire una buona alimentazione non dipende solo dalla volontà di farlo, perchè possiamo avere mille validi motivi e mille stimoli, ma se dentro di noi qualcosa ci fa sentire un brontolio, una sensazione di vuoto, bisogno di coccole, solitudine, insoddisfazione... ecc ecc aggiungiamolo alla fretta che ci perseguita, alle esigenze sempre più grandi che ci sovrastano anche quando esigenze poi non lo sono per davvero.. l'angoscia di essere in ordine ed a posto tra gli altri, l'antipatica diceria che gironzola tra le persone, la paura di essere additati o messi in disparte.. picere a chi ci sta vicino ed a chi non ci sopporta.. essere accettati come persone, essere ascoltati.. insomma siamo circondati da tante paure che ci sovrastano a tal punto da cercare rifugio, si addirittura rifugio, nel cibo, in quel boccone che sazia la nostra piccola esigenza d'attenzione..
Forse sarebbe bene cercare di affrontare una alla volta le nostre paure, quali che siano i nomi che gli diamo, sono solo paure.. che in realtà non hanno motivo di esistere, ma ci accompagnano fin dalla più tenera età, e si amplificano con il tempo.. ma sono come palloncini gonfi d'aria.. se proviamo a vedere meglio quali e quante qualità abbiamo, se impariamo a dare a noi stessi quello che cerchiamo negli altri senza aspettarci la felicità regalataci al di fuori di noi, se ci accettiamo come siamo, tanto nessuno è senza difetti, solo alcuni li nascondono o li truccano bene, se faremo questi passi, quei palloncini uno alla volta scoppieranno e svaniranno nella nullità.
Saremo così in grado di ascoltare meglio le nostre esigenze e non confonderemo il vuoto della nostra mano che non stringe quella che vorremmo con un vuoto nello stomaco, non confonderemo l'indifferenza altrui o la paura di non essere accettati, poichè sarà un problema altrui il non vedere quale bella persona siamo e non ha senso cercare l'accettazione di una persona che non è in grado di vederci per quello che realmente siamo.
Impariamo ad amarci per come siamo e ad ascoltare le vere esigenze del nostro corpo, del nostro palato, inoltre ricordiamoci che un pranzo in compagnia è fatto proprio per stare in compagnia e divertirsi, chiaccherare, gioire, non è il cibo il protagonista, ma l'amicizia.
Credo di aver bisogno io per prima di rileggerlo e di metterlo in atto.. di mettermi nel giusto equilibrio tra mente e corpo.
 
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Sherry76
view post Posted on 3/6/2012, 19:52




Concordo con te cara Jo,
io mi rendo conto di quanto lo stress influisca sul mio rapporto con il cibo... ci sono periodi in cui sono "apparentemente" tranquilla che riesco ad alimentarmi senza eccedere... e anche perché no... a resistere alle tentazioni... e altri periodi in cui ho soltanto voglia di coccolarmi.....

per quello sto tenendo un diario alimentare dove annotto tutto quello che mangio.... così da tenere un po' sotto controllo la situazione :P
 
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2 replies since 27/12/2009, 18:26   75 views
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