L'ipocrisia dei rapporti familiari

« Older   Newer »
  Share  
Sherry76
view post Posted on 11/2/2010, 22:01




Certo che il titolo che ho scelto per questa discussione è duro...
può sembrare lapidatorio...

ma niente di può vero di quanto grazie alla mia vita sto scoprendo
sulla pelle, su quella delle persone che ho incontrato...

non si può parlare di amore materno come assoluto perché in realtà

ci sono madri che non sono madri e si comportano più come colei che non ama
e che ha il cuore di pietra, insensibile alla vita...

ecco io voglio con questo denunciare la falsità insita in certi rapporti...

non è vero che il rispetto è dovuto soltanto dai figli verso i genitori...
non è vero che si deve amare i propri genitori perché ci hanno dato la vita o ci hanno accolti in casa loro...

l'amore non può essere etichettato perché esso è universale...

l'amore non si rinfaccia...

e quello che si è fatto per i figli non si rinfaccia...

quante madri ci sono che hanno patito la fame perché i soldi servivano per curare i propri figli malati...
queste madri hanno mai detto ai figli: io ho fatto questo per te e quindi devi rispettarmi e amarmi...
no... queste madri hanno anche accettato l'indipendenza dei propri figli...

può una donna che non può avere figli adottare una figlia e farla vivere come un'intrusa mal sopportata
e ad ogni occasione rinfacciare a quella bambina, poi adolescente, poi donna che non è figlia sua... e che se fosse stata figlia sua sarebbe stata diversa...???

Dov'è l'amore in quella donna che si forgia dell'etichetta di madre senza comportarsi come tale...?

La vogliamo smettere di dare per scontati questi rapporti? e soprattutto l'autoritarismo stupido e senza senso concesso a delle persone soltanto perché genitori....

Nessuno è padre, nessuna è madre...
ma siamo tutti figli... e nello stesso tempo fratelli...

quando cadranno queste barriere ipocrite...
allora la Vita sarà pienamente vita... senza bisogno di scuse e di raggiri...

A voi la parola

:bacio:
 
Top
jovanja
view post Posted on 11/2/2010, 22:50




..l'amore è amore..
saperlo donare non è semplice, saperlo riconoscere ancora meno...

sentirsi inadatti, non all'altezza, inutili, senza niente che si possa dire "mio",
induriesce il cuore, e se la vita, le circostanze, le sconfitte.. rincarano la dose,
si può diventare aridi senza volerlo e riversare tutta l'amarezza che si prova
sulla persona più debole e più bisognosa.. come un figlio, che sia naturale o no..
non è una giustificazione, ma una possibile lettura di ciò che sembra "non amore"
e che potrebbe essere solo un grido di dolore... facile per chi stà fuori da dire...
duro e doloroso per chi lo vive sulla propria pelle...
i rapporti non sono mai scontati, ma sempre da costruire e da accudire..
essere genitori è molto difficile, e non sempre ci si riesce nel migliore dei modi..
alcuni non si fermano a fare i conti con gli errori che si commettono, e così facendo
ne fanno sempre di più... altri si fanno troppe domende si condannano a priori...
due lati della stessa medaglia "l'incomprensione tra genitori e figli"..
soluzioni non ne esistono.. consigli.. non è il caso, ogni parola è del tutto soggettiva,
figuriamoci la sua interpretazione...
 
Top
Sherry76
view post Posted on 11/2/2010, 23:00




Cara Jovanja,
nel mio caso personale...

io non mi sono mai sentita amata da mia madre
perché sin da piccola non perdeva occasione per ricordarmi
che non ero sua figlia e proprio perché "non ero sua figlia"
si permetteva di dire che ero diversa da lei...

in più appena mi sono resa autonoma.. è iniziata la guerra contro di me...

sembra una parola forte ma è proprio così... non accettava il fatto che facessi le mie scelte...

e ha cercato di distruggere la serenità di certi momenti, i compleanni, il diploma, la laurea, il primo matrimonio, la nascita di mio figlio, il battesimo di Leonardo, il mio matrimonio con Marco, ogni riunione di famiglia...

non ti dico il peso che ho dovuto sopportare a sentirmi trattare come un'ebete... e vederla impegnata nel controllo della mia vita... sino a vederla gioire quando stavo male e stavo con lei...

non ultima trattarmi da estranea per le cose di famiglia...

non è una semplice incomprensione...
ma è l'amarezza di aver compreso che mia madre non mi ha mai amato... e anzi...
ha cercato soltanto di avere (nel senso possessivo del termine) una figlia....
:bacio:


 
Top
jovanja
view post Posted on 11/2/2010, 23:20




..non ha saputo farlo.. non credo che non abbia voluto..
a modo suo il suo strano egoismo era amore.. insidiato dalla rabbia di non
aver saputo "fare" una figlia accontentandosi della figlia di un'altra donna,
che forse lei riteneva indegna d'essere madre, mentre lei che voleva esserlo
di fatto, non è una vera madre, o almeno non si è sentita tale..
anche questa non è una giustificazione ma un'ennesima lettura..
chissà quante altre "letture" ci sono dietro al comportamento di tua madre,
perchè alla fine è stata una madre, non la migliore, ma comunque una madre..
discutibile nei modi, ma lei ha fatto quello che riteneva di saper e poter fare..
se è vero che nulla accade per caso, evidentemente nella tua crescita era
destino che tu facessi questa esperienza, perchè?? non saprei, forso col senno
del poi, tra qualche anno lo saprai...
ti abbraccio con tutto il cuore, Jo-Vanja.
 
Top
Sherry76
view post Posted on 12/2/2010, 07:22




CITAZIONE (jovanja @ 11/2/2010, 23:20)
..non ha saputo farlo.. non credo che non abbia voluto..
a modo suo il suo strano egoismo era amore.. insidiato dalla rabbia di non
aver saputo "fare" una figlia accontentandosi della figlia di un'altra donna,
che forse lei riteneva indegna d'essere madre, mentre lei che voleva esserlo
di fatto, non è una vera madre, o almeno non si è sentita tale..
anche questa non è una giustificazione ma un'ennesima lettura..
chissà quante altre "letture" ci sono dietro al comportamento di tua madre,
perchè alla fine è stata una madre, non la migliore, ma comunque una madre..
discutibile nei modi, ma lei ha fatto quello che riteneva di saper e poter fare..
se è vero che nulla accade per caso, evidentemente nella tua crescita era
destino che tu facessi questa esperienza, perchè?? non saprei, forso col senno
del poi, tra qualche anno lo saprai...
ti abbraccio con tutto il cuore, Jo-Vanja.

Cara Jovanja...
hai perfettamente ragione...
io non giudico in niente mia madre...
soltanto che io sono diversa da lei...
sono sempre stata restia alla convenzione dei rapporti familiare
del "volemosi bene" perché della famiglia....

pensa che sin da piccola mi sentivo fuori luogo nelle feste di famiglia...
per non parlare del Natale dove parenti che prima ti ignoravano ti facevano sentire al centro del mondo
soltanto perché si era a Natale e si doveva essere tutti più buoni...

mia madre - secondo me - non ha mai superato il fatto che lei a differenza di sorelle e cognate non sia riuscita a farsi dei figli suoi...

quando ha deciso per l'adozione l'ha deciso perché voleva una figlia sua...

ma quello che non ha compreso è che non si ha un figlio... e che non c'è distinzione alcuna tra figli naturali e figli adottivi...

io - e ringrazio il Cielo di questo - ho compreso che la più grande ipocrisia è l'affetto familiare.... il dover amare...
quando l'amore non conosce etichette e confini...

mi sono sentita legata da un filo sottile più a degli "estranei" che ai componenti al nucleo famigliare...

mia madre invece di accettarmi come figlia... mi ha fatto crescere nella paura di deluderla... ma in verità non l'ho mai soddisfatta... proprio perché - paradossalmente - rappresentavo il suo fallimento come donna... perché all'epoca dei miei genitori una donna che non aveva figli... che non partoriva figli... era una donna vuota, sterile... un peso insomma... per il marito e per la famiglia...

era una convinzione stupida... ma negli anni Cinquanta - Sessanta la forza delle famiglie erano i figli... e l'adozione era un istituto considerato "riparatore" per quei matrimoni senza famiglia...

per tornare al fatto che nulla succede per caso (e io credo fermamente in ciò), mi posso soltanto domandare quale sia il mio passato karmico perché io debba fare questa esperienza....

una cosa è certa... sto pagando il mio debito... e ancora continuerò a pagarlo....

un'altra cosa che ho notato è come la Vita mi abbia messo in contatto con persone che in un modo e nell'altro hanno vissuto la mia stessa esperienza... forse perché ai miei occhi fosse più evidente la lezione che dovevo imparare...

e che...

il concetto di famiglia.. di tribù settaria... è astratto...

la vera famiglia è l'universo tutto e non esistono legami di sangue o di convenzione sociale... ma soltanto un filo invisibile che unisce tutti noi che siamo sulla terra... e che siamo viandanti sul cammino di Luce...

un'altra cosa infine... sin da piccola ho rifuggito legami o contatti con le persone false e ipocrite... sempre cercando la Verità e che essa venisse alla luce... ed è per questo che con mia madre i rapporti non sono stati mai idilliaci ma forzati...

perché lei vive per le convenzioni e per il giudizio degli altri...
io no...
 
Top
momosatya
view post Posted on 18/2/2010, 11:18




Mia cara sorella, ciò che dici è vero e questo capita anche a chi ha una famiglia di sangue, purtroppo non si riesce a comprendere che ogni essere è sulla terra per migliorare, e un figlio dovrebbe essere una gioia perchè si diventa genitori e figli insieme, crescendo entrambi, rispettandosi e soprattutto senza aver vogli di calpastare l'altro.
Ipocrisia di un rapporto che dovrebbe essere basato sull'amore e non dalle aspettative di una donna detta madre.
Ci hanno inculcato tante cose che alla fine , cerchiamo di sfuggire a quei tentacoli che ci soffocano, creandoci malattie invane non avendo modo di chiedere amore.
Hai scelto un bel travaglio terreno, ma vedo che nulla ti ostacola in questo momento della tua crescita, stai rafforzandoti e questo di per se è meraviglioso, stai aprendo gli occhi del cuore e sai valutare il tuo sentimento e quello degli altri.
Per noi questo è gioia Serena, perchè quando una stella si accende nel cielo della vita, un profumo intenso di amore avvolge la Madre Terra.
Grazie per i tuoi cambiamenti e per la chiarezza che stai incontrando.
Non farti fermare da nulla e prosegui la tua vita tenendo alto il vessillo della vittoria. Momo
 
Top
Sherry76
view post Posted on 18/2/2010, 11:31




grazie cara sorella...

la cosa più sconcertante che ora comprendo il passato e il rapporto dei miei genitori...

sono stata cresciuta nell'ipocrisia di una famiglia unita...

quando invece io so per certo che mia madre e mio padre non erano più coppia da quando io avevo sette anni...

e vedere i tuoi genitori che recitano... che fingono... fa male.. perché io sapevo la verità...

ma le cose stanno venendo alla luce...

e questo è un bene...

per tutti non soltanto per me...
 
Top
Sherry76
view post Posted on 8/3/2010, 19:40




Vi cito un brano che può essere utile al confronto sul tema della discussione:

Il rapporto fra uomo e donna è un rapporto fondato non sull'amore, ma sul possesso dell'oggetto. Non essendo fondato sull'amore, ma sul possesso, è chiaro che ne discendono tutte le consequenziali patologie, perché il possesso funziona finché c'è la passione. Quando la passione viene meno - e la passione è un elemento disturbante dell'amore - il gruppo si scioglie, oppure entra in sofferenza acutissima, perché rinunciare alla propria libertà significa castrare una parte di se stessi.
Allora il gruppo nasce già male, perché nasce sull'idea di possesso. Peraltro, un'idea di possesso che comporta rinunce totali che devono rimanere tali per tutta la vita è qualcosa che umanamente farebbe venire i brividi a chiunque. Quasi sempre diventa tutto ciò una tragedia. Non a caso le famiglie sono quasi tutte disfunzionali e quando non lo sono, sopravvivono semplicemente perché interviene un'abulia totale, una stanchezza totale e un disamore totale e la famiglia diventa soltanto un modo per trascinare una catena pesantissima per tutta la vita.
Non mi dite che la mia diagnosi è troppo forte o troppo terribile. Francamente io vedo soltanto famiglie che sono complessivamente costruite così, dove poi ciascuno tradisce l'impegno con il proprio compagno di vita e lo tradisce perché la libertà è più forte dei limiti.
Io vedo una famiglia in cui gli esseri umani siano liberati dalla possessività, perché la liberazione dalla possessività riporta un'altra volta l'accordo, l'amore. Due persone s'incontrano perché dovrebbero potersi scambiare esperienze, maturità, progetti, programmi. E sapreste indicarmi le famiglie dove avviene tutto questo, dove ci sia progetto, programma, scambio, mettersi a nudo, verificarsi, diventare soggetti liberi? Che si trovano e ritrovano anche esperienze di esistenza in vita che ciascuno fa separatamente, per poi riportare l'esperienza nel gruppo famigliare? Questo è l'amore.

Fonte: Entità Andrea

e ora la parola a voi....
io concordo su tutto quanto detto dall'entità A
 
Top
momosatya
view post Posted on 9/3/2010, 12:00




L'ipocrisia dei rapporti indice di non chiarezza, di disarmonia tra le parti, quanto disagio crea nel vivere la quotidianità dei rapporti.
Credo che tutto ciò derivi da una assoluta mancanza di verità nei confronti dei nostri sentimenti, siamo immaturi per poter avere rapporti amorevoli e non egoistici come spesso accade.
Siamo bugiardi, vogliamo che la felicità ci sia data dall'esterno e non abbiamo nessuna voglia di ricercarla dentro di noi.
Che cos'è la relazione con una famiglia, con un fratello, con il cuore del vostro essere?.
In verità è l'immagine riflessa ( di ciò che avete esemplificato ) fin dall'inizio.
Eone dopo eone avete fatto esperienza di che cosa significhi essere madre o padre, provare amore ineguagliato per la famiglia.
Avete albergato in voi l'amarezza, il risentimento e il prosciolimento di tutte le relazioni che vi sono sembrate disarmoniche e disagevoli.
Tutto ciò accade per farvi comprendere quello che siete.
Tutto ciò che crea disagio è il disagio e il disallineamento con l'elemento divino che è in voi, ed è noto come Alter Ego.
In verità questa è una parte divina di voi.
L'Alter Ego potrebbe esprimersi come nell'attaccamento a ciò che è di natura fisica, al disallineamento noto come dolore, al fraintendimento di altre entità, alla creazione di guerre sul nostro pianeta e a ogni sorta di malessere in una qualunque delle sue miriadi di forme.
Noi tutti siamo una famiglia.
La vostra famiglia non è composta solo da quanti abitano con voi, ma da quanti amano con voi.
Innamoratevi di questa famiglia, prendetevi per mano, siate in comunione e fratellanza e amicizia con l'umanità( intesa come principio o qualità ) che chiamiamo genere umano, perchè in verità la pace regna solo dove regna l'amore, e l'amore regna supremo nel regno di Dio.
Si, molto lavoro si deve fare, ma non sfiduciatevi, continuate a chiedere la Luce per voi stessi, così i problemi di interrelazione verranno chiarificati e conoscendone la causa di tali malesseri interiori,potrete svoltare alla grande la vostra vita.
Vi esorto ad essere sempre sinceri con voi stessi e con gli altri, e formate la famiglia con cui potrete condividere le gioie dell'esistenza, come gruppo potreste fare molto , se ognuno si impegnasse a migliorare se stesso in tutte le forme.
Non abbiamo bisogno di belle parole ma di fatti concreti, che testimonino il vostro cambiamento.
E nel vostro intimo chiedete aiuto alle entità superiori per facilitarvi il compito, niente tentennamenti nè sdolcinerie, sensibilità e maturazione.
Chi scrive in questo forum deve avere la capacità di formare coppie e famiglie felici. La lamentela deve essere lasciata agli ignoranti, voi dovete risplendere di Luce.
Siamo uniti in una impresa spirituale, tutti avete volontariamente e liberamente dichiarato di voler tendere a una vita spirituale più intensa.
Lo dovete compiere nella libertà dell'anima e con il potere del vostro intelletto.
Seguite le istruzioni che vi sembrano ragionevoli e giuste, ma-se decidete di farlo-fatelo con precisione.
Analizzate e discutete le richieste che di volta in vilta vi rivolgerò, ma senza accettare come un credo la loro espressione verbale. Il linguaggio ostacola e limita sempre.
La luce risplende nella mente quando questa è auto-controllata e non dipende da un'altra mente.
Compresi bene questi preliminari, verranno enunciati alcuni principi e l'opera da compiere.
Chiedetevi profondamente se volete entrare a fare parte di un gruppo di studio esoterico ed entrare a conoscere la Gerarchia,
Forse vi piacerà chiamarlo discepolato......perchè vi ricorda qualcosa che conoscete intimamente.
Conosci te stesso.
 
Top
scharden
view post Posted on 9/3/2010, 19:16




...Non dobbiamo aver paura di camminare.
Noi siamo il cammino. Siamo la volontà del passo dopo passo.
Se piove ci copriamo, se freddo ci scaldiamo....se affamati ci alimentiamo;
possiamo reagire o star fermi e lamentarci.
Possiamo benedire la pioggia che ci bagna, il freddo o la fame ....che ci spingono a reagire o
maledirle rimanendo fermi.
Se rimaniamo fermi subiamo ma se un sussulto di volontà ci spinge a reagire....si impara e
si capisce quanto siano importanti queste "prove", siano esse sotto forma di pioggia, freddo, fame o quant'altro.
Tutto ruota in questo senso, tutto ruota perchè si cresca, perchè attraverso le esperienze si scavi nel profondo
del proprio intimo. Sono le possibilità che la vita ci offre. Offre a tutti.

Offre attraverso le esperienze che andremo a compiere...nella vita di tutti i giorni, nel nostro essere, nel nostro
proiettarci nel mondo, nei rapporti personali.
La famiglia non sfugge...
Come non considerarla proiezione di noi stessi......e quindi grande occasione di esperienza !

E' forse un caso se noi si nasce in determinati contesti o situazioni ambientali ? NO.

Non è fortuna o sfortuna. Ci sfugge il principio di necessità che spinge ogni scintilla divina a "scegliersi" il
contesto più idoneo....e non è detto che sia il più piacevole.

Siamo noi il cammino. Prendiamone coscienza e ogni nostro passo sia il senso compiuto del nostro essere.
L'ipocrisia è una realtà, è una definizione.
E' paura, debolezza.....
Ognuno sia forte dei propri passi , scruti in se e non si affligga per le debolezze altrui ma colga da se ogni
occasione per crescere.
Sarà la crescita a incidere sulle debolezze proprie e di chi ci sta vicino.
Non è per caso che si nasce e in particolari contesti.


La vita è ordine preciso


 
Top
Marianella69
view post Posted on 11/3/2010, 14:05




In psicologia, il comportamento ipocrita è strettamente associato all'errore fondamentale di attribuzione, in cui l'individuo è portato a spiegare e giustificare il proprio comportamento come dovuto in gran parte a cause ambientali ed estranee, mentre attribuisce le azioni degli altri a caratteristiche innate.

Alcune persone ingenuamente commettono degli errori di valutazione riguardo ai propri comportamenti caratteriali, che proiettano negli altri, auto-ingannandosi.

L'ipocrisia psicologica è generalmente interpretata dai teorici come un inconscio meccanismo di difesa più che un volontario inganno.
 
Top
Sherry76
view post Posted on 7/4/2010, 05:35




io non parlo dell'ipocrisia in quanto tale....

ma dell'ipocrisia che c'è palese e latente nei rapporti familiari
dove tutto sembra dovuto ad un preconcetto...

e ci si dimentica che siamo tutti figli di Dio e nessuno appartiene a nessuno
se non a se stesso e al nostro Padre Celeste...
:angelo:
 
Top
bluebutterfl@y
view post Posted on 9/1/2011, 19:17




Serena carissima, il tuo intervento mi ha colpito tantissimo. Quello che tocchi è un argomento assai delicato e, purtroppo, sempre attuale. Il rapporto genitori figli, moglie marito, o compagno e compagna (per me è uguale) è un rapporto complesso, dove gli equilibri sono delicatissimi. Già l’interazione fra persone che non si conoscono reca in sé una certa complessità, perché complesso è l’animo umano, figuriamoci quando entrano in gioco meccanismi legati alla convenienza e all’opportunismo.
Sono d’accordo con te quando, in base alla tua esperienza personale, affermi che spesso all’interno della famiglia non si imbastiscano rapporti autentici, o quanto meno, di amore disinteressato. Tutto viene ricondotto al do ut des, anche quando ciò avviene inconsapevolmente ed in perfetta buona fede.
I meccanismi psicologici che si innescano fra genitori e figli alla volte possono rivelarsi deleteri e questo può avvenire del tutto inconsapevolmente, almeno, io parlo in base alla mia esperienza personale. Alle volte i genitori finiscono per scambiare il loro desiderio di possesso per amore, una propria necessità improntata al controllo del proprio territorio, figli compresi, per desiderio di protezione, così tarpando le ali al figlio che, per una legge di natura, al raggiungimento della maturità, non intendo quella anagrafica, deve necessariamente lasciare il nido, seppure questo meccanismo si possa innescare in perfetta buona fede. Anziché aprire le braccia e liberarlo, tendono ad imprigionarlo dietro il paravento del senso del dovere verso i genitori. In realtà questo desiderio di protezione all’infinito del figlio non è nient’altro che un modo di soddisfare il bisogno del genitore di poter esercitare quel possesso di cui parli. E allora l’amore non è più puro e disinteressato, ma diventa morboso e malato, scatenando una serie di sensi di colpa nel figlio che, al contrario, finisce per reprimere il desiderio di volare, con tutta una serie di conseguenze nel percorso di formazione della sua personalità.
Io posso dire di avere avuto dei genitori meravigliosi, che, seppure avessero errato, lo hanno fatto in perfetta buona fede. Ma è giusto sottolineare, come hai fatto tu, che non sono solo i figli a sbagliare. Anche i genitori sbagliano. È importante porsi sempre in una posizione di confronto e di dialogo, accettando, da entrambe le parti, anche la possibilità di aver sbagliato e fare di tutto per porvi rimedio, per quanto è possibile. L’amore, quello che intendo io con la A maiuscola, non chiede niente in cambio, non pretende una contropartita, ma rende liberi chi lo dona e chi lo riceve.
È difficile essere dei buoni figli, ma anche essere dei buoni genitori. Non c’è una ricetta uguale per tutti gli individui, né un vademecum prestabilito a tavolino da seguire pedissequamente. Credo che in entrambi i casi conti molto l’equilibrio interiore dei singoli, oltre la grande capacità di donare se stessi agli altri senza riserve.
Grazie Serena per averci raccontato la tua preziosa testimonianza, e grazie per avermi dato l’opportunità di confrontarmi con Voi. Sai, sono sempre più convinta che nulla accada per caso e che ognuno di noi debba seguire un percorso di crescita interiore attraverso le vicissitudine del proprio passaggio terreno. E tu sei tanto bella, proprio perché esci rafforzata dalla tua personale esperienza.

Un abbraccio
 
Top
momosatya
view post Posted on 10/1/2011, 12:55




Non esistono ricette è vero..........l'unica che abbiamo è la sincerità con noi stessi, non pretendere dagli altri ciò che noi non siamo in grado di dare.
Ogni rapporto interpersonale è sottoposto alla più austera delle prove con noi stessi, genitori , amici , amori.........la nostra vita.
Bisognerebbe crescere assieme senza nessun ruolo, tranne che Amore, perchè quando il ruolo dell'amore entra a far parte della nostra routine di vita , tutto si illumina e capiamo col cuore il perchè degli avvenimenti che ci accadono.
Le nostre sfide le scegliamo noi, consapevoli o meno, ma sono nostre.
Ognuno ha il sacrosanto diritto di crescere come individuo, di migliorare la propria vita e lasciare che il giardino interiore venga curato da ogni persona..............oppure distrutto dal veleno dell'ignoranza.Io credo che ogni rapporto umano debba essere basato sulla sincerità e sul rispetto reciproco e se ciò viene meno si inizia la guerra personale.
Il resto è storia quotidiana di malintesi e compromessi di personalità egoistiche e bugiarde, che ingannano gli altri e loro stessi.
 
Top
34 replies since 11/2/2010, 22:01   8421 views
  Share